TRAVI IN FLUOROCARBON O IN NYLON

Fluorocarbon VS Nylon by Mattia Famoso

In questo articolo vi parlo di un altro tema “caliente”, spesso oggetto di tante vostre domande… è meglio costruire i nostri travi in fluorocarbon o in nylon?

Ovviamente lo stesso discorso si può fare per i finali, e di certo non mi tirerò indietro neanche su questo fronte, che farò in un separato articolo che non appena avrò finito di scrivere potrete leggere direttamente CLICCANDO QUI.

Di fronte ad una domanda del tipo “secondo te è meglio costruire i travi in fluorocarbon o in nylon?” mi trovo sempre a disagio, perché se non si fissa nessun ulteriore parametro dare una risposta “costruttiva” sarebbe difficile.

Partiamo dal presupposto che, come sempre, vi sono dei casi specifici in cui:

– una soluzione è migliore dell’altra

– casi in cui avviene l’esatto opposto

– casi in cui è indifferente usare l’una o l’altra soluzione

Fluorocarbon VS Nylon by Mattia Famoso

E tenere bene a mente che il ragionamento appena fatto si applica nella maggior parte dei casi! Ricordatevelo ogni volta che viene posta una domanda del tipo: “è meglio A o B?”.

Ma torniamo all’argomento principale, ossia specificare in quali casi è meglio costruire i travi in fluorocarbon o in nylon.


QUALI SONO I PARAMETRI PIÙ NOTI DEL FLUOROCARBON?

Ormai si sanno talmente a memoria che non gli diamo neanche più il peso dovuto…

fluorocarbon fc403

È invisibile nell’acqua, è più resistente all’abrasione, è più rigido, ma… per realizzare i nostri travi questi parametri sono utili in ogni situazione di pesca?

Beh… a dire la verità io ne considero altri…

Ora ve li espongo, sarete poi voi a trarre le vostre conclusioni, scegliendo se prendere una vostra autonoma scelta tenendo conto del mio modo di vedere le cose oppure no.

Quando scrivo un articolo tecnico per me l’importante è creare un punto di vista che sia “figlio della mia esperienza” ma soprattutto “argomentato”, non di certo “imposto” 😀

Iniziamo a viaggiare tra le varie chiavi di lettura, che sono sono strettamente legate a quale fase della giornata sarà oggetto della nostra azione di pesca.


PESCA IN DIURNA

In questo caso specifico la tendenza a realizzare i travi in fluorocarbon piuttosto che in nylon è molto diffusa, proprio grazie ad uno dei suoi requisiti più conosciuti: la sua migliore invisibilità in acqua rispetto al nylon.

Ricordiamoci che adesso stiamo parlando di travi, e non di finali eh!

Che senso ha applicare l’invisibilità anche alla montatura, che è ben distante dalle esche nella maggior parte dei casi?

Questa domanda me la sono fatta tante volte, e la sensazione che questo aspetto possa incidere sul risultato anche in modo super approssimativo, è più che sufficiente per convincermi a realizzarli in fluorocarbon…

Ma questa sappiate che è una mentalità “inquinata” dalla mia metà agonistica 😀

Infatti il ragionamento che si verifica nella contorta mente del pescatore è… tra il vedere e il non vedere il trave lo realizzo in fluorocarbon!

Se però noi eliminiamo questo aspetto esasperato dalla super tecnica agonistica, il discorso può diventare decisamente più pragmatico.

Questo perché il fluorocarbon, come ben sapete, è decisamente più costoso del nylon, quindi subentra anche un discorso di tipo economico.

Ad esempio, chi pratica la pesca per passione ma non fa attività agonistica, farà una scelta conforme alla propria autonomia economica, il che significa che potrà tranquillamente dedicare la maggior spesa per i finali, trascurando quella delle montature.

Ricordatevi che le attenzioni più importanti bisogna rivolgerle a tutti quegli aspetti legati alla presentazione dell’esca.


PESCA IN NOTTURNA

A cosa serve l’invisibilità se noi pratichiamo l’azione di pesca in notturna? A niente.

Anche in questo caso il mondo della pesca dalla spiaggia si divide in due grandi blocchi:

  • il mondo dell’agonismo
  • il mondo della passione pura

L’appassionato realizzerà le proprie montature come gli pare, in base alle proprie tasche, in base alle proprie convinzioni.

Il pescatore agonista avrà invece due vie da percorrere, una delle quali scarsamente consigliata 😀

  1. creare un doppio set di montature, in fluorocarbon per l’azione di pesca diurna, e in nylon per quella notturna (follia…)
  2. realizzare tutte le montature in fluorocarbon, in modo che le stesse vadano bene per qualunque azione di pesca senza dover fare cambi che portano via tempo prezioso

Pensate alla “scomodità” di cambiare tutti i travi in pesca quando si passa dalla luce al tramonto, o viceversa, dal buio pesto all’albeggio.

Se poi aggiungiamo che la maggior parte delle gare si svolge a cavallo del tramonto… aprire un doppio set di travi vuol dire aver bisogno di mezza spiaggia di spazio! 😀

A questo punto se inizia a venirvi in mente che il mondo delle gare sia più… costoso… avete pienamente ragione 😀

Le chiavi di lettura legate alla fase del giorno in cui andiamo a pesca sono finite, ma non è affatto conclusa l’analisi dei pro e contro sui travi in fluorocarbon o in nylon.


TUTTO QUI? ASSOLUTAMENTE NO!

Da questo momento in poi voglio fare una serie di considerazioni assieme a voi, e ragionare su alcuni aspetti spesso sottovalutati o addirittura ignorati.

Aspetti legati alle caratteristiche tecniche del fluorocarbon e del nylon, ovviamente.

INVISIBILE

Per quanto riguarda la miglior invisibilità in acqua del fluorocarbon rispetto al nylon, è un fattore scientificamente provato, in quanto ha una miglior rifrazione della luce.

Che poi sia invisibile ai pesci, non so chi possa saperlo… Mi viene difficile che qualcuno possa stabilire con esattezza cosa vedono i pesci… soprattutto se parliamo di colori… ma di questo ne parlerò in un altro articolo.

A prescindere da tutto, è indiscutibile che di notte il trave costruito in fluorocarbon non ha assolutamente alcun vantaggio rispetto al nylon.

Come ho già sottolineato poco fa, la scomodità del cambio trave sul cambio luce porta l’agonista a realizzare tutto in fluorocarbon, mentre l’appassionato avrà più libertà di scelta, soprattutto in funzione delle proprie tasche.


Questo secondo me è l’aspetto più importante che mi porta ad effettuare la fatidica scelta: fluorocarbon o nylon nei travi?

  • il fatto che le proprietà del nylon peggiorino a contatto con l’acqua e quelle del fluorocarbon no…
  • il fatto che le proprietà del nylon peggiorino durante l’esposizione alla luce e il fluorocarbon no…

che ne dite? Sono già due parametri che per me che faccio sia attività agonistica che pesca per pura passione, fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte del fluorocarbon.

Sia chiaro: per quanto riguarda la durata nel tempo, i miei travi raramente durano più di due stagioni. Alla minima incisione, graffio, usura, per questioni di sicurezza, preferisco sostituirli con travi nuovi.

DURATA
DELLE
CARATTERISTICHE
NEL TEMPO


CARICO DI
ROTTURA

Parallelamente al peggioramento delle caratteristiche tecniche del nylon causate dell’esposizione alla luce e dal contatto con l’acqua, lo stesso discorso si può fare anche per ciò che riguarda il carico di rottura…

Il nylon inevitabilmente invecchia, è soggetto a “peggioramenti” difficilmente quantificabili da pescatore, e benché sul discorso dei carichi di rottura abbia parecchio da scrivere, per ora mi limiterò ad un canonico:

meglio una caratteristica inferiore che rimane inalterata nel tempo, piuttosto che una leggermente superiore ma per la quale non sono in grado di valutarne il peggioramento

Tra l’altro il carico di rottura è una caratteristica fondamentale anche in relazione alla sicurezza quando si esercitano lanci molto tecnici angolati e potenti.


CONCLUDENDO… CHI VINCE?

power plus trabucco

Nessuno dei due prevale completamente sull’altro perché come accade in tutti gli sport, il livello agonistico richiede attenzioni (o esasperazioni?) maggiori rispetto a chi si gode la pesca in totale relax.

Se non fai attività agonistica puoi tranquillamente realizzare le montature con il nylon, a mio avviso senza rimanere penalizzato, perché l’invisibilità ha senso sul finale e non certo sulla montatura.

Chi invece fa agonismo, nella maggior parte dei casi “si allinea” al pensiero, o meglio, all’incubo che “non si sa mai che il fluorocarbon faccia la differenza” 😀


JAPAN STYLE E SPINNING?

Mattia Famoso ha detto la sua per quanto riguarda la disciplina dello spinning. Vi posso assicurare che la qualità delle informazioni è eccezionale! CLICCA QUI PER LEGGERE l’articolo di Mattia.

Anche Luca Cipollaro per il Japan Style ha descritto questo formidabile duello che potete leggere seguendo questo link.

Se avete già inserito la vostra email nell’apposito riquadro, verrete aggiornati per ogni pubblicazione, diversamente potete cliccare qui per L’INDICE ARTICOLI JAPAN STYLE oppure qui per L’INDICE ARTICOLI SPINNING.

Questo articolo finisce qui perché ho già abbondantemente superato le 1400 parole 😀 ma se dai vostri commenti (che potete fare utilizzando il riquadro qui sotto) dovesse scaturire un dibattito su altri aspetti, sarò ben felice di integrare l’articolo.

La cosa più bella di questa creatura che tra poco compie 4 anni, è proprio l’interazione con voi lettori 😊


SEGUIMI SU


FACEBOOK

INSTAGRAM

YOUTUBE

TELEGRAM

9 Commenti

  1. Carmine

    Perché non effigiata i tuoi travi? Così chiunque può copiarli e sperimentali.

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Carmine, credo che il t9 abbia fatto qualche casino 😀

      Rispondi
  2. Mirko

    Ciao Roby domanda stupida.. Su un calamento in fluorocarbon fai nodo di stop? Xke io lo abolito.. la colla sulle perline scollava.. Ho abolito i calamenti I fluorocarbon

    Rispondi
  3. vALTER

    Ciao Roby hai scritto la tua condanna:

    Sia chiaro: per quanto riguarda la durata nel tempo, i miei travi raramente durano più di due stagioni. Alla minima incisione, graffio, usura, per questioni di sicurezza, preferisco sostituirli con travi nuovi.

    Quando li cambi mandameli! (voglio i cimeli del campione)

    Per quanto riguarda la visibilità tra i due materiali tutto fila a meno che non peschi nel litorale Laziale dove raramente l’acqua è limpida e mai paragonabile alle tue spiagge, tanto che a volte andrebbe bene anche il fildiferro.

    Valter.

    Rispondi
  4. AlberT

    Ciao Roberto… Piccola precisazione, ininfluente nel quadro dell’articolo, riguardo la rifrazione.

    “Per quanto riguarda la miglior invisibilità in acqua del fluorocarbon rispetto al nylon, è un fattore scientificamente provato, in quanto ha una miglior rifrazione della luce.”

    Non ha una “miglior rifrazione”, semplicemente ha la stessa dell’acqua; ha un indice di rifrazione uguale (molto simile) a quello dell’acqua, che in soldoni significa che se un raggio di luce che sta viaggiando in acqua si trova ad attraversare un pezzo di fluorocarbon non “sente differenza” e non cambia traiettoria (come invece fa quando passa da aria ad acqua e tutti lo osserviamo guardando un oggetto in una vasca).

    Da questo deriva che non si possa vedere, indipendentemente dal tipo di occhio che lo osserva uomo o pesce … Visto che l’osservato non cambia allora è uguale per ogni osservatore.

    A dire il vero però l’indice di rifrazione è anche funzione della frequenza della luce (del colore ) quindi se il fc non ha questa caratteristica su tutto lo spettro visibile allora magari un pesce lo vede verso l’infrarosso o l’ultravioletto e noi no.. Boh 😂

    Perdona lo sproloquio 😬

    Rispondi
    1. Roberto Accardi Brakardi (Autore Post)

      Ciao Alberto, io intendevo che la rifrazione era migliore rispetto al nylon. È ugualmente scorretto? Perché nel caso correggo l’imprecisione e ti ringrazio per avermelo segnalata 🤩

      Rispondi
  5. SALERNITANO DEMETRIO

    Buonasera Roberto, preciso e puntuale come sempre.
    Qualche volta nella mia mente faccio delle considerazioni sulla “intelligenza” dei pesci e, a proposito del tuo post, mi sono chiesto (personalissima riflessione nei momenti di assenza dal mondo circostante) se i pesci percepiscono come “pericolo di vita” il fluttuare del trave in nylon differenziandolo dalla fluttuazione di tanta roba – come alghe, spazzatura varia (purtroppo) – presenti nell’acqua e fuggono via, oppure spesso non abboccano semplicemente perché l’esca è presentata male e non risulta di loro gradimento. Nessuno, credo, è in grado di riferirci il punto di vista dei pesci ma ben venga la continua ricerca e l’innovazione nel mondo della pesca anche se, tuttavia, cerco di filtrare ciò che leggo fingendo di essere e “ragionare” come un pesce. 😀

    Rispondi
  6. Roberto

    Come sempre pubblichi articoli veramente interessanti. Per esperienza diretta posso dirti che utilizzo solo travi e finali in fluorocarbon in quanto hanno una bassissima memoria dinamica.

    Rispondi
  7. Giuseppe Pontis

    🤟🏼Ciao roby, io il fluorocarbon tendo ad usarlo quando la corrente mi fa i grovigli, anzi che aumentare di spessore del finale.
    Ma apparte questo non mi sono mai posto il problema perché vado solo di notte, poi non penso ci sia un “tramandare le esperienze tra i pesci” se un pesce si slama solo quel pesce sarà diffidente, o quelli che rilasciamo. Detto ciò arroddu go 😂😂😂😂😂🤟🏼🤟🏼🤟🏼🤟🏼🤟🏼🤟🏼🎣🎣🎣🎣🎣

    Rispondi

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: