CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE SURFCASTING 2018
Quella appena disputata lungo il litorale di Marina di Sorso è stata l’edizione numero 30 del campionato italiano individuale di surfcasting. Un campo gara molto generoso che fu già teatro di un campionato italiano nel lontano 1998, edizione che ricordo benissimo perché fu la prima che disputai in carriera.
In questo servizio dedicato esclusivamente alla trentesima edizione del campionato italiano individuale di surfcasting voglio affrontare come sempre l’aspetto tecnico, per cui oltre alle informazioni di base e le curiosità statistiche, avrete modo di leggere anche la gara “tattica e tecnica” dei top 5 della classifica finale: mi auguro che dal loro racconto si possano raccogliere informazioni che possano risultare a voi più stuzzicanti!
Se poi non lo avete ancora fatto potete anche andare a leggere l’intervista tecnica dei primi cinque classificati, che gentilmente si sono prestati a rispondere alle mie domande 🙂
COSA SI E’ PESCATO
In quattro giorni di gara 216 concorrenti hanno esercitato la loro azione di pesca con una canna dotata di un numero massimo di tre ami per ogni montatura.
La prevalenza delle prede è consistita in mormore, poi a scalare sono state catturate occhiate, saraghi, orate e qualche salpa.
Il regolamento prevedeva la tabella di conversione più 50 punti per ogni preda sopra i 12 cm (sopra i 7 cm per tracine e lecce stella), mentre per le prede sotto tali limiti veniva assegnato un solo punto senza alcun bonus.
Immaginate quindi la differenza tra una mormora da 11,9 e una da 12,1, due millimetri di differenza ma tanti punti di differenza!
Mormora 11,9 = 1 punto
Mormora da 12,1 = 23 di conversione + 50 di bonus = 73 punti
In base alla tabella che ho riportato qui sotto, potrete osservare l’andamento delle prede pescate, distinte tra prede a misura e prede tecniche: notate il drastico calo che un campo gara subisce durante le varie manche del campionato (senza contare ciò che è stato prelevato nei giorni precedenti):
GG 1 | GG 2 | GG 3 | GG 4 | TOTALE | |
PREDE A MISURA | 2.829 | 1.802 | 1.414 | 1.274 | 7.319 |
PREDE TECNICHE | 687 | 417 | 292 | 205 | 1.601 |
TOTALE | 3.516 | 2.219 | 1.706 | 1.479 | 8.920 |
IL CAMPO GARA
Marina di Sorso è con ogni probabilità uno dei campi gara più pescosi d’Italia, grazie alla sua particolare conformazione che comprende tratti di sola sabbia, tratti con qualche scoglio qua e là, altri tratti con tanti scogli che variano come distanza a secondo del punto in cui ci si trova.
Questa varietà di fondale fa si che la strategia di pesca sia completamente differente a seconda di dove ci si trovi! Sicuramente un ottimo campo di allenamento per mettere alla prova le proprie capacità di adattamento.
A mio avviso questo campo gara ha solo un significativo difetto: la particolare disposizione degli accessi al mare impedisce la continuità dei campo gara così che anziché avere le canoniche due bandierine nel campo A e due bandierine nel campo B, si hanno molte più “bandierine”, se non sbaglio ventiquattro nel caso in questione.
“la bandierina è quella postazione che inizia o conclude un settore, facendo si che a sinistra o a destra il concorrente non abbia nessun concorrente a fianco”
Con questo non sto dicendo che chi capita “bandierina” mette il secchio in riva e i pesci ci entrano da soli mi raccomando eh!!! Le postazioni favorevoli bisogna comunque saperle sfruttare 😉
Anzi! aggiungo che paradossalmente quando capiti in una di queste posizioni “se fai un primo è normale”, “se non lo fai è un fallimento” 😀
A questo punto spero tutti quelli che mi hanno chiamato per avere informazioni su questa spiaggia capiranno meglio la difficoltà che ho avuto nello spiegarla via messaggio o brevemente a voce :O
LA CLASSIFICA
Pur essendo disponibile online sul sito federale, ho voluto realizzare una classifica che desse qualche informazione in più: qui sotto potrete osservare la classifica con la distinzione tra prede a misura e prede tecniche, almeno per i primi 25 classificati.

A questo punto volendo giocare con i numeri verrebbe quasi da chiedersi: chi ha avuto la percentuale di prede valide più alta, e chi invece ha avuto la più bassa? Chi ha preso più prede valide? Chi ha preso più prede tecniche?
Ci vuole ben poco 😀
MIGLIOR % DI PREDE VALIDE

Tiziano Tavola e Diego Carlentini sono gli unici (su 215 partecipanti) ad aver catturato solo prede valide, ma anche chi segue non scherza! Percentuali altissime (e redditizie!).
PEGGIOR % DI PREDE VALIDE

Questa è invece una classifica penalizzante, perché se vi ricordate quando ho scritto della differenza tra una preda da 11,9 e una da 12,1 capite il perché. Infatti non avrei mai voluto leggere il mio nome 🙁 Posso solo aggiungere di aver eliminato il problema nelle prove successive, anche se senza il risultato auspicato!
MAGGIOR NUMERO DI PREDE VALIDE

Paolo Del Piano domina questa classifica con un discreto vantaggio sugli altri. Potrete leggere la sua intervista in questo servizio che ho riservato ai top 5 del campionato.
MAGGIOR NUMERO DI PREDE TECNICHE

In quest’altra classifica “penalizzante” il più danneggiato è stato senza dubbio Antonello Passucci: su 80 prede ben 30 sono risultate tecniche (cioè che davano un solo punto), e se considerate i suoi piazzamenti (2-2-3-2) è un attimo comprendere quanto un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto influire sulla sua classifica. Ma il bello (e brutto…) della pesca è anche questo!
SCARTO DELLA PEGGIOR PROVA: SERVE?
Novità importante di questo trentesimo campionato italiano individuale di surfcasting è stata l’introduzione dello scarto per la peggior prova. Si è chiacchierato parecchio sulla sua utilità.
In tanti hanno sostenuto che non cambia assolutamente niente, però è anche vero che se uno scarta la metà di 10 recupera due penalità nei confronti di chi scarta la metà di 6. Quindi non può essere esattamente la stessa cosa.
Per eliminare ogni dubbio che ho fatto? Ho realizzato la doppia classifica, relativamente ai primi 25, dove potete osservare il confronto nelle prime due colonne; ecco cosa è saltato fuori:

Notate le differenze tra la prima colonna (classifica ufficiale con scarto del 50% della peggior prova), con la colonna a fianco colorata di verde: nulla cambia per le primissime posizioni, ma dalla quinta posizione in poi le differenze sono tantissime!
A mio avviso lo scarto del 50% della peggior prova va a scapito di chi è costante… poi cosa sia più giusto preservare (la costanza o il “perdono” di una prova sbagliata?) è tutto da discutere.
QUATTRO PROVE SI O NO?
Un ultimo aspetto su cui stavo riflettendo era quello relativo alle 4 prove che dal 2014 caratterizzano il campionato italiano individuale di surfcasting. In teoria 4 prove sono più selettive rispetto alle tradizionali 3 che hanno caratterizzato per decenni i nostri campionati, ma io voglio mettere in evidenza un aspetto secondo me da non sottovalutare:
proviamo a pensare al crollo delle prestazioni dei campi gara prova dopo prova
proviamo a pensare che non tutti i campi gara garantiscono 3600 prede come punto di partenza
proviamo a riflettere sul fatto che man mano che il pesce diminuisce aumenta la componente fortuna (guardate quanti ne sono caduti alla quarta prova quest’anno)
proviamo a immaginare cosa potrebbe succedere se il campionato dovesse svolgersi in zone povere di pesce
infine proviamo ad immaginare quanto potrebbe costare in meno un campionato italiano se tornasse a tre manche (volutamente messo per ultimo in quanto è un aspetto che ha poco a che fare con il fine delle selezioni).
Ricordo di aver ben accettato anni fa la modifica da tre a quattro manche, ma adesso non ne sono poi così convinto… Questo è più un invito a riflettere su questi aspetti che dopo diversi anni sono emersi e che nn potevano essere previsti in anticipo.
Nel prossimo servizio che pubblicherò la settimana prossima ci sarà spazio per tutte le statistiche aggiornate a questa edizione, che tempo fa pubblicai in questo servizio (che ovviamente diventerà obsoleto e finirà negli archivi).
SEGUIMI SU
Grazie Roberto per il costante lavoro statistico che fai…. per quanto mi riguarda io avevo cercato sempre il pezzo di taglia in tutte le 4 prove….. d’altronde facciamo surfcasting o almeno ci proviamo e non canna da riva.
Ottimo lavoro, grazie.
Probabilmente il campo gara si sarebbe impoverito di meno se si fosse riusciti a fare almeno 1h/1h:30 di gara diurna. Probabilmente nelle ore di luce sarebbero uscite le altre tipologie di prede (leccette ad esempio che erano presenti in quantità nei giorni di prova) e avremmo prelevato meno mormore nei vari giorni di gara.
Complimenti come al solito per l’enorme lavoro statistico!
Aggiungo alle tue perplessità sulle 4 manche….anche le mie. Sono anni che si rischia di fare una selezione per censo, non per capacità.
Tra l’altro ora, che senso ha fare 4 manche se ne scarti una o metà?
Riportare le tre manche significherebbe meno rinunce, meno giorni di ferie, meno soldi spesi e se vogliamo anche più aggregazione, dato che (a parte questa edizione) di solito si fanno 4 manche in tre giorni, un vero calvario!
Non c’è tempo neanche per un caffè!
D’altronde, anche il campionato italiano per società si articola su 3 manche..
Ciao Gev, mi auguro che si apra un dibattito costruttivo, anche perché adesso come non mai la Federazione ascolta i suoi tesserati. Mi auguro intervengano sostenitori delle varie possibilità in modo da riuscire ad arricchire il tema 🙂