Era tanto tempo che desideravo andare in Tunisia, più volte lo avevo programmato, e altrettante volte ho dovuto rinunciarvi. Questa volta ce l’ho fatta, ed ecco che finalmente mi trovo a scrivere su la mia esperienza: pescare in Tunisia.
La molla che ha fatto scattare questa trasferta è stato il Med Fishing Trophy 2019, un trofeo internazionale che quest’anno ha registrato il massimo consentito con duecentoquaranta iscritti provenienti da dodici nazioni.
La società organizzatrice, il Med Fishing, ha previsto la gara su due manche di cinque ore ciascuna, dalle 11:00 alle 16:00, con due canne a testa, in box da due concorrenti. Io gareggiavo con il mio inseparabile compagno di avventure (e di vittorie) Michael Meloni.
Location della manifestazione era l’Hotel Africa Jade Thalasso, struttura a dir poco spettacolare che vi invito a visitare almeno sul sito web che ho linkato, mentre le due manche si sono disputate a Menzel Horr e a Korba.
Questo racconto lo avrei scritto a prescindere dall’esito della competizione, dato che il mio intento è quello di mettere in rete la mia esperienza a favore di chi ha la curiosità di documentarsi.
Poi il fatto che abbiamo vinto sono sicuro che darà un bel valore aggiunto alle nozioni tecniche ivi incluse 😀
La mia esperienza: pescare in Tunisia ha anche lo scopo di dare risposta alle tante curiosità che mi sono arrivate tramite la pagina Facebook, da parte di molti pescatori che hanno partecipato alla manifestazione e non.
Come sempre procedo con ordine, e più precisamente con le esche…
LE ESCHE
Quali sono i requisiti che portano a scegliere un’esca piuttosto che un’altra?
In questo caso il fatto che le manche fossero totalmente in diurna ha portato ad una scelta formata prevalentemente da piccoli vermi, oltre ad una scorta di sicurezza di esche più consistenti qualora avessimo trovato il mare molto grosso.
Ecco le esche che potevamo scegliere di avere in dotazione:
CHITANA
Si tratta di quello che da noi viene chiamato Saltarello tunisino o Petit, o chissà in quanti altri modi. In ogni caso si tratta di un verme molto mobile, sicuramente perfetto per la pesca ai piccoli predatori come le aguglie, le lecce stella, o i demi bec.


CALONICA
È il nostro cannolicchio ma… attenzione… guardate bene la foto che ho scattato perché le dimensioni sono davvero piccole!
L’innesco che veniva fuori da quei piccoli cannolicchi era fantastico da vedere (ma giusto da vedere… perché non ci abbiamo pescato niente :D)
TOUBOU
Anche questo verme lo conosco benissimo, in quanto in Sardegna è molto diffuso con il nome di Tremuligione nel cagliaritano, o Tubo nella zona di Olbia.
L’unica differenza è che ti veniva fornito già sbucciato in una scatoletta piena di acqua di mare, pronto all’uso.


GROSSE
Noi lo chiamiamo Muriddu, e vi assicuro che vermi così belli, consistenti, lunghi, vitali, efficaci, non li avevo mai visti.
Sicuramente rispetto a quello che circola da noi è cento volte superiore.
BIBI
Questa era l’unica esca che aveva lo stesso nome italiano, anche se credo che si chiami bibi praticamente ovunque in tutto il Mediterraneo.

LE PREDE
In diurna nel Mediterraneo le prede sono sempre le aguglie, le lecce stella, i cefali, in Tunisia il demi bec, oltre a qualche sporadica mormora e numerose orate.
Il periodo dell’anno (a cavallo tra novembre e dicembre) lasciava qualche dubbio circa le aguglie ma devo dire che complice il miglior clima, nessuna preda è mancata all’appello.
Un racconto più dettagliato sulle prede lo troverete nel racconto delle due manche.
IL PUNTEGGIO PER OGNI PREDA
Avevamo una tabella delle misure minime da rispettare, alcune diverse da quella nostra, ma con la tabella a portata di mano non abbiamo avuto alcuna difficoltà. Posso farvi qualche esempio:
Orata 18 cm
Mormora 18 cm
Aguglia 25 cm
Demi bec 20 cm
Cefalo 20 cm
…e udite udite…
Prevedeva la distinzione tra grongo (conger) 55 cm e grongo delle baleari (ariosoma balearicum) 20 cm.
A riguardo vi invito a vedere la differenza tra queste due specie in un articolo che ho dedicato proprio a questa particolare specie.
Ogni preda sopra la misura minima veniva conservata e pesata a fine manche con un punto per ogni grammo e dieci punti per ogni preda valida.
Le prede sopra i dodici centimetri e sotto la misura minima venivano considerate come prede tecniche, e davano cinque punti per ogni preda, e rilasciate.
Tutto ciò che misurava meno di dodici centimetri non dava alcun punteggio e veniva rilasciato immediatamente.

IL PUNTEGGIO PER LA CLASSIFICA
I box sono stati messi in settori da otto, per un totale di quindici settori. Come funzionano le penalità nei settori potete leggerlo in un articolo che ho scritto tempo fa, e che spiega come funziona questa sistema.
Con questo sistema da quindici settori venivano fuori quindici primi di settore, quindici secondi di settore, e così via sino agli ottavi di settore.
I primi di settore venivano quindi ordinati in base al peso decrescente, e lo stesso procedimento veniva fatto per i secondi, i terzi e così via.
Da questo ordine veniva creata la classifica di manche che dava le penalità utili per la classifica generale, esattamente come accade durante il campionato del mondo: anche in questo caso se ne avete la curiosità, potete leggere come funziona un campionato del mondo.
LE SPIAGGE
Anche se distanti tra loro di venticinque chilometri, Menzel Horr e Korba presentavano le loro piccole differenze, fondamentali per l’interpretazione della pescata.
Menzel Horr presentava una battigia irregolare, con tante punte e anse che si alternavano tra loro, oltre a discreti rettilinei. Per la maggior parte dei casi la sequenza era costituita da secca, lungo canale, secca, canale super profondo.
Korba seguiva l’irregolarità del primo campo gara, ma con una differenza: la sequenza era canale, secca, lungo canale, secca, canale super profondo (come si intuisce, tutto era spostato di 30/40 metri più in avanti).
Andiamo a vedere ora come abbiamo interpretato le diverse situazioni durante la competizione.
LE PROVE
Arrivando il mercoledì sera l’unica giornata a disposizione per provare il campo gara era il giovedì. Un giorno per due campi gara, e senza macchina, ha fatto si che facessimo la nostra prova a Korba, nella spiaggia vicino all’Hotel che ci ospitava.
L’impatto con la spiaggia è stato molto positivo, in quanto abbiamo subito catturato parecchie prede. Con noi c’erano in prova anche Joe e Karen per il Galles, Chris Clark per l’Inghilterra, Alexandros e Margaritis dalla Grecia, mentre in passeggiata strategica c’erano l’Olanda con Hans e Miranda, la Polonia con Robert e Isabella, mentre altre nazioni sono andate a provare nell’altra spiaggia.
Io sono a fianco a Joe Arch, ormai ci conosciamo da talmente tanto tempo che è come se gareggiassimo per gli stessi colori 🙂 Decidiamo di fare delle prove mirate in modo da cercare assieme un qualche dettaglio che possa fare la differenza. Come ad esempio l’ipotetica arma in più del popup “rosso”… chi mi legge sa benissimo quanto io sia scettico sui colori del popup nella pesca diurna, ma provare non costa niente.
Joe mi mostra a sorpresa il “Roby Rig”, una montatura che gli avevo dato due anni fa in occasione del Magrini, e con la quale ha poi vinto la tappa in Grecia due anni fa, e che ormai fa parte del suo set di montature standard 😀


Abbiamo conosciuto il famoso demi bec, un pesce davvero strano, che ha il becco dell’aguglia ma solo nella parte di sotto… spero che dalla foto che gli ho fatto si capisca 🙂
Tante aguglie, tante oratelle sopra i dodici centimetri ma sotto la misura minima, nessun cefalo. C’era un forte vento che veniva da dietro, per cui il mare è rimasto perfettamente piatto per tutto il test.
Abbiamo ruotato tutte le esche, giusto per renderci conto che di cinque tipi di esca potevamo tranquillamente prenderne solo due 😀
ASSETTO SUPER COMODO
Prima di cominciare ad analizzare l’aspetto super tecnico, voglio fare una piccola parentesi sulla nostra dotazione per affrontare la competizione.
Abituati a portarci 50/60 kg di attrezzatura, questa volta per via dei limiti imposti dalla compagnia aerea, siamo dovuti partire con tre canne a testa (ovviamente senza la sacca).
Costruire una sacca per le canne è stato davvero veloce 🙂
Ho provveduto a raccogliere le canne e i picchetti con una sagola legata con doppio UNI.
Dimenticavo! c’era anche lo stenditravi 😀
Ho optato per una Cassiopea XCM in due sezioni, il modello da 230 gr di potenza, nel caso servisse la distanza o la gestione di piombi molto pesanti, una Supernova Surf 200 gr di potenza il modello da 4,70 mt per una azione intermedia, e la Supernova Beach per la pescata super leggera.
Alla Cassiopea ho abbinato il Lancer XTR 8000, alla Supernova Surf la taglia 6500 sempre del Lancer, e alla Beach l’X-ride 5500. Ogni mulinello aveva anche una bobina di riserva con un filo più spesso in caso di mare mosso o complicazioni varie.


Una borsetta con dentro le montature e una scorta di circa 400 ami già legati che coprivano i diametri dallo 0,14 allo 0,20, e ami con misure prevalentemente 12 e 10 (per la precisione io ho portato gli Hisashi 10120N, gli Shinken Pint del 12, gli Hisashi F32del 12 e del 10, e gli Hisashi F31 del 14 e del 12).
Qualche bobina di shock leader conico di riserva e stop…
In pratica piombi compresi avevo un bagaglio complessivo di meno di 10 chili, e vi assicuro per il proseguo della mia carriera di agonista questa esperienza mi servirà parecchio 😉
Ricordo ancora quando andando in spiaggia ci siamo guardati io e Michael, con le attrezzature ridotte davvero al minimo, e ci siamo detti: “se vinciamo con questa attrezzatura così ridotta, vuol dire che per venti anni abbiamo trasportato quintali di roba inutile…”.
La profezia erano in agguato 😀
LA PRIMA MANCHE
Si comincia nella spiaggia che noi non abbiamo potuto provare, e l’unica incognita che ci preoccupava era proprio quella…
Tra l’altro arrivando con un notevole anticipo per via di una fantastica degustazione dei prodotti tipici di Menzel Horr (miele, olio, peperoncino, pomodoro fatto in tutti i modi, ecc), abbiamo potuto scorgere le differenze che vi ho evidenziato poco fa.
L’unica incognita rimasta in piedi era il vento… in questo caso lo avremmo dovuto avere frontale diagonale, non sapendo quanto avrebbe influito sul mare e, conseguentemente, sull’azione di pesca.
Michael a destra, io e sinistra, esattamente come abbiamo provato il giorno prima (di solito facciamo il contrario, in quanto per il mio tipo di lancio tendo sempre a stare alla destra del mio compagno di squadra).
Pronti via, e le aguglie vengono subito fuori (Orphie in lingua tunisina), soprattutto Michael che ne cattura anche in coppiola. Le montature sono quelle tipiche della azione di pesca a galla, ma con gli accorgimenti dell’azione di pesca in diurna, nello specifico un trave che ospitava tre braccioli da 1,20 mt.
Le catture sono lente, ma c’è qualcosa che non va… io catturo molto meno di Michael, e devo trovare una soluzione prima che entri il vento forte (previsto per metà gara circa) e modifichi l’azione di pesca che già conoscevamo.


Per fortuna il pescato non era particolarmente elevato e quindi abbiamo condotto il settore per tutte le prime ore di gara, nonostante non riuscissi ad avere il ritmo catture di Michael. Quando poi il vento è effettivamente arrivato, il mare ha cominciato ad agitarsi e sia le aguglie che i demi bec sono praticamente spariti.
Visto il mio scarso feeling con le aguglie, e visto che le condizioni erano cambiate, decido di mettere in azione la Cassiopea XCM 230gr con 175 gr per bucare il vento, e dapprima con tre esche, poi con due esche utilizzando l’Eclettica 4×45, riesco a raggiungere notevoli distanze raccogliendo davvero poco, se non tre oratelle “tecniche”.
Ciò di cui non ci siamo accorti era la incredibile presenza di menole dalla parte opposta al nostro settore (noi eravamo n. 33 e il n. 39 e il n. 40 ne hanno fatto davvero tante!). Quando a fine gara abbiamo visto che un box aveva quindici menole a misura e una ventina tecniche ci è sceso un colpo!
La menola noi non l’abbiamo neanche cercata, e per scoprirlo bastava davvero poco: bastava che mettessi un popup in almeno una delle tre esche che ho cannonato oltre la seconda secca e me ne sarei accorto. Errore imperdonabile!
Tutte quelle menole segnate a quindici cm mi hanno fatto venire però un dubbio… controllo la tabella delle misure minime e mi rendo conto che la menola non è nella lista, per cui la misura minima da regolamento diventa proprio quindici centimetri… considerando che quella specie di pesce raramente supera quella misura, un po’ mi tranquillizzo, però rimane sempre il “peso” di aver sbagliato qualcosa sull’assetto dedicato alle aguglie, e la “mancanza” di non aver proposto un 2 + 1 o un 1 + 2 sulla distanza (2 + 1 ossia due ami a terra e uno a galla, o viceversa).
Alla fine catturiamo quattro demi bec, un cefalo, diciannove aguglie, per un totale di ventiquattro prede valide oltre a quattro prede tecniche, e riusciamo a vincere il settore grazie anche ad alcune prede valide che nel frattempo si erano ristrette di qualche millimetro, e pertanto sono diventate tecniche.
ANALISI TECNICA DELLA PRIMA MANCHE
Come siamo solitamente abituati a fare con il mio compagno di box, abbiamo cercato di capire cosa stesse impedendo alla mia azione di pesca di avere almeno lo stesso ritmo di Michael.
Niente di più facile per Michael farmi notare che (come già accaduto in altre occasioni simili), io tendo a dimensionare il popup al minimo necessario per far alzare l’esca, mentre lui “abbonda” senza tanti complimenti.
In effetti ragionando anche in considerazione della corrente che si è messa per via del forte vento, si poteva intuire che servisse una maggiore quantità di popup per ottenere lo stesso risultato.
Ogni tanto casco in questo tranello della mia ossessiva calibrazione dell’assetto pescante, e ne rimango penalizzato. Ma come spesso accade… quando uno non emerge ci pensa l’altro a tenere a galla la barca 🙂 le gare a box funzionano esattamente così.
MONTATURE UTILIZZATE
3X120 fluorocarbon sia la lenza madre che i braccioli; quando poi si è alzato il mare sono passato al 4×75 ECLETTICA sempre tutto in fluorocarbon, e al 4×45 ECLETTICA quando ho fatto la pescata sulla lunghissima distanza con 175 grammi di piombo.
Io utilizzavo il popup da 4 mm, mentre Michael quello da 6 mm, e anche come ami utilizzavamo soluzioni diverse: io aberdeen ultraleggero (10120N Hisashi), mentre Michael optava per un modello beack anch’esso molto leggero.
SECONDA MANCHE
Sulla base dell’esperienza della prima manche, una volta tornati in albergo, ho preparato l’assetto per la manche successiva sulla base degli input ricevuti da Michael, pertanto sono passato ad un abbondante centimetro di popup da 6 mm di diametro, lasciando invariato tutto il resto.
Ci tocca la postazione n. 97, e un guasto ad un trattore complica le tempistiche all’organizzazione, che riesce splendidamente a sopperire con una buona quantità di fuoristrada, costringendo però ad una piccola traslazione dell’inizio dell’orario di gara.
Considerate che il campo gara si estendeva, visto il numero di partecipanti, per quasi 4,5 km!!! Tanto che il nostro settore ha iniziato la gara regolarmente alle 11:00, salvo poi interrompersi dopo il primo lancio, una volta arrivato l’ordine di inizio gara per le 11:30.
Voi direte… e cosa sarà potuto succedere un quei cinque minuti di gara poi annullata? Ve lo dico subito 😀
Io al primo recupero faccio tripletta con due lecce stella da 20 e 21 cm e orata tecnica, con l’altra canna due aguglie… Michael fa doppia doppietta di aguglie… totale… 8 prede valide e 1 tecnica…
All’arrivo del giudice di settore le prede vive le abbiamo rilasciate in acqua, mentre quelle morte le abbiamo lasciate a dei locali che erano li vicino a noi (vedi più avanti l’ANEDDOTO).
Con un avvio così fulmineo non potevamo aspettarci altro che una manche infuocata a suon di pesci. Io stesso, con il nuovo assetto, sono rimasto soddisfatto dei 5 pesci in due recuperi, e non vedevo l’ora che iniziasse la gara 🙂

A pochi minuti dal nuovo inizio della gara, innesco le montature da lanciare, e cambio le esche a quelle di riserva che nel frattempo si erano asciugate troppo per i miei gusti… Pronti, via! Michael stappa subito tripletta di aguglie, poi doppietta, a fianco a me abbiamo due ragazzi del posto che saranno quelli che ci daranno del filo da torcere come potrete leggere dal seguito del racconto. Anche loro fanno qualche aguglia… e io?
“IL NULLA“
Incredibile quello che può succedere in una gara di pesca! Soprattutto quando non ne comprendi la causa. Meno male che nel frattempo c’è Michael che fa strage di aguglie!
Non mi faccio prendere dall’ansia, nemica numero uno della lucidità mentale. Analizzo quello che potrebbe non andare bene.
Ogni volta che innesco ho la sensazione che una chitana sia troppo poco, ma quando metto la seconda l’innesco mi sembra troppo voluminoso. Una sensazione terribile, anche perché sono convinto che quando lanci un’esca poco convinto, questa non pesca mai!
Nel frattempo noto che il concorrente a fianco lancia oltre la seconda secca, ma clamorosamente davanti a me.
Ci siamo presi poche volte, ma dopo che per due ore non prendi un pesce, e vedi che quello che lancia davanti a te fa coppiola di cefali… fai un grande respiro… aspetti che rilanci sperando che questa volta vada dritto davanti a lui… e quando il suo piombo cade DAVANTI alla tua postazione ecco che per la prima volta nella mia carriera sbotto 😀 e in forma educata ma decisa invito il concorrente a lanciare davanti a lui…
Nel frattempo il peso dell’innesco “troppo piccolo” o “troppo grande” mi porta a cambiare assetto: cambio gli ami e passo allo Shinken Pint del 12, modello il popup e quasi lo dimezzo, abbiamo ancora tre ore di gara e ho tutto il tempo per attivarmi anche io (tanto nel frattempo Michael fa aguglie e demi bec con regolarità).
Quello a fianco a me leva un’altra coppiola di cefali, e io levo la mia prima preda dopo due ore e 10 minuti di gara (una aguglia da 37)! Torno oltre la secca anche io in cerca dei cefali e… quello a fianco mi lancia di nuovo davanti!
Mi giro e questa volta protesto in modo più deciso, tanto che si avvicina il suo compagno di box e, dopo una verifica, effettivamente vede anche lui il lancio storto e chiede scusa.
Tante volte capita di lanciare storto, a tutti, ma le scuse si chiedono due o tre volte in tutta la gara, non a ogni lancio. Nel frattempo gli avversari salgono a quota sette cefali, e le nostre aguglie diventano inutili in una gara a peso. Serve il peso anche al nostro box.
Finalmente vedo una mangiata di quelle che spiombano talmente tanto che la lenza del mulinello arriva alla sabbia… guardo a sinistra per vedere se era quello a fianco che mi aveva lanciato sopra e… non era lui! 😀
Recupero una coppiola di cefali, e da quel momento ne faccio uno ad ogni recupero per altre cinque volte, ogni tanto anche in coppiola con una aguglia: finalmente mi sono attivato anche io!
Murphy nel frattempo decide che doveva essere Michael a bloccarsi, ma l’importante era che almeno uno dei due catturasse costantemente qualcosa.
Gli avversari arrivano a quota 11 cefali, ma hanno si e no 4 aguglie, noi ne abbiamo parecchie, ma solo 6 cefali. Io riesco a catturarli solo con la canna intermedia, ad una distanza che la beach non poteva regalarmi, mentre Michael continua a fare la sua pescata in modo da coprire tutte le opzioni disponibili.
L’ultima ora è una caccia alla “sostanza” al “peso”.
Non arrivando alla fascia dei cefali con la beach e 75 gr di piombo, decido di fare un tentativo sacrificando un’esca, anche perché vedevo che non mancava molto a raggiungerla.
Al secondo tentativo la lenza in bando mi fa capire che finalmente avevo un cefalo anche sulla beach: un cefalo da 28 che non sto a raccontarvi quanto sia stato godurioso recuperare con un bracciolo dello 0,14.
Anche Michael trova il cefalo e in più ci aggiunge una spigola da 27 cm, che ci mettono al sicuro da ogni rischio. Finiti i cefali siamo riusciti a raschiare ancora aguglie sino alla fine della gara, me compreso 😀
Dietro di noi avevamo una vera e propria curva di tifosi 🙂 erano davvero tanti, curiosi, chi faceva foto, chi video, ogni tanto due chiacchere, davvero una bella situazione.
Ad un certo punto su un nuovo lancio storto del concorrente a fianco, che mi sono perso, è stato notato dalla “curva alle nostre spalle” e li è scattato un momento davvero simpatico: sento alle mie spalle un “oooohhhhhhhh” e da quello mi rendo conto che il ragazzo a fianco a me ha di nuovo lanciato davanti a me 😀
Il clima è sempre amichevole, sia chiaro, tanto che a fine gara mi sono avvicinato, ci siamo abbracciati, e abbiamo passato una bella mezzora a scambiarci informazioni tecniche:
loro mi hanno mostrato come prendevano i cefali (nella gara a soli cefali hanno vinto loro 11 a 8)
io gli ho mostrato come catturare le aguglie (23 a 4 per noi)
Grazie alle loro informazioni torno a casa con qualche bella informazione tecnica in più… o meglio… con qualche convinzione da “ridimensionare” 😀 ma di quello ve ne parlo tra poco.

ANALISI TECNICA GENERALE
- POUP
- Il motivo per cui il ritorno all’assetto originario abbia dato la svolta alla mia pescata rimarrà sempre un mistero, perché evidentemente la dimensione del popup non era così determinante come si pensava.
- Il compromesso finale della dimensione del popup alla fine era poco inferiore a ciò che mi aveva suggerito Michael, ma sicuramente maggiore rispetto a quello che avevo stabilito io 😀
- Riguardo il popup del colore rosso… posso dirvi che anche in questo caso ha prevalso la sua azione flottante e non certo il suo colore… 😉
- AMO
- Il cambio dell’amo è stato quello che ha determinato i maggiori effetti positivi, a mio avviso. Nonostante la forma del beack lasciasse intuire che non fosse proprio adatto alla pesca del cefalo, mi sono dovuto ricredere, mentre nulla da dire sulle aguglie, in questi casi perfetto.
- La mia scelta dell’amo in funzione anche del cefalo alla fine mi aveva penalizzato sulle aguglie e non mi aveva dato alcun beneficio sul cefalo. E per fortuna che me ne sono reso conto in tempo!
- Alla fine posso dire che lo Shinken Pint si è rivelato il miglior compromesso.
- CANNE
- Il limite di avere solo una canna che arrivasse oltre la seconda secca ha sicuramente influito negativamente, ma alla fine un compromesso si riesce a trovare, sacrificando uno o anche due esche per l’occasione.
- La tipologia di canne che ha lavorato meglio è stata la beach, con piombi dai 50 ai 75 grammi, ma anche la intermedia con assetto beach ha dato i suoi frutti con 100 grammi.
- La cima della Supernova Surf e una progressione attenta nel caricamento mi hanno consentito di lavorare leggerissimo e di gestire montature super leggere anche con 100 grammi di piombo.
- MONTATURE
- La montatura da 2,50 mt con tre braccioli da 120 cm ha sicuramente lavorato in modo egregio, anche se il fondale era particolarmente basso, tanto che gli stessi risultati sono stati ottenuti anche con l’eclettica 4×75 utilizzando per le aguglie i tre snodi alti, e per i cefali i tre snodi bassi.
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- BRACCIOLO
- Non ho neanche minimamente messo in discussione l’utilizzo del fluorocarbon con quell’acqua talmente cristallina che ricordava le Maldive 🙂
- Personalmente ho utilizzato diametri dello 0,14 e 0,16 FC403 Trabucco, da 1,20mt sulle montature lunghe e da 0,75 mt su quelle di dimensioni intermedie.
- SPIAGGIA
- Le secche sono risultate determinanti (come sempre d’altronde), per delimitare l’azione di pesca. In effetti ci trovavamo solo dall’altra parte del Mediterraneo che ben conosciamo, ma certe regole è sempre meglio verificarle ogni volta… non si sa mai!
- I canali tra due secche in Tunisia erano davvero grandi, tanto che dovevi sondarli variando la distanza ogni volta, oppure arrivando a margine e recuperando qualche metro ogni tanto.
- Il canale oltre la seconda secca nella spiaggia di Menzel Horr è per pochi, mentre a Korba per pochissimi 😀
- PREDE
- Aguglie e demi bec sono state le prede più frequenti, e anche le prede vincenti della prima manche, mentre le lecce stella erano tutte sotto i 12 centimetri, per cui prede non valide.
- I cefali sono invece stati le prede vincenti della seconda manche, e grazie alla loro imprevedibilità sono stati catturati sia a galla che a fondo, quindi proprio in questo caso difficile trovare una regola.
LA TUNISIA
Vorrei scrivere due parole anche su un aspetto più “dal cuore” sul popolo della Tunisia, che ho avuto modo di apprezzare in tante sfaccettature diverse nei cinque giorni che ho passato in quel territorio.
La cucina tunisina è particolarmente strutturata con spezie, spesso piccanti, secondo i miei gusti eccezionali.
La cucina proposta dall’Hotel Africa Jade ogni giorno ha reso irresistibile la mia curiosità tanto che sono tornato a casa con quasi due chili di bagaglio “umano” in più 😀
I prodotti tipici come l’olio, le spezie, il pomodoro in tutte le sue forme, il miele, gli agrumi, sono di una bontà esagerata.
E la popolazione? Ne vogliamo parlare?
Ho avuto modo di interfacciarmi non solo con gli organizzatori, ma anche con i passanti, con i curiosi, con dei pescatori amatoriali, tutte persone gentili, umili, rispettose.
Eppure nonostante quello che è inevitabilmente successo in passato io vi dico: andate in Tunisia perché ne vale la pena! <3
ANEDDOTO
Voglio anche raccontarvi un aneddoto successo prima della seconda manche, quando per via di un salto del campo gara dovuto ad una zona dedicata all’uscita delle barche, noi ci siamo trovati sulla nostra destra una gruppo di pescatori locali che nulla avevano a che fare con la gara, mentre alla nostra sinistra avevamo il seguito del campo gara con tutti gli avversari.
Ebbene, ad un certo punto si è reso necessario che i pescatori alla nostra destra si spostassero per fare spazio a noi che dovevamo gareggiare, e noi temevamo che ci rimanessero male a causa nostra.
Loro si sono spostati, noi siamo andati da loro a ringraziarli, e quando ci siamo ritrovati con quei pesci che morti non potevamo ributtare in mare li abbiamo donati a loro, così come le nostre esche avanzate dopo la gara.
Uno di questi pescatori probabilmente era sordomuto, è venuto a trovarci in postazione più volte accennando a gesti qualche consiglio, gli abbiamo anche dato qualche esca anche se la gara era ancora lunga, ma una cosa si è riuscita a capire anche se non parlava, e anche se avesse potuto parlare lo avrebbe fatto in una lingua a noi incomprensibile: che nella sua semplicità e nella sua difficoltà nell’esprimersi, ci voleva bene, e questa è una sensazione che ricorderò per sempre <3
QUALCHE CONSIGLIO
Nelle manche diurne tenere l’esca al riparo è fondamentale.
In assenza di ombrellone (soprattutto quando viaggiate in aereo e per motivi di peso e ingombro non potete portarvelo appresso), scavare un fosso a ridosso del secchio per i pesci è un ottimo riparo per le nostre esche.


Altro accorgimento che posso consigliarvi per evitare di danneggiare le esche per via del vento e del sole:
consiste nel tenere un fondino di acqua di mare nella servitora, o in qualunque altro posto possa contenere un pochino di acqua, e lasciarci in ammollo i nostri aghi…
LA CLASSIFICA FINALE
Alla fine abbiamo vinto, per noi una soddisfazione enorme, soprattutto perché con valenza internazionale sia per gli avversari, sia per il campo gara a noi sconosciuto.

Guardando la classifica il distacco è abbastanza grande, e a riguardo vorrei dire due parole:
purtroppo dalla classifica non si vede la mole di prede tecniche che sono state catturate… ci sono stati box che ne hanno portato anche trenta in una manche… ebbene… noi ne abbiamo portato 4 la prima manche e 5 nella seconda.
La percentuale altissima di prede valide per noi la attribuisco alla scelta di un amo più grande rispetto a quello che ho potuto vedere in giro…
E’ una mia sensazione eh! Quello che mi passa per la testa dico (o scrivo a seconda dei casi).
In ogni caso vi invito a riflettere su questo aspetto.
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CLASSIFICA FINALE
PLAYERS | TEAM | COUNTRY | PR | PUNTI | PEN | MANCHE | |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Roberto Accardi/Michael Meloni | Hippocampus | Italie | 59 | 2994 | 2 | 8 |
2 | Jean Isola/Jean Francois Isola | La Ragnola | France | 26 | 1822 | 2 | 12 |
3 | Maher Meddeb/Amir Nasri | Shark | Tunisie | 39 | 2485 | 3 | 21 |
4 | Seifallah Ben Zarga/Mounir Haddad | RST | Tunisie | 25 | 1583 | 2 | 21 |
5 | Riadh Maatoug/Ghazi Jaziri | RST | Tunisie | 30 | 2140 | 3 | 23 |
6 | Elyes Souilem/Ahmed Ben Said | CSFPR | Tunisie | 37 | 2467 | 3 | 24 |
7 | Khalil Habibi/Sami Khalfi | Peche Dorade | Algérie | 22 | 2126 | 3 | 27 |
8 | Noureddine Khedjia/Ramzi Jerbi | Etoile Bleue Sousse | Tunisie | 25 | 1664 | 3 | 27 |
9 | Mohamed Abouda/Aymen Ladhari | Elite Sousse | Tunisie | 31 | 1741 | 4 | 39 |
10 | Rami Jomni/Samaouel Jebli | CSFPR | Tunisie | 27 | 1990 | 4 | 40 |
11 | Karim Saadoun/Kamel Kateb | Zbot Team | Tunisie | 34 | 1868 | 4 | 40 |
12 | Riadh Ajmi/Mohamed Maarfi | APSA | Tunisie | 33 | 1692 | 4 | 40 |
13 | Rostom Zribi/Med Amine Bouchhima | CPSS | Tunisie | 24 | 1133 | 3 | 42 |
14 | Yasser Bououd/Mahmoud Bouassida | Open | Tunisie | 20 | 1448 | 4 | 45 |
15 | Madani Hanty/Nazih Addoul | Team Trabucco | Maroc | 17 | 950 | 3 | 45 |
16 | Haithem Azaiz/Tarek Farjallah | TSM | Tunisie | 17 | 1227 | 4 | 52 |
17 | Zied Ferjani/Aymen Ben Arfa | APSA | Tunisie | 24 | 1464 | 5 | 56 |
18 | Hassam Zohir/Maddi Med Amine | Peche Dorade | Algérie | 31 | 1647 | 5 | 57 |
19 | Fatima Ezzahra Gamaoun/Mariem Hakim Safraoui | EN DAMES A | Tunisie | 22 | 994 | 4 | 58 |
20 | Karim Hammoudi/Kais Boumaout | Pèche Sar Surfcasting | Algérie | 28 | 1580 | 5 | 59 |
21 | Malek Jaaiem/Hamza Slama | Open/Etoile bleue | Tunisie | 18 | 1405 | 5 | 63 |
22 | Joe Arch/Karen Hancox | Welch Federation | Pays de Galles | 27 | 1700 | 6 | 64 |
23 | Mohamed Amine Akid/Skander Bouker | Elite Sousse | Tunisie | 20 | 1264 | 5 | 64 |
24 | Mustapha Ayari/Mohamed Taher Nahdi | CSFPR | Tunisie | 29 | 1777 | 6 | 66 |
25 | Bessem Mezlini/Zied Zarrouk | APSA | Tunisie | 24 | 1495 | 6 | 66 |
26 | Adem Hakkouna/Houssem Abdelkhalek | MSN | Tunisie | 19 | 1078 | 5 | 66 |
27 | Neissen Boujelben/Firas Boujelben | TSS | Tunisie | 20 | 1767 | 6 | 69 |
28 | Abdelmonaem Elgliou/Nabil Bousselmi | Menzah Sport/Open | Tunisie | 18 | 1034 | 5 | 69 |
29 | Andrea Pina Cortés/Ramon Giner Garcia | Yuki | Espagne | 23 | 966 | 5 | 71 |
30 | Kechout Farid Belkacem/Kichou Abdel Wahab | Peche & Surfcasting | Algérie | 17 | 1534 | 6 | 72 |
31 | Anis El Faiez/Maher Ben Taieb | TST | Tunisie | 13 | 945 | 5 | 72 |
32 | Ala Ben Laswed/Abderrahmen Dorgham | Elite Sousse | Tunisie | 39 | 1647 | 6 | 76 |
33 | Khaled Gammoudi/Ayoub Ben Abdelghani | TSM | Tunisie | 17 | 1310 | 6 | 76 |
34 | Chokri Alaya/Anis Jedaidi | TST | Tunisie | 16 | 1088 | 6 | 79 |
35 | Chaker El Abed/Mohamed Emir Chebbi | Etoile Bleue Sousse | Tunisie | 16 | 995 | 6 | 81 |
36 | Hichem Bouzouita/Anis Takouk | TST | Tunisie | 20 | 1695 | 7 | 82 |
37 | Chiheb Bayar/Ali Akrout | TST | Tunisie | 31 | 1767 | 7 | 83 |
38 | Marwan Kaidi/Abderrahim Ahlalou | Team Trabucco | Maroc | 23 | 1011 | 6 | 83 |
39 | Riadh Jaouadi/Khaled Wertani | RST | Tunisie | 16 | 1470 | 7 | 84 |
40 | Anouar Belhassine Bey/Anouar Belhassine Bey | Menzah Sport | Tunisie | 17 | 1120 | 7 | 92 |
41 | Hassen Ben Amor/Ah Hakimi | Peche Master | Tunisie | 19 | 1062 | 7 | 93 |
42 | Seghiar Noureddine/Allaoua Karim | Pécheur Constantinois | Algérie | 17 | 924 | 7 | 95 |
43 | Amine Boussaa/Karim Dakhlaoui | Triton | Tunisie | 17 | 1076 | 7 | 96 |
44 | Badr Bargaoui/Mehdi Ben Salem | CFT | Tunisie | 24 | 1700 | 8 | 98 |
45 | Brahim Aliani/Marwen Hajri | Sofrecom | Tunisie | 24 | 1540 | 8 | 98 |
46 | Akram Fkih/Mohamed Fkih | Elite Sousse | Tunisie | 9 | 891 | 7 | 99 |
47 | Hamza Lasmar/Fares Siala | TSM | Tunisie | 20 | 1483 | 8 | 100 |
48 | Khalil Belkacem/Jihed Mansouri | CPSN (nabeul) | Tunisie | 15 | 853 | 7 | 100 |
49 | Wajdi Hakim/Ahmed Mellouli | CPSS | Tunisie | 24 | 1201 | 8 | 101 |
50 | Seifeddine Oueratni/Marc Puig | Orata Fishing Club | France | 22 | 1232 | 8 | 102 |
51 | Robert Weimann/Isabella Weimann | Yuki Team Polska | Pologne | 18 | 1173 | 8 | 103 |
52 | Walid Safraoui/Aymen Belarbi | TST | Tunisie | 14 | 1082 | 8 | 104 |
53 | Alexandre Gouaut/JeanMarc Genova | Club APCR 66/Miramars | France | 19 | 1129 | 8 | 105 |
54 | Wissem Bannour/Mezri Karbia | CNS | Tunisie | 12 | 1037 | 8 | 105 |
55 | Nejah Abdeljawed/Mohamed Ali Yousfi | CPSS | Tunisie | 24 | 1275 | 9 | 112 |
56 | Souleiman Omrani/Ali Lachheb | Etoile Bleue Sousse | Tunisie | 29 | 1164 | 9 | 112 |
57 | Haykel Boufaied/Brahim Oueslati | TST | Tunisie | 12 | 736 | 8 | 113 |
58 | Claudio Murtas/Milva Manis | Hippocampus | Italie | 18 | 1322 | 9 | 121 |
59 | Sami Dridi/Youssef Ammar | Elite Sousse | Tunisie | 19 | 933 | 9 | 122 |
60 | Youssef Boudhina/Ahmed Ben Tourkia | CNH | Tunisie | 12 | 851 | 9 | 122 |
61 | Hichem Gara/Haithem Farhat | TSM | Tunisie | 25 | 1219 | 10 | 123 |
62 | Dhaker El Meddeb/Med Amine Ben Aouana | Etoile Bleue Sousse | Tunisie | 13 | 887 | 9 | 123 |
63 | Samir Bounaama/Kamel Bounoua | Peche & Surfcasting | Algérie | 9 | 790 | 9 | 126 |
64 | Wajih Bououd/Taher Ben Maouia | Open | Tunisie | 14 | 674 | 9 | 127 |
65 | Anis Ketata/Hassen Bahloul | CPSS | Tunisie | 10 | 700 | 9 | 129 |
66 | Hans Willemse/Miranda Willemse | Pays-Bas | Pays-Bas | 7 | 619 | 9 | 129 |
67 | Sofien Aissa/Nelson Bahri | Barberousse/Radio Tunis | Tunisie | 20 | 1086 | 10 | 130 |
68 | Ramzi Ben Amor/Ghaith Belhadj Rhouma | Aqua Manouba | Tunisie | 16 | 925 | 10 | 131 |
69 | Ramzi Haj Amor/Saber Ben Sessi | MSN | Tunisie | 26 | 948 | 10 | 132 |
70 | Uwe Paulitz/Nabil Neji | Strandpiraten/CFT | Allem/Tun | 10 | 664 | 10 | 139 |
71 | Haithem Chagoeni/Mahdi Barkaoui | TSM | Tunisie | 9 | 582 | 10 | 139 |
72 | Margaritis Stogiannidis/Alexandros Sapounakis | Académie | Grèce | 10 | 621 | 10 | 141 |
73 | Chris Clark/Dave MorelI | Fips Mer | Anglet/Galles | 15 | 1033 | 11 | 143 |
74 | Omar Taraik Belouz/Mohamed Benhadra | Mastercraft | Algérie | 11 | 600 | 10 | 143 |
75 | Kamel Bahloul/Jalel Fakhfekh | Shark | Tunisie | 11 | 543 | 10 | 148 |
76 | Souhail Seibi/Ahmed Balti | RST | Tunisie | 11 | 796 | 11 | 149 |
77 | Amine Driss/Billel Harbaoui | Open | Tunisie | 9 | 809 | 11 | 151 |
78 | Amen Souayah/Pazzo Gharbi | Fishing Planet Team | Tunisie | 8 | 752 | 11 | 153 |
79 | Anis Kharrat/Hatem Charfeddine | CPSM-ACPASS | Tunisie | 8 | 568 | 11 | 154 |
80 | Djouama Ahmed/Djaber Zouzou | Mastercraft | Algérie | 15 | 1165 | 12 | 155 |
81 | Bouchiha Cherif/Mohamed Bengalla | Surfcasting en Algerie | Algérie | 10 | 646 | 11 | 155 |
82 | Aymen Skander/Faiez Tabben | CNH | Tunisie | 10 | 504 | 11 | 156 |
83 | Brahim Ben Bratek/Abderraouf Mezzi | Shark | Tunisie | 12 | 653 | 11 | 157 |
84 | Mohamed Amin Messaoudi/Omar Ouertateni | ASRT/Barberousse | Tunisie | 8 | 506 | 11 | 159 |
85 | Montassar Ben Fraj/Mohamed Ammar | FTPS | Tunisie | 7 | 525 | 11 | 160 |
86 | Achraf Ben Hmida/Rahma Ghrab | CPSS | Tunisie | 10 | 788 | 12 | 161 |
87 | Tayssir Dimassi/Ali Hamdi | Open/RST | Tunisie | 9 | 766 | 12 | 161 |
88 | Slim Bourkhis/Younes Jaber | APSA/Team Roses | Tunisie/Italie | 12 | 725 | 12 | 161 |
89 | Mario Grunke/Wolfgang Schnoknecht | Angeltum | Angeltum | 12 | 879 | 12 | 164 |
90 | Bilel Ksouri/Bilel Ghamouki | TSM | Tunisie | 12 | 646 | 12 | 166 |
91 | Hassine Derouiche/Mohamed Bouazra | CNH | Tunisie | 8 | 649 | 12 | 167 |
92 | Oussema Kasri/Bassem Ferhati | Open | Tunisie | 6 | 473 | 12 | 171 |
93 | Hicham Ouassou/lssam Mbarki | Academie Maroc | Maroc | 6 | 581 | 12 | 173 |
94 | Seifeddine Borhane/Hemza Chouini | Calama Fishmg | Algérie | 7 | 440 | 12 | 174 |
95 | Rita Corronca/Walter Spiga | Controc/Hippocampus | Italie | 13 | 921 | 13 | 175 |
96 | Yassine Ben Abdallah/Mehdi Cartelo | Pèche Sar Surfcasting | Algérie | 6 | 342 | 12 | 177 |
97 | Djenidi Hezil/Farid Chelaouaou | Fishing Lovers | Algérie | 2 | 266 | 12 | 177 |
98 | Mohamed Dhieb/Thabet Dhieb | Team Majd | Tunisie | 11 | 573 | 13 | 179 |
99 | Adel Arous/Mohamed Amine Touhami | CSFPR | Tunisie | 12 | 546 | 13 | 181 |
100 | Ali Rahal/Walid Ben Jrad | Sofrecom | Tunisie | 6 | 409 | 13 | 182 |
101 | Khalil Toujani/Lotfi Jemaa | Sofrecom | Tunisie | 17 | 939 | 14 | 183 |
102 | Abdelaziz Lazreg/Fathi Bouajaj | Team Trabucco | Maroc | 17 | 898 | 14 | 184 |
103 | Mehrez Harch/Karim Khaldia | Shark | Tunisie | 10 | 474 | 13 | 185 |
104 | Lilia Lahmar/Nada Miri | EN DAMES B | Tunisie | 7 | 427 | 13 | 187 |
105 | Najla Gharred/Nouha Mabrouk | EN DAMES C | Tunisie | 5 | 430 | 13 | 189 |
106 | Mahrane Dhouibi/Slim Bouallegue Abou Youssef | Montada Essayeda | Tunisie | 4 | 343 | 13 | 190 |
107 | Yassine Bellil/Bechir Ben Aoun | TST | Tunisie | 11 | 751 | 14 | 191 |
108 | Mehdi Ghrandi/Houssem Mabrouki | Radio Tunisienne/Open | Tunisie | 5 | 234 | 13 | 193 |
109 | Mahdi Sayadi/Khalil Chikhrouhou | TSM | Tunisie | 6 | 476 | 14 | 197 |
110 | Georges Massol/Betty Solacroup | Biscarrosse | France | 5 | 409 | 14 | 198 |
111 | Kamel Lemdani/Boualem Ben Abdellah | Pèche Sar Surfcasting | Algérie | 9 | 291 | 14 | 200 |
112 | Mohamed Rhim/Emer Charbagi | Triton | Tunisie | 9 | 567 | 15 | 202 |
113 | Abdelkrim Medmone/Benktira Ibrahim | Surfcasting en Algerie | Algérie | 5 | 510 | 15 | 205 |
114 | Moncef Zenati/Akram Khelifa | Calama F/DAP F | Algérie | 8 | 601 | 16 | 215 |
115 | Aymen Khemir/Mohamed Ali Jerbi | Open | Tunisie | 8 | 618 | 16 | 217 |
116 | Taghlit Mohamed Abdelkrim/Tchina Imad | Mastercraft | Algérie | 12 | 450 | 16 | 221 |
117 | Mohamed Benamar/Mokhtar Mohamed El Amin | Mosta Pro | Algérie | 4 | 246 | 16 | 225 |
118 | Bilal El Aouni/Rachid Lamrabet | Maroc | Maroc | 2 | 188 | 16 | 228 |
119 | Samir Chatteh/Kamel Eddine Benamara | Calama Fishing | Algérie | 2 | 70 | 16 | 233 |
120 | Ahmed El Handaoui/Arezki Amellal | Mastercraft AM | Algérie | 0 | 0 | 16 | 239 |
Ecco dov’eri sparito.
Complimenti davvero, immagino il divertimento. Tutto cosi diverso… bellissimo.
Fai i miei complimenti a Michael.
Dear Roberto hi,
First of all congratualtions both for the title. I would like to ask pop-ups. Do you put them on all snoods or only to the upmost snood? And what is the trick to avoid tangles of the upmost snood to the main line?