CAMPIONATO SURFCASTING FEMMINILE 2021

campionato surfcasting femminile 2021 podio

Quella del campionato surfcasting femminile 2021 è stata l’edizione numero 25, e ha visto le protagoniste sfidarsi lungo le spiagge calabresi di Annà, San Lorenzo, e Condufuri.

isabella micela suggello surello surfcasting

Questa volta a raccontarvi gli aspetti tecnici e tattici saranno proprio loro: le ragazze che vi hanno partecipato.

Di questo campionato surfcasting femminile 2021 vi racconterò giusto qualche aneddoto statistico, che potrete leggere più in profondità cliccando su questo link, che vi porterà ad un report statistico storico interessante 😊

Ha vinto una veterana di questo sport, Isabella Micela, della società Polizia Municipale di Palermo, testimonial Colmic, e il suo è il terzo titolo italiano della carriera (2007-2008-2021).

lubrano surfcasting rosa

Il titolo di vice campionessa italiana è andato ad un’altra veterana di questo sport: Rosa Lubrano, della società La rosa dei venti, nazionale uscente, che sale sul podio per la seconda volta dopo il titolo del 2011.

Ovviamente dalle risposte alle mie domande cercheremo di trarre più informazioni possibili sulle strategie di pesca adottate in campi gara che, come vedremo, si sono dimostrati “impegnativi”.

martina surfcasting 2021

Il podio è stato completato da Martina Distefano, del Club C&P Maver, nazionale uscente, ragazza di talento che nei due campionati a cui ha partecipato è sempre salita sul podio (argento nel 2020 e bronzo nel 2021).

La normativa federale prevede che Isabella Micela, con il suo titolo di campionessa italiana, sia di diritto la componente della nazionale che affronterà il prossimo campionato del mondo nel 2022.

Le atlete classificate sino al decimo posto parteciperanno al Club Azzurro assieme alle nazionali 2021 per gli altri cinque posti disponibili: le prime due classificate lo otterranno di diritto, gli altri tre posti saranno scelte tecniche a cura del Commissario tecnico.

Subito dopo il podio, due volti nuovi, alla loro prima partecipazione ad un campionato italiano: Valentina Risalvato(Hippocampus Club Cagliari) e Gaia Scaffidi (Eagle Club Messina) hanno messo in mostra una tenacia che non è passata inosservata.

Chiara Falchi, sesta classificata, nazionale uscente, ha “suddiviso” la classifica delle primissime posizioni occupate equamente dalle veterane e dalle “nuove leve”.

Saranno loro ad essere intervistate con delle domande le cui risposte spero stuzzicheranno le curiosità dei lettori.

Continuando a scorrere la classifica troviamo tante altre atlete fortissime ed esperte, così come atlete con meno esperienza ma… dopo un evento del genere sono sicuro che al prossimo campionato italiano tutte avranno un’arma in più per farsi valere!

Nel frattempo posso solo consigliare a tutte le ragazze di andare a pesca il più possibile: partecipare ai trofei, iscriversi ai campionati provinciali assieme ai ragazzi, anche andare a pesca per i fatti propri è tutta esperienza.

Ricordatevi che il feeling con il mare non si acquisisce facendo una o due gare all’anno, e questo vale per uomini e donne.

Diamo la parola alle prime sei classificate 🙂


isabella micela mormore

ISABELLA MICELA

D: Ciao Lisa, lo sapevi che questa è stata la tua decima partecipazione ad un campionato italiano, e che con tre ori e un argento hai una percentuale di vittorie impressionante?

R: No sinceramente, non sto tanto attenta a queste cose, non perché non mi piace vincere, anzi quando entro in campo gara il mio unico scopo è quello di ottenere il massimo risultato e tu che sei stato mio CT lo sai. 

Io sono abituata a tirare le somme a fine competizione e se porto a casa una bella medaglia certamente mi fa piacere, ma immediatamente volgo lo sguardo alla prossima sfida non cullandomi sui risultati passati.

Tuttavia posso nascondere che fra Campionati Italiani e Club Azzurri e Mondiali ne ho racimolato un bel po’.

D: Parlando di tecnica di pesca, quale è stato l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare?

R: In questo campionato non ho avuto grosse difficoltà da affrontare, il forte vento laterale, il mare mosso e le spiagge con pietre dove è facile incagliare non sono per me una novità.

Per fortuna grazie all’esperienza maturata in questi anni in ambito nazionale ed internazionale, ho potuto mettere in campo soluzioni che mi hanno permesso di gareggiare nelle tre manches con la dovuta sicurezza.

D: E come lo hai affrontato?

R: In generale per affrontare queste condizioni meteo la prima cosa è posizionare bene la propria postazione in modo che il vento e le onde non si portino via tutto.

Io uso il tripode che zavorro per bene e lo posiziono in modo che il vento schiacci le gambe del tripode a terra e non gli faccia fare vela.

Visto la presenza delle pietre bisognava fare recuperi con canna alta e non interrompere in alcun caso l’azione di recupero, perché bastava una minima distrazione per perdere tutto.

D: Descrivi la montatura che ti ha dato più soddisfazioni in questo campionato

R: Questi sono campi gara dove il Pagello Bastardo è il pesce predominante.

Per la sua pesca in questo Campionato ho rivolto la scelta su un semplice 3 X 50 con amo pescatore, realizzato con un filo del diametro dello 0.50 della Fendreel, che ha dovuto sopportare lanci in ground anche con 175gr per quasi la totalità della gara.

D: Ora potresti indicarmi il set di canne che nella tua sacca non devono mai mancare?

R: Come molti di voi sanno è da anni che collaboro con Colmic, quindi vi dirò le canne che uso per darvi un metro di valutazione da raffrontare con altre marche.

Per fare gare a certi livelli necessitano attrezzature affidabili e di qualità, tranne quella da ledgering le canne io le porto sempre a coppia perché quando mi trovo difronte alla mia postazione decido quale assetto mettere in campo.

Iniziamo dalla canna da ledgering, io ho l’Etruska  20/100g 460 cm.

Rigorosamente con i vettini intercambiabili, in modo da adattare la canna al ti podi trave e finale che intendo usare.  Preferisco una canna minimo 450 cm perché visto la leggerezza dei nuovi fusti con un unico attrezzo posso gestire tutta la travistica.

Una canna che assolutamente non deve mancare è una canna intermedia, che secondo me è quella più difficile da trovare.

Io ho trovato la quadratura del cerchio con l’Arcadia 80/170 – 440cm anch’essa con vettini intercambiabili che mi permette, mantenendo una discreta rigidità del fusto, di variare la sensibilità dell’attrezzo.  

Poi passo alla Zero Seven Superior  100/250 – 430 con doppia vetta. Questa canna oltre alla vetta sensitive, ha anche la vetta tubolare che nel ground regala prestazioni ottime.

D: Che mulinelli abbini ad ognuna di queste canne?

R: Sull’Etruska  abbino  un 5500, mentre per le altre canne abbino un 14000, prediligo mulinelli leggeri ed affidabili, tutti dello stesso tipo in modo da ottimizzare l’uso delle bobine di ricambio.

D: Siccome non voglio essere troppo invadente, concluderei con una ultima informazione tecnica: potresti dirmi il modello dell’amo che usi di più in assoluto?

R: Io non uso un solo amo, perché sono del parere che l’assetto di pesca va in funzione della gara da affrontare, in Italia di solito uso:

L’ N1000 della Nuclear che fondamentalmente è un crystal, molto leggero ma con una punta affilatissima per la pescata a ledgering e di galla.

Per la pesca di fondo uso l’MR300 della Nuclear che è un beack, a filo sottile ma robusto che mi permettere di avere leggerezza, per una più naturale presentazione dell’esca e robustezza per una maggiore sicurezza nel recupero.

D: Prima di lasciarti, un’ultima curiosità: quale è stata la molla che ti ha fatto iniziare ad andare a pesca, e quale quella che ti ha portato a partecipare alle competizioni?

R: Ho iniziato ad andare a pesca con il mio compagno Luigi Vassallo Todaro, che mi ha cominciato a spiegare qualcosa ma a livello amatoriale, ho iniziato a conoscere varie tecniche dalla bolognese, alla canna da natante, ma le prime catture a surf casting affrontando il mare di notte con le onde e il vento mi hanno spinto verso questa disciplina.

La molla agonistica è scattata nel 2007 quando a Palermo si è tenuto il Campionato Femminile di Surf Casting. 

Sempre spinta dal mio compagno e da un nostro caro amico Rosario Grasso, abbiamo iniziato gli allenamenti per prepararmi a questa nuova avventura. 

Praticamente ho iniziato a gareggiare quasi per caso e non ti nascondo che quando mi sono trovata in campo gara a fianco alle nazionali del tempo avevo un po’ di paura, ma iniziata la competizione mi sono concentrata solo a pescare e l’adrenalina ha fatto il resto.

A fine competizione mi sono trovata sul podio incredula del mio risultato. Questa esperienza mi ha portato a mettermi in gioco misurandomi con altri atleti, mi ha fatto assaporare il gusto dell’adrenalina e salsedine che solo una gara di surf casting può regalare e ciò mi ha convinto partecipare alle successive competizioni.

Grazie Lisa, e bentornata 😊

SCORE CAMPIONATI ITALIANI PER ISABELLA MICELA


rosa lubrano podio 2021 surfcasting

ROSA LUBRANO

D: Ciao Rosa, dopo il titolo italiano del 2011 ritorni sul podio dopo un avvincente testa a testa con Lisa e Martina: c’è qualcosa di diverso che faresti nella prima manche se tornassi indietro nel tempo? 

R: Ciao Roby si in questi anni ho vinto 3 club azzurri ma solo adesso ritorno sul podio del campionato italiano, bhe probabilmente metterei in pratica prima l’intuizione di estremizzare il lancio anche con lo 0.16 in bobina come poi ho fatto alla fine ed ho catturato due dei tre pesci.

L’istinto mi diceva di provare mentre la ragione mi diceva di non farlo perché con quel mare ed in quelle condizioni era veramente rischioso… anzi direi proprio una follia che poi alla fine si è rivelata giusta e mi ha in ogni caso fatto limitare i danni.

D: Parlando di tecnica di pesca, quale è stato l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare? 

R: probabilmente la difficoltà maggiore era data dalla possibilità d’incagliare ma a dire il vero ho pescato tante volte in Calabria o cmq in spiagge simili dove l’incaglio è dietro l’angolo ma sapevo che potevo affrontarlo con canne dalla vetta rigida e con un recupero veloce senza sosta e soprattutto senza assecondare le fughe del pesce

D: E come lo hai affrontato? 

R: come già accennato l’ho fatto con l’utilizzo di canne dalla vetta rigida, supportate da ami di prima scelta con affilatura chimica quali i Gamakatsu che mi davano la sicurezza di avere pochissime slamate.

Credo che l’esperienza data dalle tante gare e dalle tante ore passate in spiaggia con ogni condizione meteo marina sia sempre l’arma migliore per affrontare tutte le gare ed avere la prontezza nel trovare la soluzione ad ogni difficoltà.

D: Descrivi la montatura che ti ha dato più soddisfazioni in questo campionato 

R: la montatura con cui ho affrontato le gare è stata con un trave da 150 cm su cui ho montato braccioli di fluorocarbon con diametro 0.25/0.28 da 50 cm e come già detto con ami Gamakatsu F31 n°12.

D: Ora potresti indicarmi il set di canne che nella tua sacca non devono mai mancare? 

R: Nella mia sacca non devono mai mancare due canne da distanza di cui una due pezzi che mi consente di lanciare anche in ground il 150 gr (Daiwa Tournament 150 e Daiwa Basia), poi una per lanciare il 125 gr (Daiwa Tournament 130), una per lanciare il 100 gr con vetta morbida e sensibile (Daiwa Vulcan 100) e una leggerissima per la pesca con il 50 gr (Veret Wonderbeach) 

Questo in linea generale, poi a seconda della spiaggia che vado ad affrontare e alle condizioni meteo varieranno le canne in base alla loro azione perché ritengo che la canna sia un elemento fondamentale e le caratteristiche delle varie canne possono determinare la riuscita o meno della pescata. 

D: Che mulinelli abbini ad ognuna di queste canne? 

R: Per la due pezzi Daiwa ho abbinato un Daiwa Basia Surf 45 sfruttando la sua leggerezza sempre per ottimizzare ed estremizzare il lancio; poi per le tre pezzi ho dei vecchi Shimano Activecast dal recupero lento e potenti, per la Daiwa Vulcan ho un mulinello Daiwa Emcast 25, mentre sulla Wonderbeach ho uno Shimano Exage.

D: Siccome non voglio essere troppo invadente, concluderei con una ultima informazione tecnica: potresti dirmi il modello dell’amo che usi di più in assoluto? 

R: Gamakatsu F31 di varie misure

D: Prima di lasciarti, un’ultima curiosità: quale è stata la molla che ti ha fatto iniziare ad andare a pesca, e quale quella che ti ha portato a partecipare alle competizioni? 

R: mi piace dire che la “colpa” di tutto ciò è del mio amico/maestro/presidente Giuseppe Francone che mi ha coinvolta ed insegnato tutto da zero perché prima dell’incontro con lui non avevo mai preso una canna da pesca in mano ed ero anche restia a farlo perché pensavo fosse una cosa monotona.

Lui invece ci ha visto lungo ed è riuscito a coinvolgermi o meglio a travolgermi con la sua passione per la pesca tanto che oggi non riesco a pensare alla mia vita senza pesca e senza agonismo. 

Grazie Rosa, e complimenti per il tuo trend di crescita costante 😊

SCORE CAMPIONATI ITALIANI PER ROSA LUBRANO


martina distefano podio surfcasting

MARTINA DISTEFANO

D: Ciao Martina, sei alla tua seconda partecipazione al campionato italiano, e per la seconda volta sali sul podio. Tutto ciò dopo un ottimo esordio in nazionale. Credo tu possa ritenerti soddisfatta o rammarichi qualche cosa?

R: Ciao CT, innanzitutto GRAZIE. Ti ringrazio perché il mio bagaglio di esperienza è anche e soprattutto (nell’ultimo anno) merito tuo e di Michael.

Ovviamente le mie lacune sono ancora tante, ma in parte colmate.

Mi ritengo molto soddisfatta, anche se avrei preteso più da me stessa, ma volte le condizioni meteo non ti fanno ragionare a mente lucida, avresti bisogno di una spalla che ti faccia ragionare di più.

D: Parlando di tecnica di pesca, quale è stato l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare?

R: Abbiamo affrontato 3 gare molto diverse tra loro, ma molto difficili… 

La prima manche è stata quella in cui ho trovato più difficoltà, col vento da SW che a un certo punto ha portato così tanta corrente che un piombo da 150 gr veniva spiaggiato nel giro di nemmeno 5 minuti.

D: E come lo hai affrontato?

R: Provavo a lanciare leggermente sulla destra per cercare di temporeggiare la pescata, ma serviva a ben poco.

In quel caso mentalmente ho avuto difficoltà perché non riuscivo a trovare una soluzione a quel grosso problema, e nonostante tutto la spunto con un 2° di settore.

D: Descrivi la montatura che ti ha dato più soddisfazioni in questo campionato

R: Durante le manche provavo a sfruttare quel poco di luce per la ricerca di qualche mormora con un 3×80 ma nulla, quando ho visto che uscivano i primi pagelli, ho cambiato con 3×50 e con quel trave ho preso di tutto: triglie, saraghi, pagelli, mormore e, anche una murena.

Sicuramente un trave che mi ha ripagata moltissimo….

D: Ora potresti indicarmi il set di canne che nella tua sacca non devono mai mancare?

R: Avevo la Maver Darkside 110gr 3 pezzi; la Maver Darkside Nage Jp 30 e Jp 35; la Colmic 07 100/250gr con due vette.

D: Che mulinelli abbini ad ognuna di queste canne?

R: nell’ordine il TICA Feeder Mentor, il TICA Scepter, e il TICA Wonderer Surf.

D: Siccome non voglio essere troppo invadente, concluderei con una ultima informazione tecnica: potresti dirmi il modello dell’amo che usi di più in assoluto?

R: Ho utilizzato un beck light con punta leggermente rientrata e gambo dritto, nello specifico il Gamakatsu 18 G misura 12, ma in linea di massima in base al pescato che si trova posso optare anche per un Aberdeen.

D: Prima di lasciarti, un’ultima curiosità: quale è stata la molla che ti ha fatto iniziare ad andare a pesca, e quale quella che ti ha portato a partecipare alle competizioni?

R: Ho iniziato a pescare da piccola con mio papà, poi ho continuato con amici, ma a livello amatoriale (nulla di serio).

Nel 2017 dopo un periodo non bello della mia vita mi sono iscritta in una società e da lì ho ricevuto le basi per affrontare una gara.

Nel 2018 ho vinto il mio primo provinciale, poi il primo italiano, poi il mondiale, e adesso il secondo italiano.

In questi 4 anni ho conosciuto persone speciali che hanno arricchito il mio bagaglio.

Grazie Martina, e complimenti per esserti riconfermata ad altissimi livelli 😊

SCORE CAMPIONATI ITALIANI PER MARTINA DISTEFANO


valentina risalvato e martina distefano surfcasting

VALENTINA RISALVATO

D: Ciao Valentina, sei alla tua prima partecipazione al campionato italiano, e tutto si può dire fuorché che sia andato male 😀Un ottimo quarto posto subito dietro tre atlete fortissime ed esperte. Trasforma in parole la tua emozione 😊

R: Sono entusiasta. È stata un’esperienza provante ed emozionante allo stesso tempo.

Son partita pensando che volevo dimostrare a me stessa di poter dare il massimo delle mie prestazioni in ogni situazione e condizione, e son contenta di averlo fatto.

È stato bello confrontarmi con persone di altissimo livello, vederle pescare mi ha chiarito i punti che devo migliorare.

E adesso sono carica di energie e adrenalina per farlo.

D: Quale è stato l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare?

R: sono stati più di quanti mi sarei aspettata gli aspetti difficili. Il tempo era tosto, lanciare e lavorare con raffiche di 30 nodi e a volte sotto la pioggia, è stato davvero faticoso.

Però l’aspetto che mi ha messo più alla prova è stato l’incaglio. Mi ha perseguitato in tutte e 3 le manche.

La prima in particolare, ogni lancio sapevo quasi matematicamente che non avrei riportato la paratura a riva. Era molto debilitante.

D: E come lo hai affrontato?

R: Ho provato diverse soluzioni: cambiare fascia, togliere l’amo pescatore, usare uno spezzone di lenza più sottile per perdere solo il piombo e non la paratura.

Ho continuato in ogni modo a provare a pescare, ma non funzionava.

Poi, all’ennesima stuccata, la ragazza alla mia destra (Alessia Traverso) mi chiama e mi da il consiglio che ha svoltato le mie successive manche: recuperare con la canna alta.

Ma non alta come facevo io, bensì alta sopra la testa, con le braccia distese, e con un recupero veloce e costante.

L’ho ringraziata tanto perché in quel momento mi ha dato due insegnamenti: finalmente mi ha spiegato cosa vuol dire “recuperare alto”, inoltre mi ha dimostrato cosa è il vero spirito sportivo.

D: Descrivi la montatura che ti ha dato più soddisfazioni in questo campionato

R: Sicuramente la 3×70. Trave da 1.50 cm del diametro 0.40 o 0.50, braccioli che variavano dai 40 ai 70cm, di diametro variabile in base alle condizioni.

D: Dimmi nell’ordine: la canna che utilizzi per lanciare lontano e quella che usi per la pesca ravvicinata

R: Daiwa ninja surf 200gr , Cassiopea trabucco 160gr

D: Che mulinelli abbini ad ognuna di queste canne?

R: Akami cignus tf surf 5000 ( chi lo conosce sa che lavora come un 8000 in realtà), Fishing Ferrari X-Red 6000

D: Dimmi il modello di amo preferito

R: Gamakatsu G-point

D: Un’ultima curiosità: quale è stata la molla che ti ha fatto iniziare ad andare a pesca, e quale quella che ti ha portato a partecipare alle competizioni?

R: l’amore per il mare e la voglia di viverlo in ogni modo.

Ho iniziato con la pesca sub, 3 anni fa ho scoperto la pesca con le canne e il surfcasting in particolare.

L’emozione di un pesce in canna ha fatto nascere qualcosa in me che da allora non smette di crescere. 

Quanto alle competizioni, è nella mia natura mettermi in gioco e avere la necessità di confrontarmi con chi ha la mia stessa passione. 

E poi dal mare e da chi vive il mare, non si smette mai di imparare.

Grazie Valentina, e complimenti per il tuo super esordio 😊

SCORE CAMPIONATI ITALIANI PER VALENTINA RISALVATO


gaia e domenica

SCAFFIDI GAIA

D: Ciao Gaia, questa è stata tua prima partecipazione al campionato italiano, e direi che come esordio è andato tutto sommato molto bene. Puoi descrivere la tua emozione? 😊

R: sin da subito sono stata molto emozionata soprattutto perché sapevo di dovermi confrontare con agoniste davvero molto brave!

Ogni gara è stata un’emozione nuova e sempre più forte! Mi sono messa in gioco dando il tutto per tutto nonostante la mia inesperienza nell’ambito delle gare!

I giorni delle gare sono stati accompagnati da adrenalina, voglia di dare il massimo e anche un po’ di preoccupazione a causa del tempo davvero molto duro!

Ma sul campo di gara pensavo solo a pescare e non l’ho neanche sofferto!

D: Quale è stato l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare?

R: L’aspetto più difficoltoso sono state le condizioni meteo avverse ovvero il vento che davvero mi ha messo a dura prova, il mare con onde molto alte e anche il fondale molto roccioso che spesso mi dava problemi con incagli continui.

D: E come lo hai affrontato?

R: non avevo mai pescato in queste condizioni climatiche così dure ma la determinazione e l’adrenalina e la velocità mi ha permesso di non fermarmi un secondo e puntando sempre a dare il meglio di me.

D: Descrivi la montatura che ti ha dato più soddisfazioni in questo campionato

R: Ho usato il 3×50 visto le condizioni del mare e le prede da insidiare mi hanno dato abbastanza soddisfazioni.

D: Dimmi nell’ordine: la canna che utilizzi per lanciare lontano e quella che usi per la pesca ravvicinata

R: Canna Maver elite 130 adattata a ricerca e da lancio Aero cast shimano 120/150

D: Che mulinelli abbini ad ognuna di queste canne?

R: Shimano Ultegra 10.000, 8.000, e Trabucco 5.500

D: Dimmi il modello di amo preferito

R: Ami Nuclear MR300 COLMIC

D: Un’ultima curiosità: quale è stata la molla che ti ha fatto iniziare ad andare a pesca, e quale quella che ti ha portato a partecipare alle competizioni?

R: ho iniziato a pescare grazie a Domenica D’Angelo la quale mi ha insegnato le basi e fatto appassionare a questo mondo condividendo la pesca come passione comune!

Così abbiamo deciso di metterci in gioco insieme e migliorarci ed entrare nella società Egle club la quale ci ha aiutato a perfezionarci nella tecnica.

Il mio presidente Rocco Ruggeri spiegandomi il mondo della pesca sportiva, mi ha convinto a partecipare al campionato.

Così nel poco tempo a disposizione ho iniziato a prepararmi ma ancora c’è molto da fare. La voglia la grinta e la determinazione per prepararmi per i prossimi impegni agonistici non manca.

Grazie Gaia, e complimenti per il tuo primo campionato 😊

SCORE CAMPIONATI ITALIANI PER GAIA SCAFFIDI


chiara falchi surfcasting

FALCHI CHIARA

D: Ciao Chiara, in questo campionato molto competitivo e selettivo hai sbagliato solo una manche: c’è qualcosa di diverso che faresti nella seconda manche se tornassi indietro nel tempo?

R: sicuramente la seconda manche è stata abbastanza impegnativa in fatto di incagli e capacità di districarsi da situazioni complesse.

C’era un punto, non so quale fosse la causa, in cui immancabilmente recuperando si rimaneva incagliati. Cambiando fascia, forse avrei risolto il problema.

D: Parlando di tecnica di pesca, quale è stato l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare?

R: l’impossibilità, per allenamento insufficiente per quel genere di spiagge, di arrivare a certe distanze.

D: E come lo hai affrontato?

R: cercando di tenere il ritmo nelle fasce in cui riuscivo agevolmente ad arrivare.

D: Descrivi la montatura che ti ha dato più soddisfazioni in questo campionato

R: sicuramente i braccioli corti l’han fatta da padrone.

D: Ora potresti indicarmi il set di canne che nella tua sacca non devono mai mancare?

R: Kalikunnan Madness (60-120g), Kalikunnan Samsara Xtr (100-250g), Kalikunnan Shangrila Titanuim Test (100-250g), Kalikunnan Shangrila 45 Tedt (100-25g)

D: Che mulinelli abbini ad ognuna di queste canne?

R: Shimano Bio Master 4000, Shimano Stella 3000 sulle canne leggere Shimano Mgs Xsb, Shimano Fliegen, Shimano Bull Eye sulle canne pesanti

D: Siccome non voglio essere troppo invadente, concluderei con una ultima informazione tecnica: potresti dirmi il modello dell’amo che usi di più in assoluto?

R: VMC 7136, di varie misure

D: Prima di lasciarti, un’ultima curiosità: quale è stata la molla che ti ha fatto iniziare ad andare a pesca, e quale quella che ti ha portato a partecipare alle competizioni?

R: ho iniziato a pescare sul molo da bambina per gioco, poi sono passati gli anni e crescendo ho sviluppato altri interessi.

Diventata grande è tornata questa passione e la prima squadra in cui mi sono iscritta mi ha spinta a partecipare, dopo soli 2 mesi di pesca, al mio primo campionato italiano e da lì è iniziato il mio percorso.

Grazie Chiara, e complimenti per la riconferma 😊

SCORE CAMPIONATI ITALIANI PER CHIARA FALCHI


Devo ammettere che le risposte me le sono gustate anche io, in diretta, e credo che sarete d’accordo con me che tra le righe si legga tanta sostanza…

E’ emersa l’importanza dell’esperienza nel risolvere le problematiche, l’importanza del lancio per risolverne altre, è emerso un fantastico fair play per il quale Alessia Traverso ha tutta la mia stima, sono emerse nuove e vecchie atlete, e mi auguro che sia solo l’inizio di un percorso che porterà il settore femminile in cima al mondo.

Alle ragazze che hanno avuto più difficoltà durante questo campionato, e che quindi sono state le più penalizzate in classifica dico solo una cosa: “il solo fatto che tornando indietro nel tempo avreste condotto le manche in un altro modo significa che siete migliorate”.

Questa è una regola che fa parte di me da decenni, e vale per tutti! Anche per i campioni che non si siedono sui propri allori ma si mettono sempre in discussione.


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