Sono sempre le vostre domande a scatenare la mia fantasia nello scrivere gli articoli, esattamente come in questo caso in cui vi parlerò di come testare il popup.

Già in passato ho avuto modo di scrivere circa il suo utilizzo, realizzando anche un video tutorial sul mio canale YouTube, ma in questo approfondimento come testare il popup significa entrare nelle forme di presentazione dell’esca di livello elevato, soprattutto se parliamo di pesca di galla!
Se ci avete fatto caso non ho fatto alcun riferimento a particolari popup, proprio per il fatto che ho intenzione di suggerirvi come testare il popup, qualunque esso sia in vostro possesso.
Io ad esempio utilizzo lo Stick Popup della Trabucco, ma questa forma di “test” vale anche per quelli delle altre marche.
A COSA SERVE TESTARE IL POPUP?
Questa è la prima domanda che potrebbe venire in mente a chi legge questo articolo, e fate bene a porvela 🙂
Immaginate che io adesso vi ponga queste domande:
- un centimetro del vostro popup quanta esca può alzare?
- quanto popup dovete mettere per rendere a peso neutro un coreano di 12 cm?
- se è luminoso, per quanto tempo mantiene la carica luminosa accettabile?
- riuscite a mettere la stessa esca a fondo, a mezz’acqua, sul pelo dell’acqua?
Chi sa rispondere a queste domande è senza dubbio un passo avanti, perché sapere quanta sostanza flottante serve per ottenere un dato risultato vuole dire aumentare le chance di cattura.
Credo che piano piano un’idea di a cosa serva sapere come testare il popup ve la state facendo 🙂
Andiamo avanti!
I POPUP SONO DIVERSI TRA LORO
Che uno valga l’altro è la cosa più sbagliata che si possa pensare. Per fare “galleggiare” la nostra esca, il popup si avvale delle celle di aria che rimangono racchiuse in quella che a tutti gli effetti sembra una “schiuma”.
Esistono popup che galleggiano di più, altri che galleggiano di meno, e questo aspetto dipende da quanto sono grandi queste celle racchiuse all’interno di questa schiumetta che chiamiamo genericamente popup.
Ricordo quando ho iniziato a pescare ne esisteva uno solo: il popup della Gardner Tackle, poi piano piano è diventato un prodotto sempre più utilizzato nelle varie strategie di pesca.
A cosa serve cercare il popup che galleggia di più? a mio avviso a niente, e ovviamente vi spiego perché:
Se il nostro obbiettivo è portare un’esca in superficie, o a mezz’acqua, ci riusciamo con qualunque popup… quello che cambierà è solo la quantità di popup che dovremo utilizzare.
Ecco perché in questo articolo come testare il popup vale per qualunque modello voi possediate 😉
TEST GALLEGGIAMENTO
Per capire quanto sia il potere di galleggiamento del popup io utilizzo un tubo che nasce per testare i galleggianti: si chiama Tubo Prova Galleggianti della Trabucco (art. 115-30-200) è alto un metro e dieci centimetri, ma voi potete usare una qualunque altra soluzione analoga.
L’importante è che per testare il popup utilizziate l’acqua salata e non quella dolce eh!
Il mio riferimento è solitamente costituito da un’esca di circa 12 centimetri: sappiate che tra coreano e arenicola di pari lunghezza c’è tanta differenza 😉
Il test lo faccio sempre con il coreano, esca sicuramente più economica per fare esperimenti, e più indicata, tra l’altro, per fare la pesca di galla.
Immaginiamo di avere un popup di sei millimetri di diametro:
- taglio tre pezzi di popup, da 4 mm, da 7 mm, da 10 mm
- lego un amo idoneo per la pesca che in questo caso si suppone sia di galla (ad esempio un crystal 10120N Hisashi) ad un bracciolo
- infilare l’amo appena dietro la testa del coreano, in modo che rimanga lo spazio per appuntarci anche il pezzo di popup
- appuntare il pezzo di popup sulla punta dell’amo, in modo da poter far poi ruotare i pezzi delle varie lunghezze con facilità
ed ecco che siamo pronti a vedere quanto galleggia l’esca con le varie misure precedentemente predisposte.
Quali sono i riferimenti più importanti da memorizzare?
- sapere il quantitativo di popup necessario per rendere l’esca di peso neutro: in questo caso, quando lanceremo l’innesco nel tubo, il verme deve scendere sotto il pelo dell’acqua per poi fermarsi senza risalire e senza continuare a scendere
- sapere il quantitativo minimo di popup che faccia ritornare sul pelo dell’acqua il nostro amo innescato
Una volta scoperte queste due “dimensioni”, cominciamo ad avere idea del potere di galleggiamento del nostro popup. Un’idea precisa, che ci consenta di far fare all’esca ciò che ci serve, e sapete benissimo quanto la presentazione dell’esce sia importante…
Ovviamente, qualora aveste dei popup di diversi diametri, questa operazione dovreste farla per ogni diametro. E’ chiaro che nel caso di un popup di 8 millimetri di diametro non farò i test per sollevare un pezzo di coreano, ma magari lo farò con un bibi o un cannolicchio 😉
TEST LUMINOSO
Questo test ovviamente vale solo se il nostro popup è luminoso.
In questo caso agisco sempre nello stesso modo, in modo che possa anche comparare i vari “poteri di carica” dei vari popup luminosi.
Prima di tutto “carico” di luce UV il pezzo di popup che intendo testare, e lo faccio per trenta secondi.
A questo punto prendo DUE RIFERIMENTI:
1- per quanto tempo tiene una ottima luminosità (per me devono tenere almeno 6 minuti se no non li utilizzo)
2- il tempo che impiega a “spegnersi”
il tutto ovviamente documentato dalle foto, in modo che ogni tanto possa rinfrescarmi le idee sulle varie quantità di luce.
Perché è importante sapere per quanto tempo la carica luminosa tiene una ottima quantità?
Perchè nella pesca di galla, quando capita che l’aspetto predominante non è l’esca ma il richiamo luminoso, è utilissimo sapere, soprattutto in ambito agonistico, QUANTO tempo posso lasciare la montatura in acqua con la CERTEZZA che il popup luminoso sia “acceso”.
Tenere in acqua una montatura per 15 minuti ignorando che per 9 minuti il popup era “spento” non ha senso… non so se ho reso l’idea 😉
Spero con questo articolo di avervi dato qualche nuovo input, perché lo reputo importantissimo. Tutto ciò che è collegato alla presentazione dell’esca è importantissimo, ricordatevelo 🙂
Se poi vi va, guardate anche questo tutorial 🙂