COME IMBOBINARE UN MULINELLO

come imbobinare mulinello surfcasting

Sembra un argomento così semplice quello su come imbobinare un mulinello, eppure da alcuni grossolani errori nel compiere tale operazione possono derivare inconvenienti che spesso si concretizzano in “soldi buttati al vento”.

A supporto di questo tema inoltre “contribuiscono” le numerose domande che mi giungono a riguardo, unite ad esplicite richieste di trattare questo argomento: questi i motivi che mi hanno spinto a scrivere su come imbobinare un mulinello.

Identifichiamo prima di tutto quali obbiettivi solitamente si vogliono perseguire quando si procede all’imbobinatura di un mulinello:

riuscire a riempire la bobina in modo ottimale

riuscire a sfruttare la lenza in modo conveniente

evitare gli inconvenienti delle varie rotture in fase di lancio

cercare di lanciare più lontano

Quattro punti a mio avviso sono fin troppi per questo argomento, quindi cominciamo a fare un po’ di piazza pulita… Ad esempio con il punto 4… Mica per caso l’ho messo per ultimo eh!

Giusto per darvi una notizia che va controcorrente rispetto a ciò che si sente in giro: quello che si guadagna in funzione di “quanto” viene riempita la bobina del mulinello è talmente inconsistente in termini pratici, che forse si potrebbe identificare, ad essere magnanimi, in centimetri.

Quindi il mio consiglio è quello di non prendere in considerazione l’imbobinatura del mulinello in funzione di un guadagno in termini di distanza: per fare più metri la ricetta è una sola… bisogna imparare a lanciare, e adottare i dovuti accorgimenti in pesca (se non hai letto come fare, puoi dare uno sguardo anche a questo articolo).

Ora prendiamo in esame gli altri punti e vediamo di eliminarne un altro… se consideriamo che il punto 3 può tranquillamente essere assorbito dal punto 1, nel senso che tra gli accorgimenti per riempire la bobina in modo ottimale possiamo includere anche quelli “per evitare alti rischi di rottura in fase di lancio”.

In questo modo posso dividere questo servizio in due parti, sicuramente in modo più ordinato e quindi anche più semplice da assimilare. I punti da analizzare quindi rimangono solo questi:

riuscire a riempire la bobina in modo ottimale

riuscire a sfruttare la lenza in modo conveniente

Prima però dobbiamo fare una scelta importante che renda possibili tutti gli accorgimenti che seguono…


LA SCELTA DEL MULINELLO

Sembra strano, ma a monte di tutti gli accorgimenti che si possono adottare per ottimizzare le imbobinature c’è una attenta scelta del mulinello.

Non sto parlando di specifiche ultra tecniche, ma semplicemente di mulinelli che vi consentano di avere almeno una piccola scorta di bobine di riserva…

A questo requisito rispondono tantissimi mulinelli, quindi sarete voi a scegliere il modello in base alle vostre tasche. L’importante è che abbiate almeno tre bobine a disposizione.

Io, ad esempio, ho trovato un ottimo rapporto qualità prezzo con il Lancer XTR 8000 della Trabucco, e anche le bobine di riserva hanno un prezzo accettabilissimo (così come per la taglia 6500). Ora che siamo in possesso del nostro mulinello con almeno tre bobine vediamo cosa si può fare 🙂


COME RIEMPIRE LA BOBINA IN MODO OTTIMALE

Mettendo da parte quelle che vengono definite le “bobine da competizione” che hanno una capienza calibrata su una imbobinatura senza la necessità di fare il cosiddetto “fondo”, vediamo come gestire il nostro mulinello con tre bobine vuote.

BOBINE 6500 – 8000 – 10000

come imbobinare mulinello surfcasting

IL FONDO

Ho più volte citato questo termine, ma ancora non l’ho spiegato: si tratta di quella parte di imbobinatura che si mette prima del filo “nuovo”, in modo che questo risulti in prossimità (poi vedremo quanto) della capienza massima della bobina.

Solitamente per fare il fondo uso filo vecchio, o di scarsa qualità. Il problema maggiore solitamente consiste nell’identificare “quanto” fondo mettere: se si sbaglia in eccesso il filo nuovo risulterà abbondante, viceversa la bobina risulterà “scarica”.

Questo apre le porte al prossimo quesito che solitamente assilla il pescatore che ancora non ha le idee chiare a riguardo, ossia “quanto riempire la bobina?”.

QUANTO DEVE ESSERE PIENA LA BOBINA?

A mio avviso se proprio dovessi fare un confronto tra i due casi limite possibili, ossia tra una bobina “troppo carica” e una ”troppo scarica”, opterei senza dubbio per quella scarica.

Eh si! Perché se è vero che in quella “troppo carica” basta eliminare il filo in eccesso, ma a seconda dei casi è anche vero che mi comprometterebbe la c.d. “inversione”, che vedremo più avanti. Allora quanto dobbiamo riempire una bobina?

È un’operazione che si può fare tranquillamente “a occhio” perché abbiamo preliminarmente eliminato quel punto 4 che ci ha fatto capire che la bobina riempita al 100% ci regala poco e niente parlando di distanza.

Io di solito metto un righello sulla bobina e lo faccio poggiare sul bordo alto e su quello basso: il filo, compreso lo shock leader, non deve toccare il bordo del righello. Il che equivale ad un riempimento dell’ 85/90% circa.

mulinello surfcasting imbobinare

Ma come facciamo a regolarci? Dobbiamo inserire il fondo, l’imbobinatura, e lo shock leader, e la fortuna vogliamo usarla a pesca per qualche super preda, e non certo per azzeccare l’imbobinatura perfetta…

Vi ricordo che riempire “troppo” la bobina vuol dire aumentare il rischio che al primo lancio esca la c.d. “parrucca”, e avete automaticamente buttato almeno 50 metri di filo nuovissimo 😉

IMBOBINIAMO

Poiché abbiamo tre identiche bobine vuote, iniziamo con la prima e avvolgiamo lo shock leader (preferibilmente conico), scegliamo quale collegamento utilizzare per collegare lo shock leader al filo in bobina, e avvolgiamo 300 metri di filo nuovo (possiamo orientarci in base al rapporto di recupero del mulinello, solitamente compreso tra gli 80 e i 105 centimetri a giro), dopodiché inseriamo il filo vecchio che ci farà da “fondo”, sino a riempire la bobina a quell’85/90% o utilizzando il righello.

A questo punto leviamo la bobina appena preparata, mettiamo l’altra vuota che ovviamente sarà identica, e ci riversiamo il tutto in modo che, ribaltata, avremo tutto in ordine, con lo shock leader in cima.

Durante questa operazione è fondamentale contare quanti giri di manovella abbiamo fatto per il fondo, e lo annoteremo da qualche parte in modo che le bobine successive le facciamo con lo stesso tanto di fondo.

Considerate che il fondo per un filo dello 0,16 o 0,18 è simile, così come per uno 0,20 e 0,22. Nei casi di fili più grossi, come ad esempio quelli tipici che usiamo per affrontare un mare molto mosso, il sistema del fondo lo faccio sino allo 0,30… oltre non ha senso.

Ora che abbiamo una bobina perfettamente imbobinata, e due con il solo fondo, procediamo al riempimento della seconda bobina, il che risulterà più semplice dato che dovremo mettere solo i 300 metri del filo nuovo e lo shock leader.

La terza bobina invece la lasciamo così com’è, solo con il fondo, perché ci tornerà utile in un modo che vedremo tra poco.


BOBINE 4000 – 5500

In questi casi l’unica cosa che cambia è la quantità di filo nuovo da considerare… 220 metri sono più che sufficienti. Tutto il resto è identico a quanto appena descritto.

NYLON IN BOBINA: QUALE COMPRARE?

Alla luce di queste “strategie” quello che suggerisco sempre è di comprare bobine da 250 o multipli di 250 per i mulinelli “leggeri”, ossia di taglia compresa tra il 4000 e il 5500.

Per i mulinelli più grossi, dal 6500 al 10000, suggerisco bobine da 300 metri o sui multipli. Nel caso di bobine da 1000 metri basterà considerare 330 metri di filo nuovo anziché 300 e non avremo sprechi di filo e di denaro.

COME SFRUTTARE LA LENZA IN MODO CONVENIENTE

Vediamo ora come ottimizzare la vita della nostra imbobinatura. Quando ho suggerito di mettere 300 metri di filo nuovo qualcuno avrà sicuramente pensato “e quando li uso 300 metri se lancio al massimo 100?”.

Niente è stato lasciato alla casualità. Avere 300 metri di filo nuovo ci consente di sopperire a varie eventuali rotture dovute a incagli, piombo insabbiato, e così via, ma soprattutto ci consente di fare “l’inversione del filo” dopo che lo abbiamo sfruttato a sufficienza.

CAPIRE QUANDO FARE L’INVERSIONE

Come facciamo a vedere che un filo è giunto alla sua fine? Di solito ce ne accorgiamo quando rifacciamo il nodo di giunzione con lo shock leader, perché si rompe con facilità la parte del filo in bobina, o semplicemente perché lo testiamo con le mani, provando a spezzarlo: se si rompe con facilità vuol dire che il filo “è cotto”.

Se invece non vogliamo utilizzarlo sino alla sua estrema fine, ogni 6 mesi possiamo stabilire l’inversione, e così sappiamo che 300 metri di filo dureranno almeno un anno intero.

Se poi parliamo di pescatori che durante l’anno vanno a pesca poche volte per i più svariati motivi, allora questo tempo si allunga parecchio.

Per tutta una serie di motivi (che tra l’altro ho appena esposto), nei miei mulinelli utilizzo esclusivamente fili molto siliconici, come ad esempio il Velvet della Trabucco; voi trovate quello che più vi piace o che reputate più conveniente.

FARE L’INVERSIONE

Una volta constatato che è giunto il momento di fare l’inversione, non facciamo altro che mettere quella bobina che abbiamo lasciato da parte con il solo fondo, e ci trasferiamo l’imbobinatura che dobbiamo invertire.

I fondi essendo abbastanza simili consentiranno anche in questo caso un risultato eccellente. Con l’inversione cosa accade? Che il filo mai usato che sta sotto quello usato e strausato, ora risulterà in cima, e potremo sfruttarlo per un altro bel po’ di tempo!

Per le bobine più piccole, dal 4000 al 5500 il discorso non cambia. Il concetto è quello di mettere circa il doppio del filo normalmente utilizzato, in modo da sopperire a diverse rotture fortuite, ma anche per poterne sfruttare l’inversione.

Guarda anche il video su come imbobinare il mulinello in modo perfetto!


CONSIDERAZIONI

Quelli che ho appena esposto sono solo suggerimenti sia chiaro! Se uno reputa che mettere direttamente 200 metri su un mulinello taglia 8000 sia più che sufficiente può tranquillamente farlo, anche se secondo me andrebbe incontro a dei rischi non da poco.

Faccio solo un esempio: basta una sola rottura fortuita, e quei 200 metri diventano 170; basta un lancio potente con vento laterale e già durante il lancio rischiate di arrivare al nodo di giunzione con il fondo… e un’ulteriore rottura stabilirebbe la fine dell’uso di quella bobina, o il suo utilizzo in forma ridotta.

Anche questo argomento può definirsi concluso, mi auguro di avervi dato una panoramica tale da farvi autonomamente prendere decisioni in merito alla scelta del mulinello, delle bobine di nylon da comprare (relativamente alla loro capienza), e di che tattica adottare in modo da ottimizzare il consumo di nylon e ridurre i rischi di rotture in fase di lancio.

Per favore condividete, non chiedo altro 😉


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27 Commenti

  1. Matteo

    Ciao, ottimo articolo.
    Vorrei chiederti un consiglio devo imbobinare un Daiwa bg6500 quindi grossa capienza, con una treccia da 0,28 mm, potrebbe contenerne più di 500 m, meglio 300 con un fondo o essendo destinato alla pesca di grossi predatori meglio 500 di treccia? Non vorrei spendere per 200 m di filo che non mi servono
    Grazie

    Rispondi
    1. Mattia Famoso

      Ciao Matteo, a questa domanda rispondo io che mi occupo della sezione spinning di questo blog: se hai la possibilità imbobina 500m di treccia.
      Intanto devi porti una domanda: quante sono le possibilità di incannare un pesce capace di sbobinarmi un PE3 su un BG6500?
      Se la risposta è “abbastanza buone” allora continua a leggere…
      Ricorda che, per quanto potente possa essere la tua attrezzatura, il drag applicato che tu (come persona umana e non superumana) potrai gestire sarà sempre MOLTO limitato: da terra (non so’ se peschi da barca) non credo esista qualcuno che riesca a gestire più di 7-8Kg di drag senza finire in acqua.
      Questo si traduce nell’esigenza di avere quanto più filo possibile nel tentativo di far stancare eventuali predatori di taglia (i grossi tonni sono l’esempio classico) che spesso hanno bisogno di grandi distanze: poco tempo fa’ un ragazzo australiano faceva la tua stessa considerazione e, dopo essere stato sbobinato per 300m di treccia su un SALTIGA DogFight ed una canna HHH con un PE6, ha dichiarato “da oggi imbobinerò sempre e solo 500m di filo in bobina per la scogliera”.
      Io ad esempio applico la filosofia (soprattutto nello shore-jigging) di pescare magari un pelo più sottile ma di avere NON MENO di 400-450m di treccia in bobina.
      Inoltre posso assicurarti che per 500m di ottimo filo non serve spendere €200…
      Per qualunque informazione, consiglio, dibattito, ecc. puoi serenamente contattarmi sui social così da farci qualche chiacchierata in tempi più brevi e, sempre che tu lo voglia, ti invito a visitare la sezione “spinning” di questo blog ed ad iscriverti alla newsletter 😉
      Fammi sapere ovviamente se la risposta è stata esaustiva e se vuoi altre info (magari anche qualche consiglio d’acquisto)…ciao ed a risentirci a presto 😉

      Rispondi
    2. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ti ha risposto lo specialista dello spinning 😉

      Rispondi
  2. Alex

    Ciao roberto, innanzitutto volevo farti i complimenti per la passione e la professionalità che metti nella pesca.. Volevo chiederti, in condizioni normali con un fondo di 20, che diametro usi per il filo nuovo e lo shock leader? Grazie mille.

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Alex, il diametro che scelgo in bobina dipende dal tipo di pesca che intendo fare. Se il mulinello è dedicato a canne che utilizzo per affrontare mareggiate lo imbobinerò con uno 0,25 o uno 0,28 e così via. In poche parole il diametro dipende dalla destinazione d’uso del mulinello

      Rispondi
  3. IVANO PRIMI

    Ciao Roberto conosco molte persone che imbobinano il mulinello tenendolo in mano, secondo te è meglio imbobinare mentre che sia montato su di un pedone e che il filo gli arrivi dal primo anello della canna o anche tenendo il mulo in mano è la stessa cosa? Ha senzo fare un lancio di prova quando usi una bobina appena imbobinata o è solo fantapesca? Può considerarsi imbobinato in maniera ottimale se la bobina del nuovo filo viene mantenuta lenta o non in tiro? Grazie e sei sempre super by supporter

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Ivano,
      ho imbobinato mulinelli in mille situazioni diverse: rincorrendo le bobine, buttandole in un secchio vuoto, poi in un secchio pieno, poi inserendole in un perno, poi facendo uscire il filo di piatto, poi di lato, poi tenendola in mano, poi tra le dita, facendo passare il filo dentro un anello, poi tra le dita, poi tra le dita con uno straccetto… Di certo il filo lo tengo in tensione. MA UNA COSA NON SMETTERO’ MAI DI FARE 🙂 🙂 🙂
      Un lancio a vuoto subito dopo aver imbobinato: non so dirti se ci sia un motivo scientifico o pratico, ma lo faccio perchè mi sento più sicuro 🙂

      Rispondi
  4. domenico

    Ottima spiegazione, avrei una domanda che mi sembra stupida, con la treccia in bobina non ha senso lo shock leader vero ?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Domenico, qui nessuna domanda è stupida 😉
      Quando metti la treccia in bobina si presume che sia di diametro ridotto, e quindi per evitare brutte sorprese è sempre meglio mettere uno shock leader adeguato al piombo + stile di lancio adottato. A riguardo non so se hai letto questo articolo

      Rispondi
  5. massimo

    trovo il tutto molto utile , e maggiormente istruttivo, complimenti continuero’ ha seguire i tuoi consigli

    Rispondi
  6. Davide

    ciao e grazie per tutto il tuo lavoro, io e mio figlio siamo alle prime armi e ci facciamo panciate di tuo articoli per imparare!. Una domanda secca, ho comprato due mulinelli “entry level” Trabucco…ogni mulinello ha la possibilità di sostituire velocemente la bobina?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Davide, in effetti praticamente tutti i mulinelli hanno la possibilità di cambiare la bobina in modo veloce

      Rispondi
      1. Simone

        Ciao Roberto, complimenti per tutti i consigli utili , volevo chiederti qual’è il modo giusto per imbobinare un mulinello da surfcasting, con la bobina nuova posta in verticale facendola scorrere con una penna? Oppure appoggiando la bobina nuova sul tavolo con l’etichetta rivolta verso l’alto? So che ci sono molti pareri discordanti su questo argomento per questo volevo un tuo consiglio. Grazie

        Rispondi
        1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

          Ciao Simone, questa domanda mi sa che l’ho letta in parecchi posti, quindi in uno di quei posti sicuramente ti ho già risposto 🙂

          Rispondi
  7. Stefano

    Grande Roberto! Spero di vederti presto in nuovi video di “a scuola di pesca”. Ti volevo chiedere alcune cose sui mulinello. In primis invece di usare un filo di fondo cosa ne pensi dei riduttori? I miei Speedmaster e Ultegra hanno così tanta capienza che non li riempirei nemmeno con un 600m di 0.20 quindi uso I riduttori al 6000. È un metodo valido? Ci sono ragioni per cui è meglio sprecare del filo solo per spessorare la bobina? Grazie un abbraccio da un sardo a Londra!

    Rispondi
    1. Stefano

      La seconda è che nei video online I mulinello sono sempre riempiti a cuccuru? Anche nei video Trabucco quando mostrate I mulinelli e come sono imbobbinati la lenza arriva sempre alla linea del righello? È una cosa estetica? O è un assetto da agonismo per lanci lontano?

      Rispondi
      1. Roberto Accardi (Autore Post)

        A cuccuru ahahaahhahahahah Grazie Stefano! Traducendo “a cuccuru” = “sino all’orlo”
        Comunque lascio sempre circa un millimetro di sicurezza, per evitare fiocchi o parrucche, ma mai troppo pieno né troppo scarico.
        Il tutto per una questione mia di estetica, niente di più.
        Solo l’idea che qualcuno possa pensare che una imbobinatura “a cuccuru” rispetto ad una bobina meno piena possa regalare metri mi fa sorridere… è più efficace imparare a lanciare 🙂

        Rispondi
    2. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ciao Stefano! se i riduttori sono perfettamente avvolgenti, nel senso che non creano scalini o modificano il profilo originale della bobina, certo che puoi usarli!!! anzi… se trovassi il modo di farmi avere un link ad una foto di questi riduttori te ne sarei grato 🙂

      Rispondi
  8. Marco Della Croce

    grazie per i tuoi consigli,chiari e precisi

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Grazie Marco!

      Rispondi
  9. Roberto Colombo

    Ciao Roberto, complimenti per i tuoi articoli e per i tuoi filmati, mi sto’ riavvicinando dopo molti anni alla pesca dalla spiaggia. Grazie ancora, un saluto.

    Rispondi
  10. giuseppe floris

    ALTRO UTILE E BELLISSIMO ARTICOLO INTERESSANTE !!

    Rispondi
  11. Pasqualino

    Un bell’articolo sulla manutenzione del mulinello non sarebbe male

    Rispondi
    1. Roberto Accardi (Autore Post)

      Ecco un bell’articolo sulla manutenzione dei mulinelli me lo leggerei volentieri anche io 😀
      Sotto questo aspetto non sono proprio un grande riferimento 🙁

      Rispondi
      1. Ivan Gambino

        Ottimo articolo, molto istruttivo. Grazie Roberto!

        Rispondi
    2. Alessio Giordano

      Ciao Roberto, come prima cosa volevo dirti grazie per tutti questi consigli che per me sono tesoro visto che coltivo la passione per il surfcasting da quando ero molto piccolo ed ora che piano piano mi sto “evolvendo” sia di conoscenza che di tutto trovo tutto questo davvero fantastico. Comunque la mia domanda era usando un shock conico e mettendo questo prima per poi mettere filo nuovo e fondo.. Una volta che si cambia bobina per invertire arrivato allo shock non avremo la parte più fine a fine corsa? Esempio conico 0,18-0,40 ci ritroveremo lo 0,18 a fine corsa?

      Rispondi
      1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

        Ciao Alessio, se proprio vuoi mettere lo shock conico prima del filo nuovo, e poi riversare il tutto in altra bobina, lo shock risulterà messo in modo giusto 😉

        Rispondi

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