Dopo il successo riscosso dall’articolo decidano a come Affrontare spiagge basse, è arrivato il momento di parlare anche di come “affrontare spiagge profonde”.
Non sono certo mancate le richieste da parte dei lettori, e come avrete potuto notare, piano piano gli argomenti che mi richiedete ve li racconto tutti!
Nel frattempo ho anche avuto modo di pubblicare sul mio canale Youtube due video che hanno spopolato in termini di visualizzazioni e di commenti positivi: direi che se non li avete già visti potete anche guardarveli con calma dopo aver letto questo articolo.
Questo è il video relativo alla lettura della spiaggia guardandola dall’alto…
Questo invece è il video relativo alla lettura del mare… da dentro!!! Immagini subacquee fatte in secca, nel canalone, nel dislivello, e comparate… da non perdere!!!
Ma andiamo avanti!
Seguirò come sempre uno schema, in modo che l’apprendimento sia più efficace, ed è per questo che inizio a rappresentarvi le quattro situazioni principali che potete trovare quando dovete affrontare spiagge profonde:
Affrontare spiagge profonde con il mare mosso (vedi Azione di pesca col mare mosso)
Affrontare spiagge profonde con il mare piatto (vedi Azione di pesca col mare piatto)
Come avrete notato a fianco ad ogni situazione ho messo anche il link ai rispettivi articoli che trattano l’argomento in modo molto tecnico e specifico.
Ora vediamo come affrontare spiagge profonde nelle sue più tipiche condizioni meteo marine.
QUANDO IL MARE E’ MOSSO
Le spiagge profonde sono la primissima scelta di ogni pescatore che ama il mare mosso, in modo da poter praticare l’azione di pesca nelle condizioni tipiche del surfcasting.

Questo perché affrontare spiagge profonde con il mare mosso vuol dire avere più garanzie di poter rimanere in pesca rispetto ad una spiaggia bassa. A parità di potenza del vento, infatti, mentre una spiaggia bassa “salta in aria” con facilità (ossia diventa impossibile rimanere in pesca), la spiaggia profonda consente al pescatore di poter affrontare le stesse condizioni, ma in uno spot che gli consenta di rimanere in pesca.
È quasi banale precisare che a seconda dei casi la perturbazione, se molto potente, è in grado di far saltare in aria qualunque spiaggia, anche la più profonda (in quei casi anziché cercare la spiaggia più profonda possibile, si cerca quella più ridossata 😉 ).
Ora vi racconto in questo particolari condizioni quali assetti di pesca offrono i risultati migliori.
LE MONTATURE IN CASO DI MARE MOSSO
Mare mosso per me vuol dire una montatura su tutte: l’Eclettica nelle sue due versioni 4×45 e 4×75 (da cui è nata l’Ecletticosaura, con ben cinque snodi, proposta dal supporter Nicola Zelano).

Di questa montatura ho scritto un articolo molto approfondito che potete leggere cliccando qua.
Innanzitutto mi sento di sconsigliare vivamente l’utilizzo dell’amo pescatore (ossia quel bracciolo collegato alla girella più vicina allo sgancio che ospita il piombo) perché il groviglio è assicurato.
Utilizzeremo solo gli snodi centrali, con braccioli che a seconda di quanto è grosso il mare saranno da 45/50 cm o da 70/75 cm, con il diametro che sarà valutato in base alla forza della corrente (a proposito di dimensionamento del bracciolo… avete letto questo articolo dedicato?).
Esistono anche soluzioni a due snodi, uno vicino al piombo e uno vicino alla parte alta della montatura che si collega allo shock leader, che possono essere utilizzati singolarmente nella parte alta (equivale a quello che viene chiamato short rovesciato) quando il mare è molto mosso, anche con esche corpose o direttamente con cefali o anguille.

Vivamente sconsigliato il minitrave, perché con il mare mosso e la sua configurazione si potrebbe stare in pesca senza grovigli (forse) con braccioli dello 0.90…
I BRACCIOLI
L’ho anticipato poco fa… il mare mosso ci mette a dura prova nello stabilire il giusto equilibrio tra lunghezza del bracciolo e il suo diametro.
In questo caso, partendo dalla montatura eclettica 4×45 o 4×75 abbiamo la lunghezza già stabilita dai parametri della montatura, quindi dovremmo agire solo sul diametro del nostro bracciolo.
Per affrontare spiagge profonde con il mare mosso suggerisco di partire con braccioli dello 0,28 e vedere, dopo il primo recupero, in che condizioni tornano su.
Se c’è groviglio saliamo di diametro, diversamente si rimane su quello esistente, o si prova addirittura a scendere.
In ogni caso vi suggerisco di leggere l’articolo dedicato a COME DIMENSIONARE UN BRACCIOLO, ma giusto nel caso vi fosse sfuggito 🙂
DOVE LANCIARE
Le spiagge profonde sono complicate da leggere quando il mare è calmo, ma quando è molto mosso ci fanno vedere chiaramente, in base alla quantità di schiuma, e osservando in quale punto le onde cominciano a rovesciarsi, dove si trovano le zone più profonde e dove stanno invece quello meno profonde.
Io solitamente come zone di azione di pesca seguo questa linea di confine (il solito dislivello), e spesso mi faccio aiutare dalla giusta forma del piombo (vi invito a leggere “Come scegliere il piombo”).
Se il mare è molto mosso evito sistematicamente le cosiddette “secche”, perché richiederebbe l’utilizzo di braccioli dal diametro molto grosso, anche troppo!
Il primo canale che solitamente si forma davanti alla battigia non si trascura mai! Sempre un ottimo passaggio per pesci e predatori.
QUANDO IL MARE E’ PIATTO
Affrontare spiagge profonde quando il mare è piatto diventa tutto apparentemente più facile se pensiamo al fatto che non dobbiamo trovare equilibri tra diametro del filo in bobina e piombo, né quello tra il bracciolo e la sua lunghezza…
Ma se pensiamo che quando la spiaggia profonda con il mare calmo è molto più difficile da leggere… allora si che il discorso si complica! Io stesso di fronte a giornate particolarmente nuvolose, o quando l’angolo del sole impedisce anche ai migliori occhiali con lenti polarizzate di poter scorgere cambi di colore dell’acqua, mi sono trovato in difficoltà.
Come risolvo in questi casi? Con una canna da 200 gr di potenza, e 100 gr di piombo (io mi sono abituato con questa configurazione, ma non vuol dire che questa sia la configurazione perfetta EH!)
Recuperando con un mulinello imbobinato con della treccia multicolor, “ascolto” il piombo, e cerco di capire dove possano esserci dei dislivelli.
E’ una operazione che ovviamente richiede “abitudine” nel compiere questa operazione, quindi non abbiate fretta. Perchè la treccia multicolor? per avere un riferimento visivo su un eventuale dislivello trovare recuperando lentamente come vi ho appena descritto.
C’è anche l’alternativa del pennarello cerato, ma sono sempre tracce che durano poco, e quindi preferisco prendere riferimenti “indelebili”.
Vi faccio un esempio: se con la treccia trovo un dislivello al terzo cambio di colore, potendo contare sul fatto che anche la bobina con il nylon abbia il multicolor che cambia ogni 25 o 30 metri come per la treccia, faccio il test anche col nylon per vedere a quale colore corrisponde, e il punto è marcato!
Da come l’ho descritto sembra facile, ma vi assicuro che serve del tempo, e soprattutto dovete poter contare su treccia e nylon multicolor che cambiano colore con lo stesso intervallo di metri.
Ma passiamo alle montature…
LE MONTATURE IN CASO DI MARE PIATTO
Spiaggia profonda e mare calmo sono quanto di più “teoricamente” facile da affrontare. La parte più complicata è certamente la ricerca del secondo gradino o dei panettoni di sabbia (le secche, per intenderci).
Opterò per montature lunghe in grado di ospitare braccioli lunghi 1 metro / 1 metro e venti, ma anche 1 metro e mezzo se dobbiamo fare una pescata con prede come le mormore o prede di galla come lecce stella, aguglie, occhiate o sugarelli.
Nelle spiagge profonde non esito mai a far girare anche le montature super lunghe (leggi qua l’articolo sulle montature XL), soprattutto quando non si pesca niente e serve effettuare una ricerca di quel poco pesce che circola. Una montatura da 4,80 mt con tre braccioli da 50 cm e pertanto distanziatissimi tra loro garantisce una ricerca contemporanea lungo tutto il primo gradino.

Una montatura così lunga diciamo che ha senso soprattutto nelle spiagge profonde, saper sicurezza me la porto appresso in ogni occasione… non si sa mai! 🙂
In spiagge molto profonde, magari quelle tipiche dello stretto di Messina, o comunque in quelle spiagge in cui le prede prevalenti sono i pagelli e le boghe, non sottovalutate una montatura con braccioli più corti, come ad esempio l’eclettica 4×75. Che differenza può avere un bracciolo da 1,20 mt su un fondale di 20 mt? Molto meglio preoccuparsi di presentare l’esca al meglio 😉
I BRACCIOLI
Non avendo il problema della corrente del mare mosso, possiamo lavorare tranquillamente sottile, anche con uno 0,16 ma attenzione: la fascia di pesca ci potrebbe creare qualche problema!
In che senso mi direte voi… Ve lo spiego subito! Se l’azione di pesca è su distanze importanti, braccioli troppo lunghi e/o troppo sottili potrebbero creare dei grovigli, soprattutto se poi lavorano a fondo. Quindi attenzione a leggere sempre ciò che vi dice il mare: se recuperate groviglio state sbagliando qualcosa (la lunghezza e/o il diametro) e dovete essere pronti a modificare uno dei due parametri per trovare l’assetto giusto.
Può anche capitare di trovare la spiaggia profonda che però è teatro di forti correnti di marea: ad esempio
la Rema del canale di Messina fa paura, si trasforma in una vera e propria autostrada di acqua che ci costringe a pescare solo nei primissimi metri.
Come potete intuire, c’è sempre da tenere gli occhi aperti, e non perdere mai di vista i vari parametri fondamentali per poter stare in pesca in modo ottimale, e aumentare così le nostre chance di cattura.
DOVE LANCIARE
Questo argomento l’ho preannunciato in apertura, laddove vi ho consigliato come prendere i riferimenti quando la spiaggia non si può leggere “visivamente”.
L’azione di pesca quando ci troviamo ad affrontare spiagge profonde sarà comunque concentrata, salvo particolari casi dovuti alla particolarità delle prede, nel primo o nel secondo gradino.
Trovare ulteriori dislivelli come vi ho già illustrato sarà importante per far si che possiate inserire anche quella fascia nella vostra rotazione per la ricerca del pesce… Se vi abituerete a ragionare in questo modo, diventerete necessariamente forti!
Le persone “che sanno dove lanciano” sono poche… fidatevi 😉
Anche questo argomento possiamo definirlo chiuso, ma verrà ricollegato ad altre sfumature che ho in canna per voi… D’altronde non posso certo fare articoli troppo lunghi… Se mi lasciassi andare probabilmente farei un unico articolo… lungo diverse centinaia di pagine 😀 😀 😀 un libro…
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