Una delle sei grandi macro categorie di pesca che ho individuato in questo grande servizio dedicato alle varie condizioni che la pesca può regalare, è l’azione di pesca col mare piatto, di gran lunga la più praticata dai pescatori.
I motivi sono i più svariati!
Chi può pescare in giorni fissi, e non vivendo in un’isola non può cercare il mare mosso senza fare 500 km; chi non vuole stressarsi, e vuole passare una nottata in compagnia, tanto c’è l’ascensore che avvisa se qualche pesce ha abboccato, chi a furia di non prendere niente col mare mosso ci ha messo una pietra sopra… insomma, i motivi possono essere tanti!
Mentre nel servizio dedicato all’azione di pesca con mare mosso non ho dato importanza alle differenze tra mare mosso in diurna o in notturna, in questo caso la distinzione è d’obbligo.
Col mare mosso l’acqua torbida e agitata rende meno evidenti quegli aspetti che invece col mare calmo e in diurna bisogna considerare.
Allora iniziamo ad affrontare le due grandi categorie di pesca col mare piatto:
- MARE PIATTO IN DIURNA
- MARE PIATTO IN NOTTURNA
Entrambi i discorsi si legheranno inevitabilmente con alcune parti già viste nell’azione di pesca di notte e nell’azione di pesca di giorno, ma è stata una mia scelta proprio per cercare di evitare le grandi ammucchiate di informazioni che vengono solitamente mal recepite.
Un po’ di ordine schematico anche nell’esporre le cose non guasta mai!
LA MONTATURA
Gli accorgimenti per la realizzazione delle nostre montature saranno tesi tutti alla leggerezza, in entrambe le situazioni prospettate:
In diurna farà la differenza la costruzione del trave in fluorocarbon, un po’ come già visto per l’azione di pesca di giorno, ma con la particolarità che avendo assenza di corrente la pescata sarà gestibile con piombi leggeri e fili in bobina sottili
In notturna il discorso del fluorocarbon si può tralasciare, facendo le montature in nylon; per quanto riguarda gli altri aspetti come vedrete non ci sarà differenza tra le azioni nelle due fasce orarie
Essendo un ottimizzatore naturale, non posso certo consigliare di avere due set di parature una per la diurna e una per la notturna (quelli li lascio ai c.d. “pippati mentali” come me), però esistono degli ambiti in cui si fa decisamente prima a fare direttamente tutto utilizzando il fluorocarbon così avremo dei travi utilizzabili in più situazioni.
IL BRACCIOLO
Parlando di azione di pesca col mare piatto, il bracciolo è una parte importante da curare soprattutto se l’azione di pesca è in diurna: già immaginerete cosa dovremo utilizzare per i nostri braccioli vero? Il “carissimo” fluorocarbon!
Per tutti gli amanti della pescata in relax, a mare piatto, e in notturna, si aprono le porte del nylon. A riguardo posso suggerire l’utilizzo di nylon morbidi dato che non avremo a che fare con correnti laterali o mare mosso.
LO SNODO
L’aspetto dello snodo in questo caso è davvero irrilevante a meno che non vogliamo spostare il focus sull’azione di pesca a galla: un argomento imponente e pieno di attenzioni che potrete leggere su questo blog.
La sfera sarà la soluzione perfetta per insidiare i pesci di galla, sia che si tratti di lecce stella o aguglie in diurna, sia che si tratti di boghe, surelli o occhiate in notturna.
Un sistema lento che può penalizzare solo chi pratica l’agonismo e non ha l’opportunità di avere imponenti scorte di montature già pronte.
La girella seppur leggermente penalizzante nella pesca a galla (quella esasperata), garantisce tutte le comodità come ad esempio nessuna limitazione sul diametro del bracciolo che potremo utilizzare (a differenza della sfera che ha il limite di avere un diametro massimo utilizzabile per ogni misura, oltre il quale non si può andare).
LE PREDE
Prima di analizzare che montature possiamo utilizzare nell’azione di pesca col mare piatto, voglio farvi dare un piccolo sguardo anche alle prede tipiche del mare piatto, ma suddividendo le prede (e i relativi consigli) come segue:
PREDE IN DIURNA

AGUGLIE, LECCE STELLA
L’utilizzo del pop-up o di flotter in questo caso è fondamentale.
Se non stacchiamo l’esca dal fondo eventuali catture di queste prede saranno solo casuali e fortuite la lunghezza del bracciolo deve come sempre essere proporzionata al fondale.
Solitamente l’esca statica non sortisce molti effetti con queste particolari prede: è utile spostare ogni tanto l’esca facendo qualche giro di manovella del mulinello .
CEFALI
Una delle prede più difficili da pescare.
Quante volte li abbiamo visti passare sotto in nostro naso, in mezzo alle nostre canne, davanti alle nostre esche e… NULLA!
Infatti sono prede molto particolari che se non entrano in frenesia alimentare è difficile catturarli.
Proprio a causa della loro svogliatezza e imprevedibilità solitamente utilizzo delle montature che prevedono sia esca a galla con il pop-up, sia esca a fondo.
Non si sa mai che il cefalo quel determinato giorno ha voglia di mangiare a fondo e io posso insidiarlo.
Nella foto, un bel cefalo catturato a Daniele Borelli.


TRACINE
Per questa pericolosa preda non sempre serve il pop-up.
Se ad esempio la insidiamo su un banco dove l’acqua è bassa possiamo usare le esche a terra e con una leggera trainetta se c’è una tracina nelle vicinanze ce ne accorgiamo subito!
Nella pesca nel gradino invece la trainetta ovviamente non possiamo farla, quindi solitamente opto per dei braccioli corti ma sempre diversificando i tre ami tra loro (due a galla e uno a fondo, o viceversa)
Se invece vogliamo catturare tracine di grosse dimensioni allora dovremo necessariamente aumentare la distanza, cercando il pezzo grosso con un filettino di sardina o con un bel coreano.
Il tutto ovviamente flotterato o pop-uppato.
PREDE IN OTTURNA
OCCHIATE, BOGHE, SURELLI
Le attenzioni dobbiamo mirarle sulla presentazione dell’esca, che deve essere rigorosamente a galla. In notturna abbiamo l’arma dei pop-up e dei flotter luminosi, che saranno apposti poco prima dell’esca.
I braccioli lunghi completeranno un buon sistema pescante, come vedremo più nel dettaglio tra poco.
MORMORE
Nell’articolo dedicato all’azione di pesca di notte ho definito questa preda la regina. Ebbene, in condizioni di mare calmo lo è ancora di più!
Di solito travi lunghi in grado di ospitare braccioli oltre il metro vanno benissimo, ma la cosa più importante è che le mormore mangiano a fondo quindi le nostre esche dovranno stare a fondo.
L’unica variante può essere data da una forte presenza di granchi, il che ci costringerebbe ad usare il pop-up per far durare l’esca per più tempo.

ORATE
Se con le mormore dobbiamo utilizzare assetti lunghi, con le orate ancora di più!
L’orata è molto diffidente e la causa delle mangiate che non si concretizzano in pesce catturato è quasi sempre lei…
Bracciolo lungo e lenza in bando con canna bassa è un buon insieme di accorgimenti che possono aiutare.
MONTATURE CONSIGLIATE
Con una azione di pesca col mare piatto lo spazio maggiore verrà dato alle montature leggere, mentre quelle pesanti saranno previste e considerate solo in quei casi in cui occorre fare una discreta distanza per arrivare alle fasce di pascolo.
PIOMBI SINO AI 90 GRAMMI
L1 oppure 3×120
Lunghezza 250 cm, diametro della lenza madre tra lo 0.25 e lo 0.28
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 120 cm
Ottimo sia per la pesca a galla che per quella a fondo


PIOMBI SINO AI 90 GRAMMI
L2 oppure 3×75
Lunghezza 170 cm, diametro della lenza madre tra lo 0.25 e lo 0.28
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 75 cm
PIOMBI SINO AI 125 GRAMMI
M1 oppure 3×120
Lunghezza 250 cm, diametro della lenza madre tra lo 0.35 e lo 0.40
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 120 cm
Ottima soluzione per la pesca a galla su distanze intermedie


PIOMBI SINO AI 125 GRAMMI
M2 oppure 3×75
Lunghezza 170 cm, diametro della lenza madre tra lo 0.35 e lo 0.40
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 75 cm
PIOMBI OLTRE I 150 GRAMMI
H1 oppure 3×45
Lunghezza 160 cm, diametro della lenza madre tra lo 0.60 e lo 0.70
Questo trave è in grado di ospitare tre braccioli da 45 cm
E’ la miglior montatura per affrontare sessioni di pesca sulla lunghissima distanza, sia che ci troviamo di fronte a mare mosso o piatto.

Come si può notare il fatto che alcuni argomenti combacino tra loro mi ha fatto affrontare alcuni dettagli su più articoli.
In ogni caso ho cercato di esporli in maniera da poter dare qualche consiglio diverso di volta in volta, proprio ad evitare consigli doppi.
L’unica mia premura è che chi legge i miei articoli alla fine sia soddisfatto dei contenuti, a prescindere dal fatto che li condivida oppure no.
Il mio ruolo in questo blog è quello di dare la mia testimonianza, non quello di dire come si pesca.
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Ciao Roberto,prima di tutto complimenti,sia per i video,sia per l ottima persona che sei.
Ho una domand,forse stupida, io nel mulinello ho uno 0.26,facendo un trave dello 0.35 di 180cm a 2 ami, lunghezza braccioli 110 dello 0.18 max 0.20 come mai lanciando mi si crea il groviglio.? Faccio anche una brillatura di circa 20cm. Onestamente non sono riuscito a capirci niente.
Saranno forse le micro girelle che non sono a sgancio rapido o sono io il problema nel lancio.?
Ciao Roberto,prima di tutto complimenti,sia per i video,sia per l ottima persona che sei.
Ho una domand,forse stupida, io nel mulinello ho uno 0.26,facendo un trave dello 0.35 di 180cm a 2 ami, lunghezza braccioli 110 dello 0.18 max 0.20 come mai lanciando mi si crea il groviglio.? Faccio anche una brillatura di circa 20cm. Onestamente non sono riuscito a capirci niente.
Saranno forse le micro girelle che non sono a sgancio rapido o sono io il problema nel lancio.?
Ciao marco, il problema del groviglio potrebbe essere la girella troppo piccola rispetto al diametro del trave, oppure un cattivo rapporto tra lunghezza del bracciolo e il suo diametro. Hai per caso letto QUESTO ARTIOLO? potrebbe darti la risoluzione del problema. Fammi sapere 😉
Ciao Roberto,
Volevo chiederti una cosa, ho visto montature da beach con pasturatore e anti tangle, tu l’hai mai usata questa soluzione? Ovviamente in questo modo si ha solo un amo. Che ne pensi?
Ciao Roberto, soluzioni del genere non le ho mai provate, e al momento mi sembra molto lontana la possibilità che io lo faccia in futuro 😀
Ciao Roberto , leggendo l’articolo sulla pesca a mare piatto ho notato che hai descritto varie montature in base al peso del piombo che utilizziamo , ho sempre pensato che il peso del piombo lo scelgo in base al mare che trovo ( mosso o piatto )….credo di aver sempre pensato male😅….potresti spiegarmi tu? Grazie 🤙
Ciao Francesco, col mare piatto non devi mica obbligatoriamente usare piombi leggeri! Immagina se dovessi lanciare lontano… ti servirebbero piombi più pesanti! Ecco il perchè ho scritto l’articolo in quel modo 🙂
Ciao Roby, volevo sapere in generale su che tipo di pesce, o pesci, cerchi di impostare la battuta di pesca nel periodo invernale con mare calmo
Ciao Roberto, raramente mi cimento in pescate invernali col mare piatto… però quando accade mi organizzo sistematicamente la metà delle canne con il vivo, il resto con i vermi a caccia di ciò che c’è in mare, senza nessuna mira in particolare 🙂
Salve nelle mie zone c’è una grande affluenza di saraghi anche a mare calmo,io pesco dalla riva non dagli scogli, comunque sto cercando di capire un buon trave per insidiarli, loro stanziano sugli 60/70 m, io ora li sto prendendo con un semplice antitangle ed un bracciolo lungo 2,5 m con un semplice coreano, ne sarò molto grato se mi risponderai e mi aiuterai, io questa “tecnica” la uso con dei fili fluorocarbon dello 0,16 perchè non ho altri fili.Ne sarò davvero molto grato se mi aiuterete a trovare un buon travo o una buona tecnica per insidiarli.
Ciao Luca, se li peschi nel misto più è lungo il bracciolo e più sei soggetto al rischio che questi dopo aver mangiato l’esca vadano ad intanarsi e perdi tutto. Io in queste situazioni preferisco utilizzare una montatura eclettica utilizzando solo i due ami centrali.
Ciao, complimenti ottimo articolo, chiaro ed esaustivo, un saluto.
Roberto nei vari travi che proponi il bracciolo altro ( quello vicino all’asola) pesca a fondo? Secondo me dato la posizione rimane sollevato.
Ciao Pasqualino, stai tranquillo che l’esca attaccata al bracciolo alto, se non c’è popup o simili, sta sempre a fondo 😉
Leggende un pò la panoramica delle prende possibili da insidiare ne vorrei aggiungere una che dalle mie partj é molto presente: il pesce balestra. Questo pesce mangia a fondo o a galla?
Ciao Pasqualino, il pesce balestra l’ho pescato in parecchi posti, Sicilia, Sardegna, Campania, ma anche in Corsica ad esempio. Statisticamente posso dirti che li ho catturati sia a fondo che a galla, quindi presumo non ci sia un assetto più o meno catturante. Una cosa è certa però! Visto il suo potente apparato boccale, le possibilità di perdere queste prede (soprattutto se ingoia) è elevata, quindi occhio alla scelta del diametro del bracciolo 😉
Ciao Roberto, intanto complimento per il Blog, è veramente un piacere leggere i tuoi articoli. Volevo chiederti cosa ne pensi se di notte a mare piatto , per sfruttare la pochissima corrente si può passare a braccioli di diametro leggermente sovradimensionati rispetto l’ordinario per le Mormore. Intendo intorno allo 0,22/0,24 mm di nylon morbido per dare un po’ di movimento all’esca. Grazie…
Ciao Antonio, prima di tutto grazie 🙂 Per quanto riguarda i braccioli leggermente maggiorati ti dirò che sono pienamente d’accordo. In particolare a mare piatto e quando serve la lunga distanza il bracciolo dello 0,25 lavora benissimo. Sono forse un po’ scettico sul suo utilizzo a distanza ravvicinata.
Che differenza fa tra la breve e la lunga distanza? Cambiano le correnti?
Più che un discorso di correnti secondo me è un discorso legato al rischio di groviglio. La lunga distanza con braccioli troppo lunghi rispetto al diametro (o troppo sottili rispetto alla lunghezza) rischiano il groviglio e la scarsa presentazione dell’esca. Sulla corta distanza questo rischio non c’è. Che la corrente agisca sulla grossezza del bracciolo ne dubito fortemente a causa dei tantissimi video che ogni anno scarico dalla mia camera subacquea, sempre a caccia di comportamenti dei pesci e delle montature nelle varie condizioni meteo marine 😉
Scusa per la domanda un po stupida… Ma se io creo un trave a 3 snodi e lo utilizzo con un solo bracciolo (per via delle correnti o perche ho deciso di cercare una spigola ecc ecc) quali sono gli eventuali svantaggi rispetto ad un trave ad hoc a singolo snodo? per la pesca non agonistica mi sembra che a parte una piccola possibilita di grovigli sugli snodi vuoti non dovrebbero esserci grossi svantaggi.
L’unico inconveniente è infatti costituito dal rischio del groviglio, che però si verifica talmente di rado che anche la soluzione da te proposta va benissimo, oltre che ottimizzare le montature da portarsi appresso 😉
Vedendo l episodio di surfcasting academy appena pubblicato ho avuto la risposta dalla tua montatura descritta da Ripamonti, dove non tutti gli snodi sono usati…. Grazie tante per la risposta… I video sono molto chiari
Ciao Roberto, grande blog, complimenti.
Volevo chiedere una cosa, a proposito delle montature a 3 snodi, il primo snodo, quello vicino all asola, non rischia il groviglio?
Spostarlo più giù, di tanti centimetri quanto è la sualunghezza non è meglio?
O non ingarbuglia lo stesso?
Ciao Gino, il tuo discorso vle benissimo sino ai 70 – 75 cm di lunghezza del bracciolo. Con braccioli da un metro la montatura diventerebbe lunga tre metri e 10 cm circa, e più difficile da gestire in fase di lancio, soprattutto quando va spinto parecchio. Nella pesca leggera sulla corta distanza si può anche gestire.
Sempre top.. grazie per i consigli..
Super Roberto numero 1
Grazie Roberto per tutte queste chicche…
ciao roberto,volevo chiederti secondo te e meglio avere una montatura con due braccioli in una canna o due canne con un bracciolo lanciate in punti diversi?
Ciao Sandro, direi che ancora meglio è avere ogni canna con due o tre ami, e sicuramente queste devono lavorare su fasce diverse in modo da individuare quella giusta. Ricordati che più esche ci sono in acqua e più hai possibilità di catturare qualcosa 😉
grazie mille
Molto interessante, complimenti
Grazie Bruno 🙂