LE CANNE DA JAPAN STYLE

Avvicinarsi a questa particolare disciplina vuol dire avere a che fare con tante nuove domande… tra queste, la prima in assoluto è “Quali sono le canne da Japan Style?

In effetti, se ci pensate, sono proprio le canne da pesca che ci consentono di avere il contatto con la preda, facendo raggiungere il nostro sistema pescante nelle zone di pascolo dei nostri pesci target.

Per darvi una idea di quali siano le canne da Japan Style, mi rifarò ai particolari tipici delle canne da pesca fatte laddove questa disciplina è nata: il Giappone.

Il mio scopo, infatti, è quello di estrapolarne le qualità, in modo che poi tramite queste voi possiate poi scegliere una canna adatta che abbia una o più delle caratteristiche che andremo a vedere.


LA CANNE DA JAPAN STYLE: CARATTERISTICHE

Le canne da Japan Style che ormai da decenni vengono sviluppate in Giappone, sono prevalentemente in tre sezioni e presentano queste caratteristiche:

leggere e maneggevoli

corte

cima tubolare

balisticamente prestanti

estremamente sensibili

La caratteristica più importante in assoluto e che accomuna un po’ i modelli di tutte le case produttrici è l’estrema sensibilità.

La sensibilità è una caratteristica a cui i pescatori prestano la massima attenzione, e conseguentemente anche i produttori giapponesi. Le canne da Japan Style sono oggetto di una tale attenzione a questa caratteristica, quasi ossessiva… e non solo nei confronti della canna, ma anche nei confronti di tutto l’assetto di pesca.

In poche parole, una “ossessione” che, come vedremo, caratterizza di riflesso non solo la scelta della canna da pesca, ma tanti altri fattori che piano piano vedremo in profondità.

La leggerezza e la maneggevolezza sono altresì importanti, in quanto in questa disciplina il pescatore imbraccia l’attrezzo anche per lunghi periodi, e quindi avere a disposizione una canna non troppo lunga, leggera e maneggevole, consente all’angler di faticare molto meno.

Pensate alla disciplina dello spinning… caratterizzata da numerosissimi lanci e recuperi. Se le canne non fossero particolarmente corte, leggere e pertanto maneggevoli, la fatica arriverebbe molto prima!

Le canne da Japan Style ho appena decritto che sono “corte”. Ma quanto?

Solitamente sono comprese tra i 345 cm ed i 425 cm; la scelta della lunghezza varia in base alle caratteristiche tecniche del lancio di ogni pescatore, e legate anche all’altezza delle persone.

In Giappone, ad esempio, la lunghezza più comune per le canne da Japan Style è di 405 cm.

La cima tubolare consente di avere una rigidità elevata la quale a sua volta genera due caratteristiche:

la prima, quella balistica, offre la possibilità di scagliare il complesso pescante a distanze notevoli, arrivando a zone di pascolo che in altre situazioni non riusciremmo a raggiungere

la seconda caratteristica generata da una cima tubolare rigida, unitamente all’utilizzo di particolari fili nelle bobine dei mulinelli, porta ad un aumento esponenziale della sensibilità dell’attrezzo.

Questa sensibilità è accentuata dalla totale assenza di elasticità del filo in bobina: ogni mossa generata dalle mangiate dei pesci viene subito percepita dalla cima; anche tocche di piccoli pesci vengono subito avvertite dal pescatore.


AZIONE E CASTING WEIGHT

Anche in questo tipo di attrezzi esistono diverse tipologie di azione; esistono canne più progressive adatte a lanci di lenta esecuzione, e canne più nervose e reattive.

Anche la scelta di questo aspetto è di prettamente personale e dipende dai gusti e dalle abitudini di ciascuno di noi.

Il casting weight della canna da Japan Style viene rappresentato, così come per le nostre canne, da un range che risulta essere molto ampio.

Questo range viene indicato con dei numeri che a prima vista risulta, al pescatore che ignora tale sistema, incomprensibile. Ma non vi preoccupate: la regola è sempilce e ve la spiego io.

Tra le canne da Japan Style potrete notare che la loro potenza è rappresentata da numeri abbastanza bassi, come ad esempio 20-25 per le canne leggere, 25-33 per le canne intermedie, 33-45 per le canne più pesanti.

Questi numeri indicano il range del piombo ottimale con cui l’attrezzo si esprime al meglio sia in termini di distanza che di sensibilità sulla mangiata durante la fase dinamica dell’azione di pesca (durante la fase della trainetta).

Per tradurre in grammi questi numeri, basta moltiplicarli per 3.75: ad esempio una canna con potenza dichiarata 25 si esprime al meglio con piombi di 93.5 g; una 35 con un piombi di 131.25 gr, e così via!

E aggiungo: il livello balistico una canna di potenza 27 tirata con 85 gr, in assenza di vento, raggiunge più o meno distanze simili ad una canna di potenza 33 lanciata con piombo da 115 gr, ma la sensibilità della 27 rispetto alla 33 non ha confronto. 

La versatilità delle canne da japan style è veramente straordinaria: riescono ad offrire prestazioni super in tutti i sensi con piombature totalmente eterogenee una 30 pesca benissimo con piombi compresi tra 75 e 125 gr.

Usare canne con cima in solid carbon o ibride non consente di avere la sensibilità necessaria: in pesca si ha la sensazione di recuperare un ferro da stiro, la cima è sempre piegata e perde la capacità di sensibilità.

Per ovviare a questo problema si possono utilizzare canne ibride più potenti (ad esempio 200-250 gr) a scapito della sensibilità, ma è un compromesso che si può accettare nel frattempo che si pondera l’acquisto di una canna specifica.

La sensibilità in questa disciplina è meglio non sacrificarla troppo, perché oltre che le minime tocche dei pesci più piccoli, ci consente di “leggere” anche tutte le piccole asperità del fondale, i suoi dislivelli, e non è una spetto da sottovalutare!

Vi assicuro che utilizzando queste attrezzature in recupero se si chiudono gli occhi sembra di passare la mano sul fondo percependo la benché minima differenza di livello nella sabbia.

Io ne sono letteralmente rimasto folgorato.


Ora che abbiamo dato uno sguardo ai particolari requisiti tecnici che le canne per il Japan Style devono avere, posso lavorare al prossimo articolo. A proposito… quello sul ten bin lo avevate già letto?

Io per sicurezza il link lo metto qui a fianco 🙂 CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO SUL TEN BIN


COME COSTRUIRE UN TEN BIN

A presto japanisti “Mata Ne” (trad. “ciao a presto”)

5 Commenti

  1. Marco

    Aspetto con ansia l’articolo per i mulinelli e filo in bobina 🙂

    Per ora mi hai fatto scoprire un nuovo metodo di pesca ma aspetto la guida completa per scegliere cosa comprare

    Rispondi
  2. Vincenzo

    Grazie Luca molto interessante ed esplicativo il tuo articolo.
    Puoi indicare anche qualche modello specifico descrivendo le caratteristiche ?

    Rispondi
    1. Luca Cipollaro (Autore Post)

      La mia. Intenzione è quella di scrivere un altro articolo per guidare tutti all’acquisto dell’attrezzo idoneo al proprio scopo. 🙏💪🇯🇵

      Rispondi
  3. Gabriele

    Grazie Luca, anche per il video sulla costruzione del tenbin. io l’ho fatto in un altro modo ma molto simile. Purtroppo non posso aggiungerti una foto qui, magari te la invio in privato su instagram se ti fa piacere
    Per la canna, ho preso una Kamshin della trabucco che posso utilizzare sia a surf che a Nage.
    Una domanda in merito alla tipologia di pesca. È necessario sempre fare la trainetta o si può anche tenere la canna ferma sul tripode?

    Rispondi
    1. Luca Cipollaro (Autore Post)

      Si nessun problema questo è il primo di una lunga serie spero di tutorial sul Japan Style. Ti ringrazio dei complimenti. Assolutamente si è la S risposta alla tua domanda. Ma Ricorda le linee Japan per entrare in pesca hanno il Loro tempo, sono lunghe e pesanti rispetto ad un bracciolo posto su di un trave. Non conosco ancora la kamshin spero di riuscire a provarla presto.

      Rispondi

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