Delle sei categorie relative alle azioni di pesca possibili l’azione di pesca a galla è senza dubbio quella che desta più curiosità.

Il motivo sta nel fatto che richiede molta tecnica e di conseguenza molte attenzioni.
Di ciò mi sono reso conto tutte le volte che ho tenuto corsi di pesca: sono sempre state tantissime le domande e le curiosità che hanno ruotato intorno a questo argomento.
Il passaggio a questo tipo di pesca per chi è abituato ad un’azione di pesca a fondo è sempre abbastanza traumatizzante.
Prima di raggiungere un buon equilibrio nel dimensionamento dei vari componenti ci vuole del tempo.
Con un buon punto di partenza sono sicuro che l’impatto sarà meno traumatico.
È per questo motivo che l’argomento sarà particolarmente ricco di dettagli, sicuramente di più rispetto alle altre azioni di pesca trattate.
LE MONTATURE
Per costruire la nostra montatura partiremo dal basso, ossia dall’aggancio per il piombo:
L’aggancio potrà essere fatto sia da una girella con moschettone tradizionale, sia da uno sgancio rapido. L’importante è che questo sia protetto con una guaina in modo da evitare che il bracciolo basso ci si aggrovigli.
Le immagini che seguono più avanti saranno sicuramente più esplicative.
Sulla lenza madre dobbiamo tenere conto solo se peschiamo di giorno o di notte, per il discorso dell’utilizzo del fluorocarbon oppure no.
In questo caso per evitare un doppio arsenale di montature (uno per la pesca a galla di giorno, uno per quella di notte) preferisco realizzare tutto in fluorocarbon.
Lo snodo migliore in assoluto è la sfera. La sua leggerezza è imbattibile, anche se confrontata con una micro girella del 24, ma ognuno di queste soluzioni ha dei pro, ma anche dei contro:

SFERA
Come appena detto è leggerissima e quindi la più adatta per l’azione di pesca a galla, ma ha il grave difetto della lentezza (a causa della scarsa intercambiabilità dei braccioli).
Qui si apre un bivio importante: chi preferisce la velocità lascerà perdere le sfere e si orienterà sulle girelle con microsgancio.
Chi preferisce l’assetto migliore e sopperisce alla lentezza con un alto numero di montature pronte opterà per la sfera.
Ricordo che la sfera è dotata di un foro più grande destinato alla lenza madre, e di uno più piccolo destinato al bracciolo (a riguardo date uno sguardo su “come bloccare un bracciolo su una sfera”).
GIRELLA
L’alternativa alla sfera è la comunissima girella, utilizzata da chi non intende estremizzare la leggerezza della montatura, usufruendo delle comodità che questa offre.
Incluso il fatto che può ospitare qualunque diametro di bracciolo a differenza della sfera che a causa della grandezza del foro può ospitare solo un piccolo (ma sufficiente) range di diametri.


GIRELLA CON MICROSGANCIO
Una soluzione che accelera ulteriormente l’eventuale cambio dei braccioli, cosa che accade di frequente soprattutto quando insidiamo le boghe.
L’aggancio del trave allo shock leader dovrà essere RIGOROSAMENTE un’asola, in quanto una girella appesantirebbe troppo quella parte del trave facendolo affondare più velocemente.
Con la girella paradossalmente avremo il bracciolo centrale che lavorerà più in alto del bracciolo alto! Suggerisco di coprire il nodo con un pezzo di tubetto.
Sempre per il principio della leggerezza dobbiamo trovare la soluzione più adatta anche per lo sgancio che usiamo sullo shock leader per agganciare la montatura.
Dovrà essere più piccolo possibile purché sia idoneo a reggere il nostro lancio!
Il set di abbinamento tra il diametro della lenza madre e il piombo che intendiamo utilizzare rispecchia lo standard già visto in altri articoli:
- dallo 0.25 sino allo 0.28 per piombi sino a 90 grammi e per una azione di pesca ravvicinata
- dallo 0.35 sino allo 0.40 per piombi sino a 120 grammi e per una azione di pesca intermedia
Non ho volutamente inserito i travi più pesanti in quanto il 95% dell’azione di pesca a galla si svolge in una porzione di spiaggia raggiungibile con una canna intermedia e 120 grammi.
IL BRACCIOLO
Dire che l’organizzazione del bracciolo sia importantissima è quasi scontato! Più ci avviciniamo all’amo (e quindi all’esca) e più dobbiamo curare i particolari.
I parametri a cui bisogna prestare attenzione sono tre:
DIAMETRO DEL BRACCIOLO
Per consentire all’esca di salire il più possibile non utilizzeremo certo diametri troppo spessi, perché se no saremmo costretti ad utilizzare dei pop-up troppi grandi e ciò creerebbe problemi alla presentazione dell’esca.
In caso di un’azione di pesca a galla alle boghe, che notoriamente hanno dei denti abbastanza aguzzi, il modo per far conciliare il bracciolo sottile con l’effetto dei denti è fare una brillatura sull’amo sfruttando il baffo (che per l’occasione faremo abbastanza lungo) del nodo che collega l’amo al bracciolo stesso.
L’altra soluzione richiede parecchio tempo, ma ve la suggerisco perché ancora più efficace.
Anziché la brillatura potete legare l’amo ad un piccolo spezzone di multi fibre (bastano 5 cm) e poi questo al bracciolo; una esecuzione lenta a causa nel numero di nodi richiesti, ma una gran soluzione che riduce tantissimo il numero di braccioli da sostituire quando l’attività delle boghe è elevata.
Se poi volete approfondire questo discorso date uno sguardo anche all’articolo “come dimensionare il diametro del bracciolo”, in cui viene evidenziata la procedura da utilizzare per giungere al diametro e alla lunghezza perfetta del nostro finale.
LUNGHEZZA DEL BRACCIOLO
Questo discorso è abbastanza delicato, in quanto dobbiamo stare attenti alla profondità della spiaggia in cui stiamo pescando, e alla presenza di corrente:
FONDALE: è inutile pescare con braccioli da 120 cm se stiamo pescando in una spiaggia bassa o in un banco dove abbiamo 30 cm di acqua.
Il set di montature standardizzate che solitamente presento sono sufficienti a coprire la maggior parte delle esigenze.
CORRENTE: se siamo in presenza di corrente laterale, come ad esempio può capitare spesso nelle spiagge che si affacciano sullo stretto di Messina, non illudiamoci di pescare più a galla se allunghiamo il bracciolo da 100 a 200 cm…
Infatti, questi pescheranno praticamente alla stessa altezza in quanto la corrente li stende quasi paralleli al fondo del mare!
Che rimedi abbiamo quando la corrente è così forte? Quasi nessuno!
Possiamo solo avvicinare verso il gradino la nostra azione di pesca laddove c’è meno corrente e il nostro bracciolo può lavorare meglio.
FLUOROCARBON O NYLON?
L’utilizzo del fluorocarbon quando peschiamo a galla in un’azione di pesca di giorno è tassativo: non mi stancherò mai di sottolineare quanto sia più redditizio del nylon nelle ore di luce.
Per evitare di fare tutti i nostri braccioli in fluorocarbon possiamo utilizzarlo solo per la pesca alle lecce stella o alle aguglie, e per il resto utilizzare il nylon.
Il nylon troverà il suo più largo impiego durante l’azione di pesca di notte, quando avremo a che fare con prede come le boghe, i surelli, le occhiate.
In questo particolare caso suggerisco la scelta di nylon morbidi, sicuramente più adeguati alla situazione.
ACCORGIMENTI PRATICI
Ecco le nostre attenzioni in quale direzione dovranno andare per ottimizzare i risultati di una discreta azione di pesca a galla:
FASE DI LANCIO: dare uno sguardo ai nostri braccioli prima di lanciare è fondamentale.
Effettuare un lancio con un bracciolo mezzo avvolto rischia di coinvolgere anche quello vicino riducendo la nostra potenza catturante (avremmo solo un’esca che lavora bene su tre)
POST LANCIO: l’errore che commette la maggior parte dei pescatori è quello di mettere in tensione il filo in bobina; così facendo non si fa altro che velocizzare l’adagiamento della montatura sul fondo quando invece la c.d. “esca in caduta” è uno dei momenti più catturanti per le prede tipiche di galla.
Suggerisco sempre di lanciare e di non mettere in tensione il filo se non dopo almeno un minuto.
LENZA DEL MULINELLO: la pescata con la lenza in bando oppure in tensione sono sempre da tenere entrambe in considerazione; tante volte è successo che con la lenza in tensione la pescata incontrasse delle difficoltà, risolte poi mettendo la lenza in bando e viceversa!!!
POP-UP: l’accessorio senza il quale l’azione di pesca a galla sarebbe impossibile!
Le soluzioni che consentono all’esca di staccarsi dal fondo sono tantissime, e magari saranno oggetto di un servizio dedicato in futuro; quello che tengo a mettere in evidenza in questo caso è che la quantità di pop-up da utilizzare deve essere proporzionata alla quantità di esca che utilizzeremo.
È controproducente sovradimensionare, esattamente come è inutile sottodimensionare. Un riscontro immediato delle nostre scelte ce lo può dare il secchio: immergiamo l’esca nell’acqua e vediamo se sta a galla!
Per la pesca alle occhiate fa la differenza la soluzione flottante luminosa, così come per le boghe.
Per i surelli ho notato che il luminoso non sempre da maggior chance di cattura. Vi invito a leggere l’articolo che ho dedicato all’utilizzo del popup.
ESCHE: l’esca per eccellenza nell’azione di pesca a galla in diurna è il coreano, grazie alla sua mobilità (vi consiglio di guardare questo video che ho realizzato sugli inneschi).
I modi del suo utilizzo possono essere tra i più svariati: intero, appuntato sull’amo (in questo caso lanci davvero contenuti se no si perde il verme durante il lancio), diviso a metà utilizzando solo la coda.
Di notte soprattutto in quei casi in cui la soluzione luminosa è quella che prevale, ogni tipo di esca andrà bene (ad esempio l’arenicola comoda da utilizzare in quanto veloce da innescare).
MONTATURE CONSIGLIATE
L’azione di pesca a galla prevederà soprattutto travi lunghi, che in ogni caso rientrano nella famosa standardizzazione di cui vi ho parlato anche in altri articoli.
Un aspetto che reputo molto importante per avere un box organizzato e pronto ad affrontare la maggior parte delle situazioni che la pesca può proporci.
Vediamo le montature!
Pesca leggera piombo max 80 grammi
Montatura L1 oppure 3×120
Lunghezza 250 cm, diametro della lenza madre 0,25
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 120 cm


Pesca leggera piombo max 80 grammi
Montatura L2 oppure 3×75
Lunghezza 170 cm, diametro della lenza madre 0,25
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 75 cm
Pesca intermedia piombo max 125 grammi
Montatura M1 oppure 3×120
Lunghezza 250 cm, diametro della lenza madre 0,35
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 120 cm


Pesca intermedia piombo max 125 grammi
Montatura M2 oppure 3×75
Lunghezza 170 cm, diametro della lenza madre 0,35
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 75 cm
Le immagini sicuramente danno un’idea più chiara di come siano fatti i travi spiegati “a parole”.
Gli accorgimenti dedicati all’azione di pesca a galla spero siano stati per voi fonte di ispirazione o di curiosità.
Ripeterò sino alla nausea che il mio modo di vedere le cose lo metto a disposizione di tutti per avere un confronto e non per imporre la cosa più giusta.
Se questo articolo ti è piaciuto sono soddisfatto, ma ti chiedo se per favore lo puoi condividere sui social: i pescatori appassionati in cerca di riferimenti tecnici sono tanti e magari aiutandomi a far conoscere questo blog potrò essere utile anche nei loro confronti 🙂
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“ L’altra soluzione richiede parecchio tempo, ma ve la suggerisco perché ancora più efficace: anziché la brillatura potete legare l’amo ad un piccolo spezzone di multi fibre (bastano 5 cm) e poi questo al bracciolo”
Ciao Roberto visto che col covid penso che la stagione per me Milanese penso inizierà in primavera stavo leggendo questo articolo per le montature ma qui mi è venuto un sussulto. Ma il multi non è meno resistente al morso rispetto al fuoro? A me è capitato di tagliarlo con una patella senza poter far nulla
Ciao Marco, credo che al morso di un pesce sia più resistente la treccia rispetto al nylon o al fluorocarbon. Poi gli inconvenienti con le patelle credo siano in grado di tagliare entrambi 🙂
Salve
Complimenti per L articolo
Le faccio una domanda forse da amatore, avete una sezione con i nomi dei vari componenti e loro foto? Per esempio la sfera come deve esser fatta? Oppure sgancio rapido? Ecco una tabella con foto e descrizione e magari suo utilizzo…
Avete qualche suggerimento?
Grazie Lorenzo, appena possibile integrerò gli articoli con degli esempi pratici tra quelli che si trovano in commercio 😉
grande roby…..ora copio tutti i suggerimenti da un campione come te ,e chi se li fa scappare..ahahah …….un abbraccio
Ciao Core, allora fammi sapere se effettivamente non ti è scapato nulla eh! 😀 😀 😀
Ciao Roberto,
Volevo porti un quesito:
Ultimamente sto effettuando la pesca di galla con un trave dello 0,33 soft…. Mi trovo bene in pesca, a sera per spingere oltre certi metri per la pesca a fondo passo con lo 0,47… La mia domanda è se lo 0,33 influisce o meno sull’azione di galla rispetto un trave dello 0,25 o 0,28…. perché il mio utilizzo di snodi con gancio rapido mi permettono di cambiare finali da galla con quelli da fondo e utilizzare (in gara soprattutto) lo stesso trave per una azione di pesca intermedia cambiando solo i braccioli appunto.
Spero di essere stato chiaro e aspetto i tuoi consigli con curiosità.
Grazie per tutto quello che ci trasmetti e per come lo fai
Ciao Niko, la differenza tra uno 0,33 e uno 0,25 secondo me si fa sentire nella pesca diurna, mentre quanto possa influire sulla presentazione dell’esca non so quantificarlo, ma sicuramente conta ben poco. Ciò che fa la reale differenza sulla pesca a galla è sicuramente il diametro del bracciolo: un diametro sottile agevola senza dubbio la salita dell’esca per via dell’azione del popup o simili.
Sullo sgancio rapido non posso che essere in linea con te dato che li uso anche io, però posso dirti che per “spingere” usare montature con lo 0,47 mi sembra esagerato a patto che non lanci in ground, e allora il discorso cambia.
Io i side angolati con piombi sino a 150 gr li gestisco con canne a leva lunga (4,5 o 4,7 mt) comodamente con uno 0,37.
Grazie a te per i tuoi complimenti 🙂
Grazie per la risposta… In effetti 0,47 anche io lo reputo esagerato (non esercito il ground ancora) ma essendomi trovato nella situazione di avere questa bobina di filo, lo uso senza avere problemi… Se incide sulla pescata sono a tutte orecchie per ascoltare consiglio.
Per quanto riguarda la pesca a galla seguo il tuo commento e magari con uno 0,24 in FC mi preparo travi per una galla diurna mentre l’ibrido 0,33 soft che sopra citavo, lo utilizzo per pesca a fondo o anche per una galla in condizioni di mare torbido o con molto movimento di onde dove non credo incida sulla pescata rispetto un diametro in FC minore.. se reputi che ci sia qualche accorgimento da dare sono qui a leggerti con passione 😉
Complimenti, articolo interessante, un saluto
Nella pesca a galla a corto distanza che misura di amo consigli?
La misura (e la forma) dell’amo sono in funzione della preda che si intende insidiare. Ad esempio per le aguglie utilizzo ami del 14 modello aberdeen ma con il gambo un po’ più corto. Se vuoi un esempio prova a guardare gli F31 Surf della Trabucco. Vanno bene anche per le lecce stella 😉 Se invece parli di pescata in notturna il discorso cambia parecchio, perché per le occhiate o i sugarelli ad esempio preferisco l’amo a gambo corto e possibilmente leggerissimo come lo Shinken Pint. Se invece ti riferivi ad un’altra cosa ancora dimmelo 🙂
Chiarissimo
ciao robby come stai? le mozzarelle tutto bene????? hahhahaha
ho sempre il problema di avvolgere sulle ruzzle i braccioli con i flotter?????
che consiglio mi puoi dare?
c’e’ un sistema
maestoso roberto,volevo chiederle una cosa.io per le leccie stella utilizzo due braccioli,quello alto di 80-100cm,quello basso di 20-30cm dello 0,18 fluoro carbon.quello che pesca di piu e quello basso perche?premetto che lanciavo le esche sui 50metri subito dopo una secca.grazie per l attenzione e scusi per queste domande banali
Ciao Sandro, grazie per gli aggettivi (esagerato!) e diamoci del tu 🙂 Le domande banali sono quelle che tutti dovrebbero fare. Soprattutto all’inizio i dubbi sono anche quelli più semplici: perché non chiedere? Comunque nella situazione che mi hai appena illustrato mi viene da pensare che pescavi in una spiaggia bassa, soprattutto dopo che hai scritto che stavi a bordo secca. Nell’articolo dedicato all’azione di pesca a galla spiego quanto la lunghezza del bracciolo sia proporzionata anche al fondale che abbiamo davanti. Probabilmente pescavi maggiormente con l’unica esca che non stava completamente a galla 😉
ok grazie mille la spiaggia e giorgino…quindi posso bombardarti di domande? :]
ovviamente i braccioli erano muniti di pop up ma secondo te visto che le stelline si nutrono di piccoli latterini il pop up posso colorarlo con dei brillantini?
Non sono un grande ammiratore delle “aggiunte”. Secondo me attira di più un coreano ben innescato piuttosto che un brillantino sul popup.
Si certo! tanto sia le domande che le risposte tornano utili a tutti i lettori 😉
hai ragione per l innesco del saltarello a galla uso gli hisashi f32 vanno bene?
Si vanno bene, e se vuoi usare anche ami a gambo corto ti suggerisco gli Shinken Pint, molto leggeri e con un’ottima punta
si ho anche quelli a proposito mi sembrani molto fini ma se dovesse allamarsi una preda piu grossa non si spezzeranno?
se si aggancia una orata grande probabile! ma se si parla di lecce stella vai tranquillo
ok avevo intenzione di provare per le lecciette delle piccole listarelle di sardina cosa ne pensi?
La sardina è un’esca che adoro (e inevitabilmente odoro…), infatti ci scriverò un articolo sui mille modi di utilizzarla. Per la leccia stella penso sia più catturante una coda di coreano che si muove. In ogni caso nessuno ti vieta di provare e vedere se i risultati sono migliori!
ok provero gentilissimo
Davvero un riferimento per tutti !
Grazie
Grazie Virginio 🙂
Sei un Campione con la “C” maiuscola….e non solo sportivamente parlando ma anche e soprattutto un Campione di generosità e altruismo……non tutti per non dire solo pochi pescatori sono disposti a dare Delle linee guida a chi si affaccia alla pesca qualunque essa sia.Grazie
Grazie Nicolò, capisco il tuo discorso eccome! Ma anche io sono stato neofita e so cosa vuol dire avere un buon riferimento. Ho ricevuto… e ora do… 😉