Così come ho avuto modo di scrivere su come pescare il pesce serra, ecco che arriva il turno di un altro grande predatore, tipico del periodo invernale: come pescare la spigola.
Un articolo che ho strutturato con una serie di consigli che possano dare ispirazione al lettore, oppure, grazie al proprio intuito, modificare quando appena appreso.
I consigli sono necessari per capire come pescare la spigola: conoscere certi meccanismi è importante per capire come adattare conseguentemente la propria azione di pesca.
Il servizio su come pescare la spigola, infatti, come prima informazione chiarirà un primo grande enigma che ho potuto constatare dopo tanto tempo passato a leggere (e rispondere) le vostre domande:
La spigola esiste per tutto l’arco dell’anno, e non solo d’inverno.
Esiste questa concezione per cui la spigola si pesca solo nei mesi freddi quasi come se nel periodo estivo “svanisse nel nulla”.
L’unico aspetto che vale sempre per la spigola è il mare mosso: in queste condizioni questo predatore va in caccia, e di certo non sta a guardare il calendario di Outlook per vedere se è dicembre o gennaio…
Quando ci troviamo di fronte a condizioni di mare mosso le possibilità di insidiare questo predatore sono maggiori.
E anche in questo caso ribadisco: non è che quando il mare è piatto la spigola “svanisce nel nulla”… è sempre li… alla nostra portata… magari non la trovi in caccia, ma è sempre li, nel suo territorio.
Basta guardare questo video per capire come una bella spigola possa essere catturata (dal sottoscritto) in pieno giorno con il mare piatto e un sole pieno…
Nella foto, invece, la spigola catturata da Diego Di Tella.
Ma ora affiliamo le armi e passiamo a quei dettagli fondamentali per aumentare le nostre chance di cattura.

INSIDIARE LA SPIGOLA: LE MONTATURE
Innanzitutto consideriamo che per questa azione di pesca particolare potrebbe bastare anche una sola montatura, da utilizzare in modo diverso a seconda che ci troviamo di fronte ad un mare molto formato oppure no.
Però io ve ne mostrerò due, in modo che chi dovesse avere già una delle due soluzioni deve preparare solo l’altra.
A riguardo vi invito a leggere nel dettaglio l’articolo che ho dedicato alle montature ad uno o due ami, non ve ne pentirete!
Lunga dal metro e ottanta centimetri ai due metri e venti centimetri, costruita con una lenza madre di un diametro tra lo 0,50 e lo 0,60, prevede due snodi
Uno rigorosamente a qualche centimetro dallo sgancio dedicato al piombo, e uno nell’estremo opposto della montatura, ossia vicino al collegamento con lo shock leader (asola o girella che sia).
La lenza madre compresa tra lo 0,50 e lo 0,60 è in previsione dell’utilizzo di sistemi pescanti abbastanza pesanti, e non certo perché dobbiamo fare lanci tecnici o molto distanti.
Pensate a quanto potrebbe pesare una montatura con un cefalo di qualche etto lanciato con un piombo solitamente vicino ai 175 grammi…
Lo snodo in questo caso può essere costituito da una semplice sequenza perlina girella perlina, ma attenzione alla scelta della girella:
non esagerate con la scelta minuta perché comunque sarà destinata a portare fuori pesci di grandi dimensioni; io ad esempio utilizzo quelle del n. 18.
Il bracciolo lo uso (per pigrizia) sempre in fluorocarbon, ma anche un nylon rigido potrebbe andare bene dato che si presume che le condizioni del mare siano sempre mosse.
Però ci tengo a fare sempre la distinzione tra pescata in diurna e in notturna, perché la funzione del bracciolo in fluorocarbon ritengo sia apprezzabile solo di giorno se parliamo della skill “invisibilità”.
Il diametro? Vado a sentimento, ma anche a seconda della taglia dell’esca che utilizzo; in ogni caso oscillo dallo 0,33 allo 0,37.

In apertura ho precisato che questa montatura va bene per qualunque condizione meteo marina, e ora vi spiego come usarla:
CONDIZIONI DI MARE MOSSO
Preferisco utilizzare lo snodo alto, quello vicino alla connessione tra la montatura e lo shock leader.
Con la mobilità dell’esca (cefalo o anguilla) e la corrente del mare mosso si può tranquillamente utilizzare una lunghezza vicina ai due metri che non si crea alcun garbuglio.
CONDIZIONI DI MARE PIATTO
Si può utilizzare lo sgancio posto vicino al collegamento con il piombo.
Questo perché quando abbiamo a che fare con le condizioni più impegnative l’amo pescatore riesce quasi sempre a rendere le nostre esche impresentabili per via del fatto che lo sgancio così vicino ad un piombo da tenuta, e quindi vincolato, alla lunga qualche garbuglio lo crea.

MINITRAVE
Per via dell’ultima considerazione fatta per la montatura a due ami in condizioni di mare piatto, ecco che viene naturale parlare della soluzione “minitrave” rigorosamente per le condizioni di mare piatto o non troppo mosso.
Il minitrave ormai si trova in commercio interamente fatto in acciaio, ma sappiate che possiamo realizzarlo anche con uno spezzone di nylon senza che si rimanga penalizzati.
Per non ripetere quanto già detto prima, la configurazione del bracciolo (lunghezza e diametro) prevista per la montatura a due ami vale anche per il minitrave, con la piccola differenza che in questo ultimo caso, volendo, si possono gestire braccioli anche un po’ più lunghi.
QUALE AMO UTILIZZARE?
Sembra superfluo dirlo, ma come dico spesso, dare una cosa per scontata vuol dire lasciare un dubbio a chi quella cosa non la sa!
Il modello di amo lo scelgo in funzione del tipo di esca, e la misura in funzione della dimensione.
Quando utilizzo l’anguilla preferisco usare un amo con la curva molto larga, tipo beack, ad esempio raramente abbandono il modello Hisashi 10026 nelle sue misure tra il 3/0 e il 5/0.
Quando uso il cefalo, decisamente bisognoso di più attenzioni, uso prevalentemente gli aberdeen oppure gli O’shaughnessy, prestando molta attenzione alla sua leggerezza e all’ingombro dell’occhiello.
Per la dinamica dell’innesco del cefalo vivo l’occhiello troppo voluminoso è davvero deleterio. Utilizzo spesso della serie Hisashi il modello 11014.

LE ESCHE PIU’ CATTURANTI
Sapere come pescare la spigola vuol dire anche conoscere quali sono le esche più catturanti, e come potrete già immaginare da quanto avrete appena letto, sono quelle vive.
Ho anticipato l’anguilla o il cefalo, che sono quelle che con meno difficoltà troviamo in vendita nelle pescherie (le anguille) o nei negozi di pesca (i cefali), ma per esca viva sappiate che si intende una qualunque specie marina che noi possiamo accidentalmente (o volutamente) pescare con le canne innescate con vermi.
Una mormora, un sarago, un qualunque pesce appena pescato va bene come esca, ma bisogna prestare tantissima attenzione perché in questo ultimo caso la preda appena pescata ha già subito il trauma dell’esser stata pescata ed è probabile che innescata e lanciata in acqua duri davvero poco.
Premesso questo, vi descrivo gli inneschi che possiamo utilizzare con le esche top per la spigola: il cefalo e l’anguilla.
IL CEFALO
Come accade spesso l’esca migliore è anche la più difficile da reperire.
Il cefalo lo possiamo reperire in qualche paziente peschiera, o in qualche negozio di pesca attrezzato, ma vi anticipo che per quanto dove vivo io si trovino ovunque, il discorso nel resto d’Italia è sicuramente diverso.
In ogni caso se avete la possibilità di acquistarli da qualche parte, potete leggere questo articolo che ho scritto a proposito di come conservare il cefalo in vivo, molto utile per evitare grosse “perdite” prima ancora di arrivare a pesca.
L’ANGUILLA
Questa esca dovrebbe avere meno problemi per quanto riguarda il suo reperimento, soprattutto nelle pescherie, mentre per quanto riguarda la sua conservazione un barattolo di acqua con un ossigenatore sarà più che sufficiente.
GLI INNESCHI
Per quanto riguarda gli inneschi non posso certo creare un doppione, dato che ho abbondantemente scritto tutto ciò che sapevo in questo articolo che vi invito a leggere dedicato a come innescare il cefalo e l’anguilla.

DOVE LANCIARE
Domanda gettonatissima è senza dubbio quella relativa al dilemma: “dove lancio il mio cefalo?”.
Ebbene, se facciamo un ragionamento tutti assieme, quando c’è il mare mosso i predatori si attivano… e le prede che fanno? si nascondono, si mettono laddove il predatore potrebbe avere difficoltà nel cacciarle… e quindi?
Vicino al gradino! dove tra l’altro posso anche trovare da mangiare (non dimentichiamo questo aspetto fondamentale).
Quindi dove lanceremo il nostro cefalo o la nostra anguilla? sempre e solo nei primissimi metri. Lanciare molto lontano serve solo a danneggiare la nostra esca che poi risulterà meno mobile, meno vitale, meno catturante.
E se ci trovassimo con condizioni mdi mare piatto? Il discorso cambia, o meglio… io preferisco mettere la mia esca viva al centro del primo canale.
Basta che guardate dove si trova la prima secca davanti a voi, e se non è a 10 metri o se vi trovate su una punta, cercate la seconda e in ogni caso lanciate nel mezzo tra i due cambiamenti di fondale.
ULTIMI CONSIGLI
Da fine gennaio tutto febbraio controllate più di frequente la vostra esca perché le seppie fanno banchetto 🙂
SEGUIMI SU
Scusa Roberto, ma non ho sentito parlare di esche artificiali. Io sono un neofita e mi piacerebbe sapere se funzionano oppure no e quale finale consiglieresti con questo tipo di esche. Grazie.
Ciao Gino, le esche artificiali riguardano un altro tipo di pesca, lo spinning. Fortunatamente anche questa disciplina è ora degnamente rappresentata da Mattia Famoso. Ti consiglio di rivolgere qualche domanda anche a lui se hai intenzione di insidiare le spigole con gli artificiali. Clicca qui per andare nel settore SPINNINGSPINNING
Il lavoro che fai con questo blog è così prezioso che quando ieri ho preso la mia prima VERA spigola dalla spiaggia….ho pensato che senza i tuoi insegnamenti non avrebbe mai abboccato. Grazie
Ciao Gianluca, mi fa ENORMEMENTE piacere il tuo feedback, grazie 🙂
Secondo te la tecnica della teleferica a mare calmo può essere efficace per la spigola?
Ciao Pasqualino, nonostante il mare piatto può essere una buona soluzione perché solitamente le spigola e i predatori circolano vicino allo scalino
Ciao Roberto, non avendo la possibilità di reperire il vivo, se voglio insidiare la spigola con la sarda secondo te di giorno é meglio innescarla con la polpa all’interno o all’esterno?
Ciao Pasqualino, la sardina ha un odore tale che dubito ci possa essere differenza. Diciamo che quando vado a pesca e uso la sarda, in diurna preferisco abbinare all’odore anche i riflessi della sua pelle. Di notte ognuna delle due versioni per me è uguale.
Ciao Roberto,
anzitutto complimenti per la nuova iniziativa “the fishing school”!
Questione vivo: a Roma, nei negozi, e sui gruppi FB si sostiene la tesi che sia sempre illegale.
Il negoziante mi ha detto che non può avere vivo, io ho chiesto se fosse illegale solo per il fatto che è sotto misura e se, quindi, qualora si trovasse vivo da allevamento la questione della misura minima non si applicasse… Ma ho avuto risposte generiche ed approssimative, secondo le quali il vivo sarebbe sempre illegale.
Visto che non ho trovato alcuna legge che specifichi il divieto di uso di esca “vertebrata” viva per la pesca in mare e visto che se fosse illegale tu non la nomineresti nemmeno la mia ipotesi è che se di allevamento sia ok e che visto che in Sardegna avete la bottarga probabilmente avrete anche tanti allevamenti in grado di fornire anche i mugginetti.
Insomma, potresti fare tu chiarezza sull’argomento per favore?
Grazie,
Emiliano
Ciao Emiliano, normativamente parlando non ho idea se possa essere vietato oppure no. Sicuramente la misura minima è da rispettare. So solo che qui si trovano con facilità quando non me li pesco da me (esiste anche questa possibilità dato che è anche un ottimo allenamento per la pesca in diurna).
Grazie Roberto, però se per esca si usa un cefalo da 20 cm mi sa che è un po’ grandicello … ;(
Ma scherzi? 😳 il cefalo grande (anche da 25 e più) è più resistente, più carburante, e poi… esca grande pesce grande 😉
Ahahah… Sperando che non sia cappotto grande 🙂
Ciao Roberto, per quanto riguarda la misura dell’ anguilla qual’è quella da preferirsi? Non dobbiamo avere paura di innescarne una troppo grossa?
Ciao Roberto,
solitamente preferisco quelle “grandette” perché sono più mobili, attirano di più, e solitamente vengono attaccate dalle spigole più grandi 😉
Come sempre spiegazioni chiarissime, grazie.
Ti avevo posto su un’altra sezione del blog una domanda su quale sia la soluzione migliore per unire il trave al terminale (sgancio rapido moschettone eccetera..). Cortesemente quando hai un attimo potresti togliermi questi dubbi? ancora una volta Grazie, ciao
Ooops perdonami!! ho appena trovato la risposta che cercavo… avevi risposto sullo stesso argomento ad un altro” collega” …
In sostanza il tuo consiglio è: niente girelle né sopra ne sotto il trave….
Ok recepito!! li chiuderò così !
Scusami ma la passione coniugata con la mia voglia di imparare… fa brutti scherzi
Ogni volta che ti senti di fare una domanda fai pure, il blog serve anche a questo 🙂
Ciao Roberto,..e allora ne approfitto subito…( tra l’altro sono appena reduce da un bel cappotto…l’ennesimo della serie.. frutto del fatto che avevo preso un giorno di ferie, ma ho trovato un mare sostanzialmente piatto).. per cui la domanda è questa: ( di una banalita’ credo assoluta..i pescatori “esperti” mi perdoneranno 🙂 ) Nei tuo articoli fai una sostanziale divisione tra la pesca di giorno, e quella di notte, e la differenza riguarda sopratutto le prede insidiabili e di conseguenza le tecniche ( in sostanza sparidi di notte e lecce, cefali ecc.. di giorno.) Però -se ho ben capito – la variante che fa cessare la differenza è il mare mosso, ossia con la scaduta cambia tutto, ed è possibile insidiare con successo anche le prede tipiacamente notturne? (mormore, ombrine, grufolatori ecc..)Perdonami, ma volevo fugarmi il dubbio… Grazie
Si, col mare mosso in diurna puoi catturare un po’ di tutto, anche perché quando il fondo si muove… arriva la pappa!!! 🙂
Ciao Roberto,
come sempre articolo puntuale e preciso, chiaro e dettagliato.
Proprio questa notte ho provato sul litorale laziale, a Torvaianica… Mare discretamente mosso, spiaggia abbastanza bassa, vicino la foce di un piccolo canale che aveva una buona portata per le piogge… 5 ore tra due perturbazioni, smontato alle 3 per l’arrivo di fulmini… Cappotto.
Ho messo nel canalone sotto riva due canne, entrambe con calamaro. Sia intero, sia salsicciotto flotterato che naturale, sia striscia a coda di rondine… Neanche una tocca.
Montatura P1, terminale 150 – 180 cm, palla mig21 o piramide da 150g. Una canna nel canalone e l’altra sempre vicina ma in corrispondenza di una piccola finestra (anche la battigia aveva uno scalino asciutto in corrispondenza, a conferma credo). Terza canna H1 e M2 con strisce e tentacoli di calamaro o coreano rosso, ami 10027bn del 10… Niente vivo ;(
OK che le condizioni solunari e mareali erano le peggiori… Ma faccio errori madornali io o sono solo un po’ sfortunato e persevera così?
Grazie per i preziosi suggerimenti che son certo mi regalerai e, se posso, suggererei una piccola aggiunta all’articolo sulla questione “se non ho il vivo che uso?”
Un saluto,
Emiliano
l’amo era il 10026BN, sorry 😉
L’amo andava benissimo. Per quanto riguarda il suggerimento per implementare l’articolo con le esche alternative, ci ho pensato più volte, sappilo. Ma alla fine credo che con la seppia intera, con la sarda, col trancio, con il cannolicchio, ecc la cattura della spigola sia molto casuale, fortunosa, e quindi non me la sento di scrivere su questa parte di azione di pesca dettata dalla fortuna come se invece io la conoscessi come una scienza esatta 🙂
secondo me con quelle condizioni e con quell’esca (ossia senza il vivo) avresti dovuto avere una bella dose di fortuna in più… diciamo che il vivo da una bella mano, quindi mi preoccuperei se andassi in bianco con le giuste condizioni e l’esca viva! Sia chiaro… anche con condizioni perfette ed esca viva sapessi quanti cappotti anche io… 😀 😀 😀
Grazie Roberto, troverò il modo di procurarmi il vivo allora!
Quando utilizziamo vermi o esca bianca per pescare le spigole é meglio flotterare l’esca o farla lavorare sul fondo?
Ciao Pasqualino, quando uso il verme solitamente lo flottero, mentre l’esca bianca la maggior parte delle volte la lascio in balia della corrente
Con mare mosso o in scaduta in bobina che diametro usi?
Dipende dalla potenza della corrente quanto influisce sullo scarroccio del mio piombo; in ogni caso oscillo sempre tra lo 0,25 lo 0,28 e lo 0,30 a seconda dei casi. In quei rari casi in cui il piombo non si insabbia, e in assenza di alghe, anche un ottimo 0,22 costituisce un compromesso valido sia per la tenuta, sia per il recupero di prede di buona taglia.