PRIMA DI SCEGLIERE UN AMO

amo e caratteristiche

Cosa sarebbe opportuno conoscere prima di scegliere un amo? In questo articolo vi racconterò le caratteristiche degli ami, e tra queste, quelle che reputo più importanti.

Quante volte in un negozio di pesca, o sfogliando un catalogo, siamo rimasti come ipnotizzati di fronte a centinaia di modelli di ami, senza riuscire a fare una scelta? 

A me è successo tantissime volte, e credo a tantissimi di voi.

Soprattutto quando si inizia a praticare questa disciplina, accade una cosa che matematicamente contagia ogni pescatore…

Parlo della perenne ricerca “dell’amo perfetto”.

È chiaro che meno informazioni di base possediamo, e più sarà difficile (o casuale) la scelta del modello adatto. In tanti, ad esempio, usano un determinato modello “perché lo usa tizio”.

Cosa vorrei cercare di fare con questo articolo? Vorrei darvi qualche arma in più prima di scegliere un amo.

Prima di scegliere un amo, occorre pertanto mostrare quali sono le caratteristiche dell’amo, sia quelle comuni, sia quelle che nel web non hanno trovato spazio.


L’ AMO E LE SUE CARATTERISTICHE

Posso capire che una parte di queste descrizioni risulterà per molti di voi elementare, ma le cose più scontate spesso vengono ignorate e chi inizia a praticare questa disciplina rimane escluso.

E poi vedrete che qualcosa di nuovo potrebbe capitare anche al più esperto 😀

Iniziate a osservare da quanti elementi è composto un amo da pesca, cercando di non far caso alle mie pessime doti di disegnatore 😀

amo e caratteristiche

OCCHIELLO o PALETTA

Tra le caratteristiche dell’amo che man mano vi illustrerò, la prima di cui voglio parlarvi è quella relativa al punto in cui colleghiamo l’amo al bracciolo: abbiamo due grandi opzioni (e volendo anche una terza, che citerò giusti per dovere di cronaca), l’occhiello e la paletta.

amo occhiello esempio accardi

AMO CON OCCHIELLO

amo paletta roberto accardi

AMO CON PALETTA

Optare per un modello di amo a paletta o a occhiello dipende da diversi fattori:

  1. dal nodo che si utilizza per collegare l’amo al bracciolo: sapete fare bene il nodo UNI o il nodo PALOMAR in caso di amo ad occhiello? Oppure lo SNELLING in caso di amo a paletta?
  2. dall’ingombro che il nodo forma nel punto di giunzione amo/bracciolo. Ricordatevi che un nodo troppo ingombrante potrebbe rovinare l’esca nel suo passaggio dall’ago all’amo.

Per gli ami ad occhiello suggerisco il nodo UNI o il Palomar

amo acchiello nodo uni accardi

Per gli ami a paletta lo Snelling è un ottimo nodo

snelling su amo paletta accardi

Ma non è mica finita qui!!! Se decidete di puntare sugli ami ad occhiello, fate attenzione a come l’occhiello è messo rispetto al gambo: ci sono occhielli in asse, e occhielli che creano un angolo rispetto al gambo.

amo shinken 58447 accardi

OCCHIELLO NON IN ASSE RISPETTO AL GAMBO

amo shinken 5180 accardi

OCCHIELLO IN ASSE RISPETTO AL GAMBO

Come starete intuendo, il mondo dell’amo è un mondo AMPIO, per questo motivo ho voluto scrivere questa “prefazione” prima di scendere nel dettaglio.

Se avessi scritto tutto in un unico articolo, avrei fatto prima a pubblicare direttamente un libro 😀


IL GAMBO

Come dimensioni può essere più o meno lungo (c.d. ami a gambo corto e ami a gambo lungo), e questo aspetto ci darà anche delle indicazioni utili quando dovremo scegliere un modello di amo in base all’esca scelta o al tipo di innesco che intendiamo utilizzare.

Il gambo può anche avere degli ardiglioni, ottimi per trattenere le esche per evitare che scorrano verso la curva.

Per ora vi anticipo di dare sempre uno sguardo anche a quanto è “grosso” il gambo dell’amo. Intendo il diametro del gambo, quello che ne determina non solo la sottigliezza, ma anche il peso e la resistenza.

Vedremo tra poco questi aspetti più in profondità.

doppio ardiglione su gambo accardi

LA CURVA

amo e caratteristiche

Come avrete avuto modo di notare durante le vostre soste davanti ai pannelli pieni di ami, la curva dell’amo può risultare più o meno ampia a seconda del modello.

Anche questo è un parametro fondamentale che ci aiuterà a scegliere il modello in base al tipo di esca, o in base al tipo di preda (apparato boccale e potenza del morso) che dobbiamo insidiare.

Infatti, a seconda della specie che cercheremo di insidiare, una errata scelta dell’amo potrebbe essere causa di tante mangiate e di pochissime catture, o addirittura di tante perdite durante la fase di recupero.


L’ARDIGLIONE

È la nostra polizza assicurativa che riduce parecchio la perdita del pesce allamato. Importantissimo pertanto, controllare che sia presente, oppure a seconda del tipo di pesca, che sia assente.

LA PUNTA

Qui entriamo in un dettaglio molto delicato. In tanti prima di scegliere un amo controllano l’efficacia della punta facendo scorrere la stessa lungo l’unghia del pollice, e valutare dal solco la sua efficacia.

Ma avete mai prestato attenzione a com’è fatta la punta? Non sto scherzando!

Se vi trovate di fronte al famoso pannello pieno di serie di ami, provare a controllare la punta di ogni serie dopo che avete guardato le immagini qui sotto…

punta amo needle accardi

La punta può essere dritta, leggermente curva verso l’interno, oppure verso l’interno ma con una curva più pronunciata.

punta amo spear accardi

Ma anche con la punta che sembra vada verso l’esterno, o ancora con la punta che va verso l’interno ma come se fosse stata piegata con una pinza.

Devo continuare? Meglio di no, per ora ho messo già abbastanza carne al fuoco con questo disegno 😀

punta amo roller roberto accardi

In questo caso cosa ci può portare ad optare per un tipo di punta piuttosto che un altro?

Sarà l’accoppiata esca/preda a dircelo, e l’approfondimento sarà l’oggetto degli altri articoli dedicati a questo importantissimo accessorio.

Ma secondo voi il discorso sulla punta dell’amo è finito qui?

Assolutamente no!!!

Manca analizzare un aspetto ancora più importante riguardo la punta dell’amo… infatti questa può essere dritta rispetto al gambo, oppure storta.

L’alta percentuale di allamata degli ami con la punta storta rispetto al gambo, porta tanti pescatori fidelizzati ad una serie di ami che invece hanno la punta in asse a “storcere la punta” manualmente, con una pinza, proprio per rendere lo stesso amo più catturante.


L’APERTURA

L’apertura dell’amo è la distanza tra la curva e la punta.

Diciamo che per i miei parametri di valutazione preferisco considerare la curva (ingombro esterno), piuttosto che l’apertura.

In ambito agonistico è un dettaglio fondamentale!

Nelle gare internazionali o nei campionati del mondo esiste una misura minima per l’apertura dell’amo, che varia a seconda che ci troviamo nel Mar Mediterraneo o nell’oceano.

Nei nostri mari, ad esempio, l’apertura minima è di 5 millimetri, in oceano è di 7 millimetri.


LA GOLA

La profondità dell’amo è esattamente come rappresentato nel disegno qui sopra.

Anche questa caratteristica spazia a seconda dei modelli, ed è da rapportare all’abbinamento esca – preda che intendiamo insidiare.


IL PESO

Sicuramente il parametro MENO CONSIDERATO, ma secondo me tra i più importanti: provate a vedere quante aziende mettono il peso del singolo amo nelle confezioni…

Per la pescata alle mormore, o per la classica pescata a fondo alle mormore un amo leggero può senza dubbio fare la differenza piuttosto che uno “eccessivamente” resistente e pesante.


L’INGOMBRO DELL’OCCHIELLO O DELLA PALETTA

ingombro amo occhiello roberto accardi

Prima ho focalizzato il discorso sull’ingombro del nodo che effettuiamo nell’occhiello o sulla paletta, ma vi consiglio di dare uno sguardo anche all’ingombro di questi ultimi, a prescindere da quello creato dal nodo.

ingombro amo paletta roberto accardi

Può capitare, infatti, che l’ingombro esterno dell’occhiello sia talmente grande da essere più voluminoso rispetto al nodo.

Il mio occhio, ad esempio, va sempre alla ricerca dell’occhiello più ridotto possibile, in modo che sia impercettibile il passaggio dell’esca, a sostegno della sua presentazione.


CONCLUSIONI

In questo particolare caso la conclusione non è altro che un rimandarvi agli articoli più approfonditi che seguiranno questo che avete appena letto.

Il mondo degli ami è vastissimo, e non dimentichiamoci che è l’accessorio con il quale catturiamo le nostre prede… l’accessorio che necessita delle maggiori attenzioni.

L’appuntamento è per i prossimi articoli che tratteranno questo argomento in modo molto più specifico: era fondamentale per me approdare a questo mondo iniziando… dall’inizio.

Ora che vi ho mostrato tutto ciò che si può valutare prima di scegliere un amo, posso concludere questo articolo.

Vi ricordo che, analogamente a questo articolo, potete dare uno sguardo anche a Come fare i primi acquisti per pescare dalla spiaggia, oppure per iniziare a pescare a Surfcasting, o più semplicemente per scegliere una canna o abbinarci un mulinello.

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20 Commenti

  1. Vito

    Ciao Roberto, ho da poco iniziato l’agonismo mi trovo in difficoltà ma leggendo i tuoi articoli ho risolto alcuni dubbi.
    Potresti darmi dei consigli sugli ami da utilizzare per ogni tipo di pesce?

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Vito, sarà il tema di uno dei prossimi articoli dedicati al tema “ami” 😉

      Rispondi
  2. Giuseppe Pontis

    Articolo perfetto, letto 3 volte😜🎣
    Perdonami se ti chiedo un consiglio,
    Ma che amo mi consigli per pescare pesci dalla spiaggia🤔🤔🤔🤔🤔🤔🎣🎣😂😂🤟🏼🎣

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Sei sempre il solito hahahahahahah comunque per le mormore ti consiglio… ami per mormore 😀

      Rispondi
  3. Antonio Brau

    Grande Mister! Che dire, altro articolo ricco di informazioni e sopratutto mai scontato, iniziando a fare le gare ho cominciato a valutare alcuni particolari sulla scelta dell’amo..chissà chi mi ha dato alcuni spunti 🤔🤔 Continua così 👍🏻

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Grazie Antonio, chissà quale nuova serie di ami entrerà a far parte del tuo bagaglio 😀 😀 😀 sarò curioso di saperlo ^_^

      Rispondi
  4. Carlo

    Complimenti Robi bellissimo articolo molto interessante e soprattutto utilissimo Grazie grazie grazie….
    P.S. i tuoi articoli sono sempre tanta roba, ma stavolta ti sei davvero superato… complimenti
    P.P.S. veloce con gli approfondimenti …ahahaha

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      ahahahah grazie Carlo :))))

      Rispondi
  5. Roberto

    Articolo veramente interessante…
    Grazie

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Grazie Roberto 🙂

      Rispondi
  6. Danilo Previdi

    Grazie mille per tutte queste informazioni!!!!
    Per me sono veramente preziose!!
    Roberto Accardi the best

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ti ringrazio Danilo 🙂

      Rispondi
  7. Stefano Rosseghini

    Grande CT articolo stupendo grazie che ci delizi di tanti articoli interessanti

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Grazie Stefano 🙂

      Rispondi
  8. Luca Cipollaro

    Prefazione semplice chiara e necessaria. Ho divorato l’articolo. Complimenti per davvero molto molto interessante. Grazie CT sei sempre illuminante. ❤🇯🇵⛩

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Il prossimo lo divorerò io, dato che sarai tu a parlare degli ami per il Japan Style ^____^

      Rispondi
  9. Graziano

    No va bo ora non vedo l’ora che pubblichi l’approfondimento! Veramente interessante

    Rispondi
    1. Paolo

      Quando ci sono news da Roberto è solo un gran piacere essere coinvolti nel tuo sapere grazie !!!

      Rispondi
      1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

        Grazie Paolo 🙂

        Rispondi
    2. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      ce ne sono diversi in scaletta, prima degli approfondimenti, ma piano piano arrivano tutti 😉

      Rispondi

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