L’AZIONE DI PESCA COL MARE MOSSO

In questa sede voglio curare gli aspetti più importanti da considerare quando decidiamo di affrontare l’azione di pesca col mare mosso.

Avete avuto modo di leggere l’azione di pesca di giorno e l’azione di pesca di notte?

Questi due articoli fanno parte di una prima grande suddivisione che ho voluto creare per uno specifico motivo.

Cercare di dare le informazioni dettagliate e specifiche, evitando informazioni troppo concentrate e pertanto poco assimilabili.

Il mare mosso è certamente la condizione più impegnativa.

Però è anche quelle con la probabilità di grandi prede più elevata.

Richiedono tanti accorgimenti ma anche tanta esperienza.

Gli accorgimenti li vedremo uno per volta, mentre per l’esperienza non posso fare altro che mettere la mia a vostra disposizione.

L’azione di pesca col mare mosso presenta varie difficoltà da affrontare, pertanto inizio a mostrarle secondo un mio schema mentale sperando sia valido ai fini dell’accrescimento della vostra conoscenza:

LA CORRENTE

Uno dei grandi nemici dello “stare in pesca” è la corrente del mare, che grazie alla sua forza si porta via le nostre montature facendole “scarrocciare”.

La corrente solitamente va verso una delle due direzioni possibili (destra o sinistra) ma è anche possibile imbattersi in una corrente frontale.

LE ALGHE

Sono quelle che solitamente danno il colpo di grazia… la corrente con l’aggiunta delle alghe diventano una forza spesso devastante. Ma non è mai detta l’ultima parola!

Infatti il detto “dove c’è alga c’è pesce” spesso corrisponde a realtà, e i pescatori più esperti e pazienti aspettando il passaggio delle alghe vengono spesso premiati.

IL VENTO

È la causa del mare mosso, che a sua volta forma la corrente, che a sua volta può mettere in moto le alghe… infine riduce drasticamente la nostra gittata.

Eppure non facciamo altro che guardare le previsioni meteo per cercare le condizioni perfette… Curioso no?

Ora che abbiamo individuato i tre grandi amici/nemici che favoriscono/complicano l’azione di pesca col mare mosso, vediamo come possiamo attrezzarci per affrontare queste situazioni avverse.


COME AFFRONTARE CORRENTE LATERALE

In questi casi le variabili da tenere in considerazione sono due:

  • IL PIOMBO
  • IL DIAMETRO DELLA LENZA IN BOBINA

Se la nostra montatura scarroccia troppo velocemente per effetto della corrente, consiglio di aumentare il peso del piombo.

Bisogna però stare attenti a non esagerare nei confronti della potenza della propria canna (n.b. le forme del piombo le vediamo più avanti).

Quando il piombo non si può più aumentare, occorre agire sul diametro del filo in bobina, riducendolo.

Anche in questo caso bisogna stare attenti a non scendere troppo perché basta che il piombo si insabbia, o si allama una preda degna di nota e potremmo avere seri problemi con il recupero.

L’equilibrio che dobbiamo trovare agendo sul piombo e/o sul diametro del filo in bobina deve corrispondere ad uno scarroccio leggero, quasi nullo.

Diciamo che io preferisco un piccolo scarroccio perché così la paratura se ne va in giro a “cercare il pesce”, mentre se sta piantata sempre nello stesso punto bisogna stare attenti che il fondale non si inghiottisca il piombo.

Ti consiglio di leggere l’articolo dedicato proprio ai piombi destinati ad affrontare il mare mosso: “è meglio il piombo a palla, la piramide o lo spike?“.


COME AFFRONTARE LE ALGHE

In questo caso le soluzioni sono davvero poche.

Bisogna innanzitutto verificare quanto tempo le alghe e la corrente impiegano a spostare la nostra montatura in una posizione di fastidio.

Ad es. sopra la canna a fianco o in una posizione fuori pesca in balia dell’onda del gradino.

Se la c.d. “passata” è di almeno 4/5 minuti vale la pena stare in pesca, magari con la canna in mano; se la “passata” dura di meno allora è momentaneamente una battaglia “rimandata”.

Ho volutamente scritto “momentaneamente” perché ogni 10/15 minuti si prova a lanciare e si verifica lo stato delle alghe.

A volte l’ausilio di un reggi canna molto alto può dare una mano a scavalcare l’autostrada di alghe.

Soprattutto quando questa è nei primi metri dalla battigia, ma è altrettanto bene sapere che quando ci si imbatte con le alghe l’azione di pesca col mare mosso può essere impraticabile anche per tutta la notte!!!

In ogni caso ho approfondito il discorso in questo artilcolo che vi consiglio di leggere prima possibile 🙂 Clicca qui per leggere come affrontare le alghe.


COME AFFRONTARE IL VENTO

Statisticamente quando troviamo mare mosso, corrente e alghe le probabilità di incorrere in un discreto vento frontale sono altissime.

Il forte vento frontale (o laterale) distrugge le nostre prestazioni di lancio in modo importante: immaginate la paratura con due inneschi che certamente non saranno microscopici, e aggiungete l’opposizione della forza del vento.

L’azione di pesca col mare mosso, dovendo affrontare il vento per cercare di raggiungere una fascia di pesca più favorevole (ad esempio superare un banco di sabbia) dovrà contare su un ottimo equilibrio tra scelta del piombo e diametro del filo in bobina.

Con la particolarità che in questo caso è meglio sovradimensionare un più il piombo piuttosto che diminuire drasticamente il diametro del filo  in bobina.

Sostengo questa priorità perché reputo più redditizio avere un piombo da 175 o da 190 grammi abbinato ad un ottimo 0.28 (alghe permettendo), piuttosto che stare con 150 grammi di piombo e rischiare uno 0.22 in bobina.

La prima configurazione che ho suggerito andrà ad una distanza maggiore della seconda (vi ricordo che stiamo parlando di mare mosso e vento frontale).


IL TRAVE

Sulla costruzione del trave posso dirvi che pur prevedendo nella nostra montatura la presenza di un c.d. “amo pescatore” (l’amo che montiamo sullo snodo vicino al piombo), quando le condizioni del mare sono particolarmente sostenute questo sarà il primo ad essere sacrificato.

Infatti, l’azione della corrente su questo amo è particolarmente forte, anche se lo dotiamo di popup o flotter, e una volta che constatiamo che per due o tre recuperi consecutivi il bracciolo è aggrovigliato possiamo serenamente sacrificarlo (salvo che uno non voglia pescare con un bracciolo dello 0,50…) e utilizzare due ami sopra il piombo.

Altro accorgimento che voglio suggerire in questi casi è una cura particolare per il sistema di aggancio della nostra montatura con lo shock leader, stando attenti a ridurne il più possibile l’ingombro; lo sgancio dovrà essere protetto con una guaina.


IL BRACCIOLO

Quando si parla di azione di pesca col mare mosso, il bracciolo è la parte più importante da curare.

Al bracciolo è collegato l’amo, e sull’amo è posizionata la nostra esca; se il bracciolo lavora male questo si ripercuote sull’esca e… un’esca che lavora male non pesca quasi mai!

Vi ricordate la regola per il bilanciamento tra peso del piombo e filo in bobina quando abbiamo parlato di come affrontare una forte corrente laterale? Ebbene, in questo caso il bilanciamento perfetto va trovato tra:

  • Lunghezza del bracciolo
  • Diametro del bracciolo

Per quanto riguarda il filo da utilizzare direi di non allontanarsi dal fluorocarbon o da nylon particolarmente rigidi, in quanto fili morbidi sono completamente fuori luogo in queste situazioni.

Una volta fissato il materiale con cui fare i nostri braccioli, ora torniamo al bilanciamento tra lunghezza e diametro.

Il campanello di allarme è sempre e solo uno: RECUPERIAMO UN BRACCIOLO AGGROVIGLIATO… che possiamo fare?

Suggerisco sempre di prediligere l’aumento del diametro del bracciolo preservandone la lunghezza, ma se si arriva ad un diametro dello 0,35 e ancora troviamo grovigli, è il caso di ridurre la lunghezza.

Per esperienza posso dirvi che la lunghezza gestibile in queste situazioni varia dai 40 centimetri sino ai 60, salvo che non parliamo di pesca al predatore e quindi il discorso cambia.

In ogni caso vi suggerisco di leggere l’articolo che ho scritto proprio su “come dimensionare un bracciolo“.


LO SNODO

Quale possa essere lo snodo migliore per costruire una montatura dedicata all’azione di pesca col mare mosso è azzardato dirlo, ma non ci si allontana dalle due consuete soluzioni ognuna delle quali ha i suoi pro e contro:

La sfera con la sua idrodinamicità imbattibile è un’ottima soluzione.

La lentezza della sua gestione è compensata dal fatto che raramente col mare molto mosso abbiamo ritmi esagerati. Per contro la sfera ha il limite imposto dal foro dedicato al bracciolo.

Sopra determinati diametri la sfera è impossibilitata ad ospitare il nostro bracciolo.

La girella semplice ha il vantaggio di poter ospitare una più ampia gamma di diametri del bracciolo, e garantisce la qualità del nodo che noi facciamo all’amo e al bracciolo stesso.

Leggi l’articolo che ho dedicato proprio alla “creazione dello snodo“, e potrai vedere quali possibilità di scelta puoi adottare, in base al tuo istinto, o in base ai… consigli 🙂

LE PREDE E MONTATURE CONSIGLIATE

Il parco delle nostre montature quando affrontiamo l’azione di pesca col mare mosso si riduce drasticamente.

Tutto ciò per via del fatto che si riducono le lunghezze dei braccioli (salvo che non vogliamo pescare con monoamo e bracciolone dello 0.50 con innesco generoso.

Per esperienza personale in queste condizioni le soluzioni a disposizione provengono da due diverse categorie di prede che vogliamo insidiare:

  • CACCIA AL PREDATORE
  • PESCA AL SARAGO, ORATE, OMBRINE, ECC

Nella foto, una coppia di ombrine pescate da Lorenzo Fabiani.

A queste due casistiche corrispondono due set di travi che ora vi mostro

.

Inserisco anche un set in caso di mare mosso ma non esageratamente mosso (che può capitare anche quando affrontiamo una scaduta in fase terminale) in modo da affrontare al meglio anche questa situazione:


CACCIA AL PREDATORE

IL MINITRAVE

Questo trave è in grado di ospitare un unico bracciolo la cui lunghezza sarà proporzionata al fatto che, ad esempio, usiamo un cefalo vivo (più lungo) o una seppia intera (meno lungo).

E’ una soluzione che consiglio con il mare moderatamente mosso, dopodiché diventa fonte di groviglio a meno che non si utilizzi come Minitrave rovesciato.

Vuoi approfondire la pesca al predatore? Leggi “come pescare il pesce serra“.

esempio minitrave surfcasting

surfcasting trave montatura due ami

MONTATURA AD UNO O DUE AMI

Lunghezza 180 cm, diametro della lenza madre almeno 0,50

Questo trave è in grado di ospitare due braccioli ma noi lo useremo con uno solo, come se si trattasse di un minitrave, ma agganciando il bracciolo allo snodo alto.

Vi rimando alla lettura dell’articolo più approfondito sulle “montature ad uno o due ami“.


PESCA AI SARAGHI, ORATE, OCCHIATE, ECC

H1 oppure 3×45

Lunghezza 160 cm, diametro fluorocarbon 0,60 (0,70 ground o pendolare)

Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 45 cm

Come ho avuto modo di dire in occasione di un altro articolo, questa è la miglior soluzione in grado di affrontare le condizioni di mare mosso, ma anche la pesca sulla lunga distanza

robertoaccardi surfcasting montatura h1 3x45

PESCA CON MARE NON TROPPO SOSTENUTO

surfcasting 3x120 blog robertoaccardi

M1 oppure 3×120

Lunghezza 250 cm, diametro della lenza madre 0,40

Questo trave può ospitare tre braccioli da max 120 cm

Ottima soluzione per la pesca alle occhiate ad esempio


M2 oppure 3×75

Lunghezza 170 cm, diametro della lenza madre 0,40

Questo trave può ospitare tre braccioli da 75 cm

montatura intermedia 3x75 blog surfcasting

Mi auguro che questo articolo sia servito a darti una visione più ampia di quella che avevi prima; se così fosse ti chiedo solo un favore: condividilo sui social in modo che possa raggiungere qualcun altro che possa essere interessato a questo argomento.


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39 Commenti

  1. Francesco

    Ciao Roberto ho un problema(strano)😂 ogni volta che pesco con mare mosso che io usi una piramide o un piombo a palla , questi si insabbiano ed io rompo tutto , la mia domanda è’ ogni quanto dovrei controllare se questi si sono insabbiati ? Premetto che li controllo spesso ma ogni volta è sempre troppo tardi😢 cosa devo fare?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Francesco, hai letto l’articolo che parla proprio i questo problema? CLICCA QUA

      Rispondi
      1. Francesco

        Grazie Roberto questo articolo mi era sfuggito (strano) ti seguo da un po’ e devo dire che seguire i tuoi consigli porta i suoi frutti non solo per il pesce pescato ma anche per i pochi problemi che ho durante le battute di pesca…..per non parlare della soddisfazione nel vedere gli altri pescatori che si fermano a guardare le montature da te insegnate…..insomma GRAZIE , spero di vederti a Roma qualche volta😉

        Rispondi
        1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

          Ti ringrazio Francesco 🙂 parole come le tue mi fanno capire che sto andando nella direzione giusta 🙂

          Rispondi
    2. MIRKO GRANIERI

      Buongiorno roberto una domanda quando parli del filo in bobina 0 28 o 0 22 A questi dobbiamo aggiungere Lo shock leader? O andare diretti Verso il trave.
      Grazie

      Rispondi
      1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

        Ciao Mirko, senza dubbio si! lo shock leader è fondamentale! Leggi questo articolo quando hai tempo

        Rispondi
        1. MIRKO GRANIERI

          Grazie Roberto Sempre gentile

          Rispondi
  2. Salvatore De fazio

    Ciao Roberto con un 0.30 al mulinello ,fino a che grammatura di piombo supporta. grazie

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Salvatore, quanto regge lo 0,30 da te scelto dipende dal suo carico di rottura e dal tuo stile di lancio. Avere un filo così grosso in bobina non ha senso salvo che tu non debba fare pesca grossa al predatore, oppure non debba affrontare mareggiate imponenti con alghe e sporcizia. Ti consiglio di leggere questo articolo che potrebbe darti qualche input in più e mettere in bobina un diametro più sottile 😉

      Rispondi
  3. Pasqualino

    In bobina che diametro usi? Filo diretto o schock leader?

    Rispondi
  4. Silvano

    Gran bell’articolo Roby…a quando una bella Pescara insieme?😎😎😎

    Rispondi
  5. Italo Del Sarto

    Ciao Robero
    Sto visitando da alcune settimane il tuo sito davvero bello tecnico essenziale e senza parole inutili, esso rispecchia in pieno il carattere degli abitanti della Sardegna, isola bellissima che ogni tanto riesco a visitare. Due domande:
    Quale nodo usi per chiudere L’asola?
    E’ possibile fare asole incollate con travi di diametro superiori allo 0.40?
    Grazie

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Italo, innanzitutto ti ringrazio per i complimenti 🙂
      Parto dall’ultima domanda: c’è chi fa le asole incollate con perline (dal diametro rigorosamente calibrato), e stando alla loro testimonianza è una soluzione che regge. Io purtroppo (o fortunatamente) sono particolarmente fissato con la sicurezza, e non mi sono mai cimentato in questa soluzione.
      Io per l’asola faccio un nodo particolare che però al momento non so come dei chiama 😀 (giuro che è vero!), e non mi ha mai dato problemi di tenuta. Sicuramente ci farò un articolo o almeno un video tutorial sul mio canale YouTube.
      Non prendo neanche in considerazione asole incollate per diametri superiori allo 0,40 dato che il vantaggio è a mio avviso insignificante se paragonato al rischio che si corre soprattutto in casi di lanci con il piombo angolato.

      Rispondi
  6. Agron

    Ciao Roberto e grazie dei preziosi consigli. In condizioni di mare mosso usi mai filo diretto dello 0.40-0,45 senza SL? E un ultima domanda, vedremo qualche articolo che riguarda rockfishing oppure pesca su fondali rocciosi? Grazie di nuovo

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Agron, quell’assetto li lo uso solo quando ci sono tante alghe. Con il mare mosso un filo così grosso prende corrente e manda tutto in bando sistematicamente, a meno che non lanci un ferro da stiro!
      Sul rockfishing non scriverò mai niente perché non ho esperienze a riguardo. Penso che al massimo potrò fare un articolo sulla pesca nel misto, ma proprio rock fishing purtroppo no 🙁

      Rispondi
      1. Agron

        Quindi in mare mosso al massimo un 0.28?
        Grazie tante della tua gentilezza e disponibilità .

        Rispondi
        1. Roberto Accardi (Autore Post)

          Si diciamo che la maggior parte delle volte rimbalzo tra lo 0,25 e lo 0,28 e riesco ad affrontare la pescata 😉

          Rispondi
  7. sandro

    ciao roberto…mi son ritrovato a casa una bobbina ti trilene berkley 0,28 ma quali sono le caratteristiche di questo prodotto?l ho usato come bracciolo a mare mosso e ha lavorato benissimo pur essendo di quasi 2 metri anche se l ho dotato di un minuscolo flotter neutro per aiutarlo

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Beh il flotter aiuta parecchio, così come qualunque soluzione flottante. Lo specifico perché non tutti sanno che il flotter è uno specifico prodotto della Ultramarine 😉

      Rispondi
      1. sandro

        allora sono uno di quelli :¿quindi flotter e pop up non son la stessa cosa?

        Rispondi
        1. Roberto Accardi (Autore Post)

          si ma non ti preoccupare 🙂 il flotter è una olivetta (anche luminosa), il popup è una schiuma

          Rispondi
          1. sandro

            ok thank you

  8. Danilo

    Quando parli di travi dello 0,40, come intendi usarli?
    Cioè tipo di camna e grammatura piombo…

    Siccome le tre pezzi da 160 grammi (massimali) stanno sparendo dal mercato. Io pensavo di utilizzare magari i 125 con le canne da 250 che vanno alla grande con questa grammatura.

    Ma a questo punto non saprei se uno 0,40 regge eventuali lanci un po più forti.

    Ovviamente se uno vuole sondare fasce più esterne va sullo 0,60.

    Bo… Forse mi sono risposto da solo 😅

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Danilo, non so se le 160′ grammi siano in via di estinzione, però posso garantirti che anche le 200 grammi con il piombo da 125 fanno la loro bella figura. Con un lancio dritto, fatto bene, sono arrivato a lanciare anche 150 grammi senza problemi. Sappi però che quando parlo di 0.40 è proprio per coprire anche i 150 grammi (infatti il mio precedente assetto era con lo 0,37 però ho avuto modo di notare che la loro vita durava “meno” con 150 grammi; ho portato tutto a 0,40 per stare ancora più tranquillo, e abbracciare ancora più situazioni con lo stesso trave).
      E comunque mi sa che ti eri quasi risposto da solo 😀

      Rispondi
  9. Danilo

    Hai un modo completamente diverso di afrontare un mare mosso rispetto a me….

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Danilo, sono sicuro che per affrontare con successo un mare mosso i modi siano tanti. L’importante è che poi il risultato arrivi a destinazione (ad esempio la graticola). Se penso a come affrontavo il mare mosso tanti anni fa, e lo confronto con come lo affronto oggi, ci sono state mutazioni importanti: eppure ho sempre avuto soddisfazioni. Sicuramente mi hai incuriosito con il tuo “completamente diverso” a tal punto che spero riusciremo a farci una bella battuta assieme! Sono sempre alla ricerca di novità da mettere nel mio bagaglio 🙂

      Rispondi
  10. Danilo

    Altra domanda😅
    In caso di inneschi voluminosi, sia che siano per grufolatori o per predatori usi sempre è comunque il mini trave?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      In caso di inneschi davvero voluminosi (seppia intera, sardina, trancio, ecc) uso sempre un solo bracciolo, agganciato prevalentemente ad un minitrave; gli inneschi voluminosi per i grufolatori li abbino sempre ad almeno un altro innesco, e quindi in questo caso il minitrave lo scarto in favore di un M1.
      P.S. non metterti problemi a fare anche mille domande, perché queste, unite alle risposte, formano un ulteriore tesoro di informazioni del blog 😉

      Rispondi
  11. Danilo

    Un’altra domanda….
    Come mai il trave a due snodi è solo del 50?

    In teoria non lo userò sulle stesse canne dove monto l’altro trave delle 0,60?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Danilo per il trave a due ami suggerisco “almeno” lo 0.50 proprio perché dipende dal piombo e dallo stile di lancio del pescatore. All’occorrenza servirà uno 0.60 o anche uno 0.70

      Rispondi
      1. Danilo

        Ok… ok..
        Però sempre con l’asola ?

        Rispondi
        1. Roberto Accardi (Autore Post)

          L’asola la uso sino a 125 Gr di piombo dopodiché metto tassativamente la girella sempre per questioni di sicurezza

          Rispondi
  12. giovanni

    Ciao Roby complimenti per lo splendido blog….poche righe ma buone…ti volevo chiedere se parlerei dei settori da individuare in condi surf…

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Giovanni, grazie per i complimenti 🙂 sicuramente sarà un argomento trattato in questo blog. Potrò pubblicarlo solo quando avrò trovato il materiale multimediale affinché l’articolo possa essere più comprensibile 😉

      Rispondi
      1. giovanni

        Grazie Roby non vedo l ‘ora di leggerlo,purtroppo il discorso settsettori mi è ancora molto complesso…Roby vorrei un consiglio ,pesco prevalentemente con mare mosso o in scaduta su spiaggia medio basse al Max con 1,5mt di onda perché oltre diventa impossibile,vorrei prepararmi degli ami già legati per evitare di legarli in spiaggia come mi posso organizzare ,cosa mi consigli come lunghezze/ diametro come esche in questi casi uso cannolicchio/seppia/ fasolare/americani..

        Rispondi
        1. Roberto Accardi (Autore Post)

          Ciao Giovanni, prima di tutto l’articolo su come funzionano le penalità l’ho pubblicato quindi puoi dargli uno sguardo 😉 Per quanto riguarda gli ami già legati per il mare mosso le situazioni da osservare sono talmente tante che solitamente non ho mai scorte preparate prima. Per grandi linee viste le esche che solitamente utilizzi, senza entrare nel merito del tipo di ami, se proprio vuoi preparare qualcosa in anticipo puoi organizzare braccioli dello 0,25 e dello 0,28 da circa 80 centimetri, in modo che li accorci a seconda delle situazioni, mentre per i diametri più grossi ti suggerisco di prepararli al momento che è molto meglio. Soprattutto considerando quello che ho consigliato in questo articolo 😉

          Rispondi
  13. danilo

    ciao…
    perché un trave ha la girella e gli altri hanno un loop?

    perché due travi dal 40 con misure diverse? non sarebbe più semplice quello lungo e se serve si accorciano i braccioli?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Danilo, il grave con la girella è quello destinato a gestire i lanci più potenti con i piombi più pesanti, e quindi preferisco non rischiare di rompere un’asola che per quanto possa essere fatta bene è sempre un punto debole. Per quanto riguarda le due misure, preferisco avere delle montature che raccolgono meglio le (eventuali) tre esche. Si può tranquillamente optare anche per usare un bracciolo da 50 cm su un trave da 250 cm però per esperienza personale il bracciolo di mezzo lavora sempre malissimo, e non so il perché. Quindi se vedo che non riesco a lavorare bene con determinate lunghezze cambio direttamente montatura.

      Rispondi
      1. danilo

        la cosa della pesantezza non ci avevo pensato.

        mi son piaciute le risposte…

        Rispondi

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